DALLA DIOCESI ALLA FORANIA DI ATRI

SEDICI PARROCCHIE ATTIVAMENTE IMPEGNATE SUL TERRITORIO

Fino al secolo scorso la diocesi di Atri aveva due foranie, Atri e Casoli. La prima abbracciava Atri capoluogo con le varie contrade rurali, Mutignano e Silvi, la seconda Casoli, Santa Margherita e San Giacomo. Fontanelle non era ancora parrocchia e dipendeva da S. Margherita.

L’accorpamento della diocesi di Atri con Teramo, frutto della ristrutturazione delle diocesi italiane voluta dal Beato Giovanni Paolo II dopo la revisione del concordato con la firma di Bettino Craxi e del Card. Agostino Casaroli, rispettivamente Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana e Segretario di Stato della Città del Vaticano, ha dato consistenza all’unica forania dell’ex- diocesi che coincide con il territorio di quest’ultima.

Per Padre Abele la fusione non comportò problemi, perché lui, sin dal 1967, considerò unica Chiesa, le diocesi di Teramo e Atri. Teramo fu ovviamente la residenza abituale, ma non mancava mai nelle principali feste dell’anno nella sua seconda città. Da emerito tornò poche volte, e gli atriani hanno sempre avuto grande affetto per lui.

La forania di Atri comprende 16 parrocchie, un numero che potrebbe sembrare una diocesi in miniatura. Infatti Acerenza, sede arcivescovile, ne conta appena cinque in più dell’ex-diocesi di Atri. Discorso diverso vale per le prelature e le abbazie territoriali, circoscrizioni ecclesiastiche con pochissime parrocchie, staccate dalla giurisdizione vescovile e affidate rispettivamente al Prelato e all’Abate, non necessariamente Vescovo, anche se il Prelato lo è quasi sempre (anzi senza quasi).

Atri ha le parrocchie di S. Maria nella Concattedrale e S. Nicola nel centro storico e S. Gabriele nella periferia, mentre nelle frazioni vi sono S. Marina a Casoli, S. Margherita nella frazione omonima, S. Giacomo idem e S. Gaetano Thiene a Fontanelle. Silvi ha le parrocchie di S. Salvatore nel centro antico, S. Maria Assunta, il Cuore Immacolato di Maria e S. Stefano nell’area costiera. Pineto ha invece quelle di S. Silvestro in Mutignano, centro antico di Pineto, S. Agnese, S. Maria Immacolata e S. Francesco d’Assisi a Pineto capoluogo, l’ultima in ordine cronologico essendo stata inaugurata il 2 ottobre 1988, quindi dopo la fusione di Atri con Teramo, Santa Famiglia e Beato Giovanni XXIII (unica parrocchia) a Scerne.

Una voce di corridoio si diffuse qualche anno fa, circa il passaggio di Silvi all’arcidiocesi di Pescara- Penne che avrebbe dato a Teramo- Atri diverse parrocchie dell’entroterra a Sud del Vomano. Progetto già accarezzato tanti anni fa, quando Pescara avrebbe dato a Teramo i paesi della “bonifica”, ma al posto di Silvi, si sarebbe ripresa quei comuni della provincia, appartenenti all’arcidiocesi di Chieti- Vasto. Territorio ricco di fede e di testimonianze ecclesiali dal Volto Santo di Manoppello all’abbazia di S. Maria in Arabona (dove dipinse Antonio da Atri), dal Crocifisso di Musellaro alla Madonna dell’Elcina ad Abbateggio, fino a S. Liberatore a Maiella.

La forania, dopo il Grande Giubileo del 2000, si è ancora più unita, convinta che la collaborazione è molto utile tra parrocchie vicine. Festa annuale della medesima è quella di S. Reparata, protettrice di Atri e dell’ex- diocesi. La collocazione calendariale favorisce la presenza del presbiterio foraniale e del capitolo Concattedrale, perché cade sempre di lunedì. La data liturgica sarebbe l’8 ottobre, ma ad Atri si festeggia sempre il lunedì che segue la IIa domenica di Pasqua, in albis, dal 2000 della Divina Misericordia, per volere del Beato Giovanni Paolo II.

Atri per via di S. Reparata è gemellata con Casoli di Chieti, e per questa ragione il giurista Mons. Angelo Vizzarri, casolano, è venuto qualche volta per la festa patronale, dove non manca mai il Vescovo per la presidenza del Pontificale nei Secondi Vespri. Segue la processione per le vie del centro storico, con breve sosta sul sagrato di S. Chiara. Quando il Vescovo diocesano non è potuto venire, è stata la volta di un altro Vescovo della CEAM: l’atriano Mons. Leopoldo Teofili, Arcivescovo di Lanciano e Vescovo di Ortona, Mons. Antonio Iannucci, Arcivescovo di Pescara- Penne, Mons. Antonio Valentini, Arcivescovo di Chieti- Vasto e Mons. Ettore Di Filippo, originario di Civitella del Tronto e anche lui legato a S. Reparata per via di una chiesina che sorge nel comune natio, Vescovo di Isernia- Venafro, giunto alla vigilia della promozione ad Arcivescovo di Campobasso- Boiano.

Sulla falsariga della forania, nel 1998 è nato il comprensorio delle Terre del Cerrano, il cui simbolo, la torre cinquecentesca alla foce dell’omonimo torrente (sede del laboratorio di biologia marina e fluviale della provincia di Teramo), unisce idealmente i comuni di Atri, Pineto e Silvi. Vi è stata aggiunta Roseto degli Abruzzi, dove gravitavano tanti abitanti delle frazioni di Casoli, Fontanelle, S. Giacomo e S. Margherita. Si discuteva scherzosamente del passaggio di queste frazioni a Roseto e il guadagno per Atri di Mutignano, la frazione di Pineto più legata alla città acquaviviana.

Imago brevis della forania è la sottosezione Unitalsi di Atri, con sede in Via Pietro Baiocchi che organizza tante iniziative a livello foraniale. L’opera della Chiesa che promuove principalmente i pellegrinaggi nei luoghi mariani ha contribuito tantissimo a promuovere la socializzazione tra i cristiani, ammalati e sani, dei tre comuni della vetusta diocesi.

SANTINO VERNA