DUE CONVENTI E 400 ANNI DI STORIA

GLI AGOSTINIANI AD ATRI

Dal 1390 al 1810 ad Atri sono stati presenti gli Agostiniani, non fondati come tutti sappiamo dal Vescovo di Ippona. S. Agostino è l’ispiratore dell’Ordine, ma non il fondatore. Nella città dei calanchi vi erano due conventi agostiniani, uno dell'Ordine “sic et simpliciter” e uno degli Agostiniani Scalzi. A differenziare le famiglie è sì un elemento esteriore, portare le calze oppure no, ma quell’elemento è l’imago brevis di un programma di vita. Ci si spoglia di tanti orpelli, si vive in un modo più radicale la povertà. E ci si spoglia soprattutto dal peccato e dal vizio.

Gli Agostiniani di S. Caterina, dimoravano nei pressi della chiesa magistrale, di cui rimane il portale gotico- fiorito dove è presente l’Eterno Benedicente in alto, S. Agostino in trono, vestito da agostiniano, ma con i segni del sacerdozio e dell’episcopato e ai lati, S. Caterina d’Alessandria e S. Nicola da Tolentino, un tempo assai venerato in Atri, anche se nel portale quattrocentesco di Matteo da Napoli appare con la fisionomia di S. Antonio di Padova, forse a ricordare l’appartenenza di quest’ultimo, prima di entrare tra i figli di S. Francesco, all’Ordine di S. Agostino dove aveva percorso tutta la formazione fino al presbiterato, mantenendo il nome di Fernando.

Sulla controfacciata della Cattedrale di Atri è raffigurato S. Nicola da Tolentino con la sua funzione di intercessore per le anime del Purgatorio. Sulla volta a crociera del coro, nel ciclo pittorico di Andrea Delitio, figura il dottore della Grazia, S. Agostino, inserito non come ispiratore di un Ordine mendicante, ma come uno dei quattro dottori della Chiesa d’Occidente. Vicino a lui, in proporzioni minori, S. Tommaso d’Aquino. Evidentemente il ciclo atriano aveva la consulenza di un agostiniano, come avvenne per la cappella degli Scrovegni a Padova.

Nella chiesa di S. Spirito (quarto S. Croce) c’erano gli Agostiniani Scalzi. Nel XVIII sec. prima ancora della canonizzazione, portarono in Atri il culto di S. Rita da Cascia. Andati via con la soppressione murattiana, la devozione alla Santa degli impossibili fu promossa dalla Congrega del Suffragio presente nella chiesa e soprattutto dal priore Antonino Gatti che in memoria del figlio Michele fece restaurare la chiesa con decorazioni pittoriche, poco apprezzate da Don Luigi Illuminati e dal campanile a vela. Questo è forse la dimostrazione che anche un laico può farsi promotore di un Santo, anche in mancanza di religiosi. Il Suffragio non era neppure una Congrega strettamente agostiniana, come quella presente in S. Agostino, con il titolo della Cintura.

Nel 1900 S. Rita fu canonizzata e fu un grande evento per gli Agostiniani che hanno pochi figli canonizzati. S. Rita, S. Nicola da Tolentino, S. Chiara della Croce, S. Tommaso da Villanova…si contano sulla punta delle dita e in quest’elenco non mettiamo ovviamente S. Agostino e S. Monica, incasellati tra gli Agostiniani ma come esponenti ante- litteram dell’Ordine. Stessa cosa avviene per i Carmelitani, con il profeta Elia, considerato il fondatore della famiglia religiosa.

Nel 1901 Leone XIII, concesse alla chiesa di S. Spirito il privilegio dell’indulgenza che si può lucrare dal 21 maggio, Primi Vespri di S. Rita fino al 29 maggio. La richiesta fu compiuta dal Vescovo Giuseppe Morticelli di Penne e Atri, l’ultimo abruzzese nella guida della circoscrizione vestina e atriana (gli seguiranno un sardo e un lombardo e come Amministratore, Mons. Gilla Vincenzo Gremigni, toscano di nascita ma piemontese di adozione).

Gli Agostiniani non furono molto coinvolti nella festa di S. Rita ad Atri che divenne il secondo centro ritiano dopo Cascia. I fedeli arrivavano a piedi dall’entroterra a Sud del Vomano e con i mezzi da Foggia. Forse l’Ordine di S. Agostino veniva troppo legato a Penne, in rivalità con Atri, per il predominio nell’Abruzzo Ulteriore primo. Secondo la tradizione vi sarebbe giunto Lutero, prima della sua drastica decisione e avrebbe celebrato l’Eucarestia proprio nella chiesa di S. Agostino. Inoltre i frati avevano una fiorente comunità a Città S. Angelo e per sottolinearla in tempi recenti è stata costruita nella frazione Marina, nei pressi dell’uscita autostradale, una chiesa proprio con la denominazione di S. Agostino, insolita per una moderna parrocchia, dove ci aspettiamo titoli cristologici o mariani, oppure qualche Santo dei nostri giorni e ce ne sono tanti.

In questi ultimi anni è venuto a predicare in Atri l’ex- Priore Generale degli Agostiniani, P. Luigi Pincelli, di Castiglione Messer Raimondo. Ovviamente nella festa di S. Rita, dove il predicatore, come le migliori bande per il programma ricreativo, è d’obbligo. Può mancare il Cardinale, un anno può anche non venire il Vescovo, ma triduo, festa e processione, sono caratterizzati sempre da un religioso (raramente anche un sacerdote diocesano) per la predicazione e le confessioni.

Grazie a Mons. Giuseppe Di Filippo e al cav. Antonio Concetti con i suoi dinamici collaboratori, l’Ordine di S. Agostino torna virtualmente ogni anno a vivere nel rione di Capo d’Atri, all’ombra di una chiesa che ha assunto una meravigliosa fisionomia santuariale.

SANTINO VERNA