LE SUORE DI RAVASCO E ATRI

IL GRANDE BENEFATTORE MANDOCCHI E LA PRESENZA OPEROSA DELLE RELIGIOSE

 

Dal 1934 sono presenti ad Atri le Figlie dei SS. Cuori di Gesù e Maria (Ravasco), arrivate in Abruzzo nel 1908 quando furono inviate da Papa Sarto in alcuni paesini alle falde della Maiella per la difesa della fede in aree minacciate dal protestantesimo. Molti figli della provincia di Chieti, come del resto in altri luoghi d’Abruzzo, partivano per l’America e trovavano appoggio nei Riformati. Una volta tornati in patria con il gruzzoletto in tasca, riportavano la nuova confessione e nasceva una nuova colonia protestante, non di rado con l’edificio cultuale come è avvenuto a Palombaro.

Nel 1921 le suore della Beata Eugenia Ravasco arrivarono a Pescara, sei anni prima della fusione con Castellamare Adriatico. Si stabilirono successivamente anche a Pescara Centrale. Dopo l’ultima guerra mondiale, su invito di Pio XII, cominceranno le missioni estere, partendo dall’America Latina. Con il Beato Giovanni Paolo II c’è stato l’invito per l’Africa, mentre alcune suore, dopo un’esperienza di sensibilizzazione con i giovani, sono andate nel Nord dell’Albania.

Nella città degli Acquaviva le Ravasco furono chiamate da Vittorio Mandocchi ed Elena De Innocentiis, coniugi che non avevano figli e volevano mettere a disposizione gli averi a favore dei bisognosi. In precedenza avevano scelto le Figlie di Maria Ausiliatrice, ma poi la scelta privilegiò le Figlie dei SS. Cuori. L’area geografica comunque fu la stessa, Torino e Genova, i luoghi delle radici di Papa Francesco.

Nel corso di tre quarti di secolo la città di Atri ha dato 21 vocazioni alla congregazione e una Superiora Generale, Madre Luigia (Giuseppina) De Donatis, docente di discipline umanistiche, morta ultranovantenne a Pescara nel 2012. Il vicolo della casa paterna di quest’ultima, all’ombra della chiesa di S. Nicola ha dato altre due sue consorelle: Suor Linda Arcieri, recentemente scomparsa, per lunghi e fecondi anni missionaria in Bolivia, e successivamente alla residenza di Via Pio VII a Roma dove ha conosciuto e servito il Beato Giovanni Paolo II e Suor Laura Mattucci, attualmente a Raiano, con gravi problemi di salute, missionaria anche lei, ma nelle varie case dell’Abruzzo, compresa Atri, dove ha tenuto per anni il catechismo ai bambini della Prima Comunione nella parrocchia di S. Nicola.

E ad un tiro di schioppo delle tre religiose, la casa di Suor Laura Italia Di Giovanni, originaria della Valle Siciliana, ma atriana a tutti gli effetti, ambasciatrice a Roma degli atriani. L’ultima professione solenne di un’atriana nelle Ravasco, Suor Anna Maria Lolli, della parrocchia di S. Maria nella Cattedrale. La solenne celebrazione si tenne nella gremitissima Concattedrale, il 10 ottobre 1992, presieduta dall’allora Arcivescovo-Vescovo di Teramo- Atri, Mons. Antonio Nuzzi. Il rito fu preparato da una veglia di preghiera.

Le religiose promossero nel dopoguerra, oltre al taglio, al cucito e al ricamo, attività specifiche dell’istituto atriano (si arrivò a quasi 90 ragazze, provenienti anche dai vicini comuni), l’Azione Cattolica Femminile, mentre i ragazzi andavano nei locali dell’ex-seminario. Le compagini si incontravano a Carnevale, quando Suore e ragazze di AC portavano i dolci carnascialeschi nel pomeriggio del martedì grasso ai giovani, molto impegnati nelle attività sociali e culturali. Tra le più assidue, Maria Pisciella, esperta nel ricamo e componente del coro folkloristico autrice nel corso degli anni del corredo (palla, purificatoio, manutergio, corporale, paramenti) dei sacerdoti novelli di Atri.

Nel Teatrino delle Suore i giovani di AC divertivano il pubblico con “Siparietto”, rivista che durava un’ora (come recitava il motivo della presentazione), con sketch e monologhi. Le televisioni erano poche e si lasciava volentieri casa per assistere al teatro artigianale e gustoso. Un anno ci fu l’imitazione di “Lascia o raddoppia?”, l’archetipo dei quiz televisivi (ora veramente troppi!), dove il domandiere aveva sulle cartelle quiz sulla storia di Atri. C’erano anche rappresentazioni a carattere sacro, come quella di S. Agnese, impersonata da Maria Brunelli Sideri, trapiantata a Pescara.

Negli anni ’80 e ’90 l’AC fu rimpiazzata dal MEG (Movimento Eucaristico Giovanile), dipendente dall’Adp (Apostolato della preghiera), della Compagnia di Gesù. Sbrigativamente si può dire che il movimento è una via di mezzo tra l’AC e gli scouts (tornati da un decennio ad Atri, nella parrocchia di S. Maria). Il giovedì si teneva l’incontro nelle aule dell’istituto dove si approfondiva la Parola di Dio. E il momento di verifica era il campo- scuola, in estate, sui monti d’Abruzzo. Durava una settimana e le mete scelte erano Campo di Giove e S. Giuliano a L’Aquila, il primo convento dell’Osservanza nella regione.

Negli stessi anni le Ravasco hanno dato un grande contribuito alla rappresentazione della Passione di Gesù, il mercoledì Santo per le piazze e le vie di Atri, soprattutto con la confezione dei costumi di interpreti e figuranti, con la regia di Danilo Volponi e l’instancabile coordinamento di Ettore Cicconi, direttore del Museo Etnografico.

Con la beatificazione di Madre Eugenia Ravasco (domenica 27 aprile 2003, IIa di Pasqua, in albis), al MEG è subentrata l’Associazione dei Laici Ravasco, formata da uomini e donne di ogni età che propongono e sostengono diverse iniziative spirituali, culturali e sociali. Tra i momenti di socializzazione le gite nel corso dell’anno, specialmente nella bella stagione, nei luoghi dello spirito.

Le Suore gestiscono la Scuola dell’Infanzia dal 1988, e altre attività per la gioventù. Collaborano nella parrocchia di S. Maria nella Cattedrale e proseguono nel tempo e nello spazio l’opera di Madre Eugenia, “una donna tra le sfide della storia”, come e’ stata definita dal biografo P. Gabriele Cingolani.

SANTINO VERNA