II "perchè" di una mostra intrigante 

CON L'ARTE L'UOMO NON PUO' SBANDARE

(…) Come i vagiti reali sono i tangibili segni della vita che inizia e principia, così quelli metaforici indicano la nascita di una nuova opera d'arte che per la prima volta si mostra al mondo.

Dunque il recondito gioco di parole racchiuso nell'ossimoro può essere tradotto come la volontà, da parte dell'associazione, di mostrare al pubblico le più attuali esternazioni della creatività, ma non in modo casuale, bensì coinvolgendo gli artisti attorno ad un tema intrigante ed apportatore di interessanti prove, come testimonia il titolo stesso della mostra “8” Cadimi addosso. Quest'ultimo vede l'unione di un numero e di una locuzione che nasconde metaforicamente il vero senso della mostra che gli artisti sono chiamati ad interpretare: il bisogno di equilibrio. Certo, ci sono svariati settori del sapere umano che definiscono l'equilibrio, come la fisica o la chimica, ma credo che in merito alla specificità della mostra, e con particolare riferimento al numero otto ritenuto simbolo dell'armonia universale, esso sia da ritenersi come uno stato in cui ogni cosa è al giusto posto, partendo dalla natura per giungere all'uomo. E' chiaro che questo ha innata in sé la necessità di mantenere saldo il suo baricentro sia interiore che esteriore, ma quando si lascia traviare dalle futili contingenze, perde l'armonia e si incammina verso l'autodistruzione. L'arte pertanto, grazie al suo potere educativo, alla sua evocatività ed alla sua capacità di stimolare pensieri e dialoghi, riveste un ruolo sostanziale per evitare questi sbandamenti da parte dell'uomo.

Siro Perin

(Estratto dal testo critico, pubblicato sul catalogo della mostra 8 Cadimi Addosso)