PRESENTATE LE BOZZE DEFINITIVE DEI PIANI URBANISTICI DI ATRI


IL GRUPPO DEI PROGETTISTI INCONTRA I PROFESSIONISTI TECNICI

 

Presieduto da Sindaco Gabriele Astolfi e dal Vice Sindaco Felicione,sabato 12 maggio, presso  l’austero Palazzo Acquaviva,  si è svolto l’incontro tra i progettisti e i tecnici  per un primo sguardo alle norme tecniche attuative, gli elaborati e le schede di riferimento del Piano Regolatore Generale, del Piano Particolareggiato del Centro Storico e del Parco Agricolo.

I  professionisti presenti in gran numero, come previsto si sono limitati ad ascoltare, riservandosi ogni opportuna valutazione nella riunione programmata alle ore 10 del 27 maggio, presso la Sede dell’Università (ex ITC) in Corso Elio Adriano. Sarà l’occasione per fornire suggerimenti, avanzare richieste di modifiche e offrire consigli e integrazioni per rendere il piano coerente con i progetti di sviluppo della nostra città.

L’incontro del 12 maggio è stato utile perché ha consentito di ascoltare dalla viva voce dei protagonisti i criteri e le metodologie che hanno ispirato l’impegnativo lavoro. L’Arch. Ennio Nonni, coordinatore del Gruppo di Progettazione incaricato dall’Amministrazione Comunale, ha illustrato gli aspetti metologici e la ‘filosofia’ che sottende ai piani. Dopo di lui sono intervenuti l’Arch. Aldo Cilli, responsabile del P.R.G. e la Dott.ssa Serena Ciabò, responsabile del Piano del Parco Agricolo.

All’Arch. Gino Marcone, Capo dell’Ufficio Urbanistico del Comune di Atri, è toccato il compito di inserire  nella specifica realtà del territorio atriano le linee progettuali presentate.

La presenza, quasi al completo, della Giunta Comunale è stato il segno della importanza che l’Amministrazione affida a questo momento fondamentale per disegnare il futuro della nostra città.

Riservandoci di dare ai nostri lettori ogni opportuna informazione, con piacere pubblichiamo le risposte alle domande che, al termine dell’incontro di presentazione, abbiamo rivolto all’Arch, Nonni, coordinatore del gruppo e al Presidente dell’Associazione Professionisti Tecnici Atriani (APTA) Arch. Barbara Ferretti.

 ARCH. NONNI AVETE PRESENTATO LE BOZZE DEI PIANI AI PROFESSIONISTI, QUALI SONO LE VOSTRE ASPETTATIVE A SEGUITO DI QUESTO INCONTRO.

COSA PREVEDELA FUTURA TEMPISTICADELLA PARTECIPAZIONE?

ARCH. FERRETTI

VI E’ STATO PRESENTATO IL PROGETTO DI PIANO (DEI PIANI). COSA VI ASPETTATE DALLA RICHIESTA DI COLLABORAZIONE? IN CHE MODO PENSATE DI POTER “PARTECIPARE”?


Vi è stato presentato il Progetto di Piano. Cosa vi aspettate dalla richiesta di collaborazione?

In che modo pensate di poter partecipare?

Al momento noi professionisti non abbiamo avuto l'opportunità di visionare gli elaborati dei nuovi piani. Pertanto, conosciamo solo quanto ci è stato esposto nell'incontro.

Sicuramente abbiamo accolto positivamente lo snellimento delle norme tecniche, che abbiamo chiesto anche in passato, e abbiamo notato che il gruppo di piano ha preso coscienza del territorio di Atri e delle normative sovracomunali. 

Personalmente sono rimasta stupita dall'affermazione del Coordinatore Arch. E. Nonni il quale ha asserito che nella “fase delle osservazioni” ci sarà il vero momento partecipativo dei nuovi piani. Sono stupita perchè nel processo di  partecipazione, basato sull'ascolto e la condivisione, l'arrivo delle osservazioni dei cittadini è sempre stato considerato una grande sconfitta; del resto, se ci sono osservazioni, o non sono stati ascoltati i cittadini o non sono state soddisfatte le loro richieste. Voler fare un processo innovativo e poi puntare nella vecchia e legittima “fase delle osservazioni” è sicuramente anomalo urbanisticamente ma comprensibile politicamente in “fase pre-elettorale”.

Comunque noi Tecnici iscritti all'APTA, quando ci è stato richiesto, abbiamo partecipato attivamente. Abbiamo messo a disposizione le nostre conoscenze e esposto le problematiche derivanti dall'esperienza sul territorio tanto che  nell'incontro proprio il gruppo di piano ha affermato di aver lavorato, negli ultimi mesi, tenendo conto anche dei nostri contributi; fino ad ora generici perchè basati su un documento preliminare.

Da “professionisti locali”, riteniamo di aver collaborato e sicuramente continueremo a farlo; dai “professionisti esterni”, dopo la conoscenza, ci aspettiamo una nuova visione del futuro di Atri.

Nell'immediato, così come ci è stato chiesto, cercheremo di fornire un contributo partecipativo più puntuale che possa essere utile per la stesura definitiva.

Nella fase delle osservazioni, invece, saremo i tecnici dei nostri clienti e valuteremo le reali esigenze dei singoli.

Non avendo ancora visto gli elaborati e come cittadina di Atri, mi permetto di concludere con la speranza  di trovare non solo lo snellimento della parte vincolistica ma anche una forte parte propositiva e una nuova idea progettuale che siano in grado di dare una “scossa” al nostro territorio.

Una città che non progetta è sicuramente una città “statica”; tanto lavoro non può porsi solo l'obiettivo di “tirare avanti”.

Il Presidente dell'APTA
Arch. Barbara Ferretti

 

Sabato mattina 12 maggio l’Amministrazione Comunale di Atri ha illustrato, in anteprima, a tutti i tecnici professionisti i 3 Piani (Piano Regolatore Generale, Piano Particolareggiato del Centro Storico e Parco Agricolo) che sono stati predisposti in bozza definitiva dopo ampio e lungo confronto tecnico, politico e istituzionale.

Se il progetto preliminare, approvato dalla Giunta Comunale nel settembre del 2011, era un atto da annoverare ancora fra quelli prevalentemente tecnici, in cui sondare - a livello di indirizzi sommari - le principali direzioni progettuali, questa bozza definitiva rappresenta la fase che usualmente precede l’imminente adozione degli strumenti urbanistici e che, in un confronto serrato, deve garantire a tutti gli organismi e ai gruppi, in una situazione di pari livello, la più ampia partecipazione.

Rispetto al progetto preliminare, anche sulla base di contributi tecnici esterni, sono stati approntati adeguamenti e modifiche che hanno reso più fluido il progetto; i principali interventi riguardano in sostanza l’abolizione di fatto dei comparti la cui attuazione era subordinata al consenso di tutti i proprietari, a favore di un progetto specifico già contenuto nel PRG, oltre al mantenimento, per ragioni giuridiche, delle lottizzazioni già approvate e di altre situazioni consolidate dal precedente PRG.

Il progetto abbozzato nell’estate del 2011 è stato confermato nelle sue linee strategiche precisando con puntuali strategie, allora solamente enunciate, la visione futura per la città di Atri.

Una visione progettuale che tiene conto non solo della necessaria concretezza derivante da questo momento di radicale modificazione sociale, ma guarda con fiducia ad un futuro lontano e che si sviluppa sui seguenti capisaldi urbanistici: la riduzione del consumo di suolo agricolo per fini edificatori e la conseguente conservazione del paesaggio e della agricoltura quale risorsa irriproducibile con rilevanti potenzialità economiche; le massime opportunità edilizie all’interno dei centri abitati per risolvere le esigenze dei singoli proprietari; le strategie concrete per la sicurezza territoriale, la conservazione dell’acqua e il risparmio energetico; la valorizzazione del centro storico e la contestuale trasformazione dei tessuti alterati nei decenni passati.

A questi macroprogetti, che sono la filosofia del Piano, si associa una diversa strutturazione normativa che tenta di introdurre il concetto della valutazione qualitativa e prestazionale da monitorare con perseveranza nel tempo assicurando ovvie correzioni nella fase gestionale.

Il contributo dei tecnici di Atri può essere fondamentale per garantire qualità e attuazione del Piano.

Fin da questo momento partecipativo ci si aspettano quei suggerimenti, correzioni tecniche, considerazioni di miglioramento, in un’ottica collaborativa che attiene alla sfera dell’interesse generale e collettivo, immaginando per ogni concreta variazione proposta una ricaduta simulativa sul territorio proiettata nel tempo di gestione del Piano.

Se in questa fase emerge, e non potrebbe essere altrimenti, la dimensione pubblica del Piano, in un secondo momento - quello delle osservazioni - si terrà conto del contributo dei singoli privati che vorranno vedere soddisfatte specifiche esigenze o aspettative.

Anche in questa seconda fase (dal generale al particolare) l’apporto collaborativo dei tecnici che operano in un territorio è essenziale per apprezzare ogni aspetto di dettaglio concreto nel rispetto della filosofia generale del Piano; lasciando ovviamente al Consiglio Comunale ogni autonoma, incondizionata e definitiva decisione.

Arch.Ennio Nonni