CHIESE E DEVOZIONI POPOLARI AD ATRI

LA CHIESA DELLA CONA, UN PICCOLO E ARTISTICO SANTUARIO MARIANO

 

A 4 kilometri dal centro storico, sulla ss. 553 di Atri (Silvi- Notaresco), sorge la chiesa della Madonna delle Grazie (vulgo Cona, cioè immagine), la cui storia è stata nel 1999 ricostruita dallo storico atriano Piergiorgio Maria Cipollini. Una storia che comincia nel Medioevo, con l’ospizio di S. Giorgio e ha il suo momento clou nel XVIII sec. con la costruzione della chiesa attuale caratterizzata dalla facciata preceduta dal porticato e dotata di campanile a vela. Grande benefattore della Cona fu l’eremita Domenico Carosino. Annessa alla piccola chiesa è l’antico romitorio, dove viveva un uomo di vita contemplativa che curava il sacro edificio.

Appartenente alla Parrocchia di S. Maria, con la nascita della Parrocchia di S. Gabriele, passò a quest’ultima, assieme alle altre contrade che fanno riferimento alla Cona.

L’interno, a navata unica, con prezioso soffitto cassettonato ha 3 altari, uno maggiore e due laterali in stile barocco. L’altar maggiore è quello della Madonna delle Grazie, fiancheggiato dai simulacri di S. Agostino e S. Nicola da Tolentino. Moderno, opera di un artigiano locale, è l’altare-mensa, necessario per l’adeguamento alle norme liturgiche del Concilio Vaticano II. Sulla controfacciata è l’angusta cantoria. Nella sacrestia si conserva la croce di Passione, presente pure in Cattedrale e nel museo etnografico. E’ la croce corredata dai simboli della Passione (gallo, colonna, dadi, borsa, flagelli, scala etc.) in luogo dei trofei che Atri non ha. Apre la processione del Cristo deposto e rappresenta idealmente il quarto di S. Maria (il Cristo deposto, Capo d’Atri, l’Addolorata, S. Nicola, il Calvario, S. Giovanni).

Il titolo della chiesa, come detto, è la Madonna delle Grazie, festeggiata anticamente il 2 luglio, Visitazione di Maria. Più che la visita della Madonna alla parente Elisabetta, si ricorda la visita che il Signore fa al suo popolo. Il 2 luglio è il giorno che segue l’ottava di S. Giovanni, pertanto si ricorda la Madonna che si congeda da S. Elisabetta. La festa della Visitazione, molto cara ai Francescani, nel nuovo calendario liturgico è stata spostata, per armonizzarla meglio con il Vangelo, al 31 maggio, occasione propizia per concludere il mese più bello dell’anno che un tempo era quasi un sostitutivo della Quaresima. La Madonna delle Grazie si venera pure nella chiesa delle clarisse, presso l’altare dei pellegrini, fiancheggiata dalle immagini dei loro patroni, S. Giacomo Apostolo e S. Alessio.

La festa talvolta veniva spostata alla domenica più vicina per consentire una maggiore presenza agli atriani e ai conaroli. Così infatti si chiamano gli abitanti della Cona. Per essi è stato coniato il demotico proprio per la forte identità dei medesimi. Paragonati un po’ ai casolani per l’affetto imbevuto di grinta, per la propria contrada, i conaroli hanno dato vita anche ad una piccola compagnia di musica popolare, la Cona band, supportata da strumenti etnomusicologici che ha eseguito, nell’imminenza dei matrimoni, la serenata, portata all’ombra della casa della sposa e seguita dal piccolo ricevimento offerto dalla famiglia come anticipo della festa vera e propria e augurio di felicità e prosperità.

Nel 1983, grazie al Parroco di S. Gabriele Don Paolo Pallini, è nata la tradizione del pellegrinaggio a piedi dalla chiesa di S. Gabriele al piccolo Santuario mariano, per dare un volto unitario ai tanti atriani che, di buon mattino, si recavano alla spicciolata alla Cona per partecipare all’Eucarestia o anche per un breve saluto alla Madonna. Il pellegrinaggio fu suggerito da quello, ben più lungo e faticoso, da Macerata a Loreto, alla fine dell’anno scolastico. Atri raccolse subito l’invito, proposto da Comunione e Liberazione, per la devozione alla Madonna di Loreto, il cui affresco staccato si trova nella Cattedrale. Nel corso dell’anno tanti devoti per sciogliere un voto o chiedere una grazia al Signore, per intercessione di Maria Santissima, scendevano dal centro alla Cona, considerando il non breve percorso e i tratti isolati un momento di penitenza.

Il pellegrinaggio alla Cona nelle prime edizioni terminava nella chiesa dove veniva celebrata la Messa, ma dato il grande numero dei fedeli, provenienti anche da Città S. Angelo, Pineto e Silvi, la celebrazione è stata spostata al piazzale, mentre alcuni sacerdoti sono presenti nell’aula liturgica per le Confessioni. Il primo Vescovo a presiedere pellegrinaggio e Messa è stato Mons. Antonio Nuzzi, sensibile a quella schietta e limpida religiosità popolare che ha forgiato generazioni di credenti dell’Italia centrale e meridionale.

Nel 2004 il pellegrinaggio è stato presieduto dal Card. Angelo Comastri. Vibrante la sua omelia in cui raccontò l’esperienza dei suoi giovani, nella parrocchia della Maremma, che rinunciarono alle vacanze esotiche per incontrare i disabili al Cottolengo. Nel 2008 è venuto Mons. Gianfranco De Luca, Vescovo di Termoli- Larino, atriano. Il Rosario è stato animato da Don Guido Liberatore, Canonico della Concattedrale e Vicario- Foraneo, parrocchiano di S. Gabriele, P. Pasquale Giamberardini e P. Marco Partenza, passionisti.

L’altra festa è il lunedì di Pasqua. Dal 1899 si venera in quel giorno la Madonna di Pompei, grazie a Tommaso Di Febbo, conarolo i cui discendenti vivono ancora nella contrada, promotore della cappella all’ingresso della chiesa con i simulacri vestiti della Madonna con Gesù Bambino, S. Domenico di Guzman e S. Caterina da Siena che sostituì S. Rosa da Lima, per volere del Beato Bartolo Longo. Il centenario fu celebrato con la pubblicazione dello storico Cipollini e una sentita manifestazione nella chiesa, domenica 17 ottobre 1999. La festa un tempo coinvolgeva particolarmente i noleggiatori di automobili di Atri centro che portavano al piccolo Santuario diversi atriani.

Festa minore, ormai giacente nella memoria dei meno giovani, la Madonna del Carmelo (16 luglio), con la statua a destra dell’altar maggiore. Le Quarant’Ore interessano la chiesa nella domenica V di Quaresima, contemporaneamente alla Parrocchia di S. Nicola, perché non osserva il giro di Atri capoluogo. Segue di una settimana le Quarant’Ore in S. Gabriele, momento assai sentito anche dagli abitanti del centro.

Alla Cona ci fu la ripresa, con una celebrazione eucaristica, della festa di S. Antonio Abate, un tempo in Cattedrale con la benedizione degli animali in Piazza Duomo. Nel 2000, il Prof. Antonio Pavone, sul periodico della parocchia, propose per la chiesa di S. Gabriele l’antico rito. Nel 2002 la tradizione è tornata ad Atri capoluogo, con la S. Messa in S. Gabriele e la benedizione in Piazza Mambelli. E si venera pure S. Lucia, la cui immagine si conserva in una scarabattola.

SANTINO VERNA