SOLENNE CERIMONIA IL 17 NOVEMBRE PRESSO IL PALAZZO ACQUAVIVA

ATRI CONFERISCE LA CITTADINANZA ONORARIA A SUA ECC.ZA  MONS. MIKHAEL AL-JAMIL

 Un grande Arcivescovo che porta nel cuore la nostra città

Basta incontrarlo una volta e ti entra, subito, nel cuore. Il suo sguardo penetrante e intenso  varca la soglia dell’animo e ti cattura, con dolcezza e profondità. E’ come se lo conoscessi da sempre e ti accorgi, immediatamente, che abiti i suoi pensieri e sei entrato nell’abbraccio del suo amore. Il rapporto è vivo, autentico, sfugge ad ogni formalità per farsi profondamente umano. Dovunque va lascia una traccia che non teme la polvere del tempo né il logorio dell’abitudine.

Ecco chi è Mons. Mikhael Al-Jamil: uno straordinario  Arcivescovo, di origini  iraqene, che la nostra città inserirà tra i suoi più illustri concittadini. Lo dice sempre: si sente legato ad Atri con un affetto che va oltre ogni convenienza. Venne la prima volta tra noi il 5 giugno del 2004 e ne restò affascinato. Dopo cena, era una calda serata estiva, il giro per la citttà, la sosta al bar per l’immancabile caffè, il saluto cordiale e caloroso a quanti incontrava. Uno stile diverso, unico, capace di conquistare anche i più lontani e più ostili al mono cristiano. E’ tornato più volte e la cerchia delle amicizie si è dilatata come si è allargato il suo abbraccio alla comunità cittadina. Le bellezze artistiche e paesaggistiche di Atri lo hanno colpito e quando ne parla ai suoi numerosi interlocutori sparsi nel mondo, una vena di nostalgia affiora dalle sue parole. Ama ripetere, ogni volta che prende un aereo per i suoi viaggi apostolici, che vorrebbe chiedere al pilota di cambiare rotta per passare sopra il nostro cielo per “bagnare la nostra città con le lacrime del suo cuore”.


E’ nato il 18 novembre del 1938 nella terra della città biblica di Ninive. Nel 1964 viene ordinato sacerdote e svolge con passione la missione di parroco, amato e stimato da tutti. Compie gli studi a Roma e a Parigi, consegue i titoli accademici che arricchiscono la sua cultura e gli permettono di essere padre e maestro di tante persone. Nel 1986 è consacrato vescovo. Il Libano diventa la sua seconda patria: segretario del Patriarca della antica chiesa apostolica di Antiochia dei Siri, durante gli anni duri della guerra a Beyrout  rivela tutta la sua calda umanità e la tempra di uomo forte e coraggioso sfidando i bombardamenti per assistere i fedeli feriti e moribondi. E’ amato da tutti e quando nel 1997 viene inviato a Roma per rappresentare la sua Chiesa pressola Santa Sedeè forte il rimpianto per la sua partenza.

La sede del Patriarcato, a pochi passi da Montecitorio, è un porto di mare. In tanti: profughi, visitatori, amici bussano alla sua porta nella certezza di trovare il calore di una squisita accoglienza che ti mette a tuo agio e ti fa sentire di casa.

Gli studi in psicologia lo aiutano nel suo relazionarsi con verità e simpatia sia con la zingarella che chiede elemosina lungo la strada che con il mondo della cultura, della politica, della diplomazia…

L’incarico di Visitatore Apostolico delle comunità siro-antiochene sparse in Europa lo fa viaggiare spesso per portare ai suoi fedeli l’abbraccio della fraternità e l’incoraggiamento a conservare la tradizione di una fede che affonda le sue radici nella storia del primo secolo di cristianesimo.

Sabato 17 novembre alle ore 17,30 pressola SalaConsiliaredel Palazzo Acquaviva gli sarà conferita la cittadinanza onoraria, portando a compimento la delibera votata all’unanimità quattro anni fa. Per la nostra città è un onore avere come concittadino quest’uomo straordinario, questo Pastore dal cuore grande e dal sorriso aperto e cordiale, questo figlio di una terra martoriata dove vivono i suoi cari che, ogni volta che torna, gli riservano sempre una festosa accoglienza.

Dopo la solenne cerimonia, a cura della Amministrazione comunale e della Associazione culturale “Gli Acquaviva” seguirà la conferenza-dibattito sul tema: “La primavera araba: delusioni e speranze”. Sua Ecc.za Mons. Al-Jamil ci parlerà con la passione di un testimone qualificato di un mondo attraversato da sogni e amarezze e ci illustrerà i problemi e le difficoltà delle piccole ma vitali comunità cristiane che, nei paesi islamici attraversati da tanti fermenti, sono chiamate a tenere accesa la fiaccola della fede e della speranza.

Egli torna tra noi con entusiasmo  e gratitudine per tutto ciò che Atri ha saputo donargli in tanti incontri segnati da stima e forte  calore umano. La recente decisione del Papa, da lui accompagnato nella sua Visita Apostolica in Libano, di inserirlo tra i membri della Congregazione perla Causadei Santi, lo ha reso particolarmente felice ed è stato, certamente, un riconoscimento per le qualità, le doti e il servizio che l’Arcivescovo svolge con competenza e costante disponibilità.

Gli diamo il più caloroso “bentornato” e lo ringraziamo per il dono della sua presenza, la sensibilità del suo animo, la luce del suo sorriso e per l’affettuoso legame che stretto con la nostra città e la nostra storia.

Auguri, Eccellenza carissima! Ora che, a pieno titolo, è nostro concittadino il bene che le vogliamo è ancora più grande e, ne siamo certi, anche lei allargherà il suo abbraccio e ci sentiremo, tutti, accolti e amati con vera e forte fraternità!

Paolo Pallini