Nel segno della lode e del ringraziamento

LA FESTA DI SAN GABRIELE D’ESTATE IN ATRI

 

Nella domenica più vicina al 22 agosto si festeggia nell’omonima Parrocchia di Atri, la festa di S. Gabriele dell’Addolorata, patrono “aeque principaliter” con S. Reparata di Atri. Lo volle il Servo di Dio Amilcare Battistelli (Stanislao dello Spirito Santo), C.P., confratello e biografo del Santo del sorriso. E volle pure la chiesa di S. Gabriele che riecheggia la cappella del vecchio Santuario, ai piedi del Gran Sasso.

Il 22 agosto, festa di S. Maria Regina, ha sempre avuto un aspetto mariano, perché ottava dell’Assunzione. Il numero otto indica la nuova creazione e ha un forte carattere battesimale. A Spoleto, in quel giorno, nel 1856 si festeggiava la Madonna della SS. Icone, custodita nella Cattedrale e il giovane Francesco Possenti era uno dei tanti della processione. Incrociando il dolce sguardo della Madre del Signore, sentì l’invito ad entrare in religione, lui che in precedenza aveva avvertito la vocazione, maturata nel contesto di una famiglia molto religiosa, con il Santo Rosario recitato ogni sera con il papà Sante. Nella Cattedrale di Spoleto si venera discretamente S. Gabriele, più di Assisi, perché se la città di S. Francesco e S. Chiara ne vide, quasi casualmente, la nascita, all’ombra della chiesa della Minerva, nella piazza centrale, Spoleto ne registrò il cammino di maturazione e di santità.

Il 27 febbraio, festa liturgica di S. Gabriele, ha ceduto il posto delle celebrazioni solenni alla domenica agostana, perché il tempo non è sempre buono. Ma il calendario abruzzese è colmo di questi slittamenti, con tanti Santi “invernali” portati nella bella stagione, come S. Nicola di Bari, S. Domenico di Foligno, S. Giustino. Nel Nord, in alcuni casi, avviene il contrario. Santi “estivi” come i SS. Nazario e Celso, vicini al solleone, al periodo più caldo dell’anno, hanno la festa, a Brescia, in autunno, quando le attività pastorali si sono rimesse in moto.

La festa di S. Gabriele, in Atri, comprende il programma religioso e quello ricreativo. L’aspetto della chiesa è caratterizzato dalle celebrazioni festive e dalla presenza di un confratello della stessa provincia religiosa del Santo del sorriso che abbraccia Abruzzo, Molise, Marche, Umbria, Romagna l’enclave laziale di Moricone e una parte dell’Emilia. Per alcuni anni ha predicato P. Marco Partenza, originario di Elice. La processione per Viale Risorgimento sigla i Secondi Vespri di S. Gabriele.

Viene portato il simulacro che segue l’iconografia tradizionale, custodito all’interno della chiesa. La Cattedrale di Atri ha anche il busto argenteo del Chiodini, esemplato su quello di S. Reparata e posto sul fercolo dove predomina il bianco dei confessori in luogo del rosso dei martiri. La gente è più affezionata alla statua a figura intera che al busto, per la verità un reliquiario “parlante” perché nelle processioni non viene portata tanto l’immagine del Santo, quanto le reliquie.

Nel 1989, la ricorrenza fu segnata dal crollo del timpano curvilineo della facciata, pochi giorni dopo la festa di S. Reparata, appena un mese dopo l’ingresso a Teramo-Atri di Mons. Antonio Nuzzi. La chiesa inagibile fu sostituita dalla cappella dell’ospedale. L’esperienza ricompattò la parrocchia perché nella prova sperimentiamo il soccorso della Misericordia del Signore. L’audacia e il coraggio del Parroco Don Paolo Pallini e dei collaboratori furono grandi. Riaperta il 23 dicembre dello stesso anno, fu fatta la festa di S. Gabriele, come ringraziamento per il ripristino della chiesa, il 14 agosto dell’anno seguente. La S. Messa prima della breve processione fu presieduta da Don Roberto Borghese, Parroco di S. Antimo in Montepagano e Canonico della Concattedrale di Atri.

Quest’anno la festa religiosa è l’eco di quella di aprile, quando, per interessamento del Parroco Don Vincenzo Salladini e del suo Vice, Don Matteo Baiocco D’Angelo, è tornata l’urna con il corpo di S. Gabriele dell’Addolorata dal Santuario alle falde del Gigante che dorme, fresco di dedicazione, avvenuta il 21 settembre dell’anno scorso, con il Legato del Papa, Card. Ennio Antonelli, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Famiglia e già Arcivescovo di Firenze.

Una reliquia di S. Gabriele donata all’onomima Parrocchia, resterà per sempre nella medesima. E sarà motivo di ulteriore legame con il Santuario, anche per via dei numerosi giovani tendopolisti della Parrocchia, ora con qualche anno in più, mossi dalla devozione per il giovane passionista.

La festa ricreativa, comprende l’illuminazione per la via principale del piviere, la cassa armonica e tante attrattive musicali e canore. Tra gli organizzatori ricordiamo il parrocchiano Antonino Modestini, recentemente scomparso, peraltro animatore della festa dell’Immacolata Concezione nella parte storica della città dei calanchi.

Se è vero che il tempo fa la festa, agosto è ideale per compiere la festa popolare di S. Gabriele, prima di riprendere le attività lavorative dopo la pausa dell’Assunta o comunque intensificare lo studio in vista del nuovo anno scolastico o degli esami universitari degli appelli settembrini.

S. Gabriele è pure festeggiato nel quartiere Corfù a Pineto, e una statua è conservata nella chiesa di Borgo S. Maria. Per i chierichetti era un punto di riferimento, insieme alla Madonna, perché erano i sostitutivi dei due corni dell’aula celebrativa (Vangelo ed Epistola), quando ormai la Messa era diventata, da tempo, quella del Beato Paolo VI e le precedenti diciture son rimaste nel frasario dei nostalgici e degli storici dell’arte che attraverso anche una contemporanea immagine di S. Gabriele fanno passare qualche piccola religiosa al mondo d’oggi.

SANTINO VERNA