ATRI - Auditorium Sant'Agostino. Incontro pubblico, organizzato dal C.A.R.A.V. (Centro Atriano di Ricerca Audio-Visiva), per approfondire la figura del Partigiano Capitano Francesco Martella nel 70° anniversario del suo assassinio. Durante la manifestazione sarà proiettato il cortometraggio "Intervista al buio", con Milo Vallone e Francesco Epifani, regia di Maurizio Forcella.

LA COMMENORAZIONE DI FRANCESCO MARTELLA: UNA OCCASIONE MANCATA

“IN CAUDA VENENUM…”: GLI ANTICHI AVEVANO RAGIONE…


 

Questo è il post su Facebook con cui il C.A.R.A.V. invitava a partecipare alla manifestazione presso l’Auditorium di S. Agostino. I manifesti poi completavano la notizia con la indicazione dei  Relatori partecipanti al Tavolo della discussione.

La partecipazione dei cittadini è stata notevole, tutti desiderosi di conoscere la vera storia di Francesco Martella. Molti ne avevano sentito parlare, ma in maniera insufficiente a soddisfare la voglia di conoscere. Doveva essere la volta buona. D’altra parte i cittadini erano invitati “per approfondire la figura del Partigiano Capitano Francesco Martella”.

La manifestazione inizia, con sufficiente puntualità, con la proiezione del Cortometraggio che è risultato di ottima fattura grazie alla bravura del regista Maurizio Forcella e dei due attori Milo Vallone e Francesco Epifani.

Seguono, poi, un breve intervento del moderatore Gianluigi Antonelli che comunica , tra l’altro, la indisponibilità a partecipare, per motivi di salute, di due dei quattro relatori invitati,  il Prof. Costantino Felice dell’Università degli Studi di Chieti-Pescara e il Prof Piero Nicola Di Girolamo dell’Università degli Studi di Teramo e succesivamente i saluti del Sindaco di Atri, Gabriele Astolfi.

Il primo relatore ad intervenire è il Prof. Luigi Ponziani, Direttore della Biblioteca Provinciale Melchiorre Delfico di Teramo il quale produce un ampio, circostanziato e preciso quadro dello scenario in Provincia di Teramo all’epoca in cui avvenne l’assassinio di Francesco Martella, ricollegando il tutto anche alla situazione socio economica ed alle inevitabili divisioni politiche fra fascisti e antifascisti. Una relazione di ampio respiro che ha veramente attratto i presenti.

La successiva relazione, del Presidente Emerito del Consiglio Regionale d’Abruzzo Giuliano Giuliani, entra più nel personaggio Francesco Martella e nella situazione locale Atriana all’epoca dei fatti rievocando anche parte delle vicende giudiziarie che seguirono all’omicidio. Molto puntuale e utile la ricostruzione della vita di Francesco Martella, in particolare i riferimenti al periodo Parigino in cui era componente di spicco del Gruppo “Giustizia e Libertà” da cui più tardi sarebbe stato costretto ad uscire a causa del suo essere di fatto un anarchico.

Appena ultimato l’intervento di Giuliani e il moderatore si accinge a riprendere la parola, presumibilmente per concludere i lavori, si alza dal pubblico, alle prime file, l’Arch. Lucilla Mattucci, figlia del Prof. Emilio Mattucci noto politico atriano del dopoguerra, per chiedere di poter intervenire. Cosa che fa stigmatizzando in particolare i titoli di coda del documentario ove vengono ricordate le tappe del percorso politico del Prof. Mattucci a cominciare proprio dal periodo immediatamente successivo all’assasinio di Francesco Martella. Sostiene la Mattucci che non si capisce per quale motivo siano stati fatti quei riferimenti se non per alludere ad una qualche relazione tra l’evento e l’avvio della carriera politica del padre.

Nel dichiararsi fortemente risentita per il basso profilo raggiunto si allontana dall’Auditorium unitamente alla sorella Dott.sa Teresa Mattucci.

Di nuovo tenta di riprendere la parola Antonelli, ma chiede di intervenire ancora il Sindaco Astolfi.

Questi, con toni molto garbati ma decisi, pur riconoscendo il valore artistico del cortometraggio, giudica sostanzialmente inopportuni quei riferimenti in coda alla proiezione.

Conclude finalmente il conduttore, in un misto di gelido silenzio e di distrazione generale per l’accaduto, con un improprio provocatorio “viva Mussolini”.

Questi, più o meno, i fatti così come si sono succeduti che suggeriscono alcune riflessioni alle quali non ci possiamo sottrarre.

Gli accadimenti di domenica sera hanno spostato l’attenzione dal caso specifico di Francesco Martella alla opportunità o meno di inserire quei riferimenti a Mattucci che, seppure formalmente corretti perchè veri nella narrazione degli eventi, non sono stati motivati con lo stesso rigore scientifico con il quale invece è stata ricostruita l’immaginaria intervista a Francesco Martella.

Come accade a volte negli eventi mediatici la comunicazione che ne esce fuori è distante da quella per cui gli stessi sono stati creati.

Alla fine dei lavori gli intervenuti non discutevano tanto sulla qualità del prodotto visivo e/o sul vissuto di Francesco Martella e/o sulla qualità delle informazioni date dai relatori come sarebbe stato naturale che succedesse, ma si confrontavano principalmente su quanto accaduto, sulla opportunità del riferimento al Prof. Mattucci e sull’intervento della famiglia a difesa della onorabilità del Professore.

Concludendo, quindi, l’obiettivo di commemorare Francesco Martella è stato parzialmente fallito.

LA REDAZIONE