La nota politica

IL CAOS GRECO ELA CRISI DELL’EUROPA

Domenica 5 lugliola Greciaha votato il referendum per restare o no nell’Europa. Il risultato è stato la netta vittoria del No e per l’uscita dall’Europa con oltre il 61%, smentendo nettamente i sondaggi. Sono rimasto felice del risultato ma molto preoccupato del futuro dell’Europa Unita.

Sono europeista convinto da quando ero ragazzo. Agli inizi degli  anni 60 non partecipavo mai agli scioperi e ai cortei, organizzati dai fratelli Giuliani, al grido di “Fuori l’Italia dalla NATO, fuorila NATOdall’Italia. Stavo a casa proprio perché ero europeista convinto.

Oggi devo dire, con grande rammarico, che sono europeista scettico e la scelta è maturata negli ultimi anni. Quando vedo l’Europa organizzare complotti verso uno stato amico e sincero, quando vedo l’Europa dichiarare guerra a Gheddafi (non ho ancora capito i motivi), quando vedo migliaia di leggi inutili e pericolose per l’Italia (APE, quote latte, cioccolato senza latte, formaggio con latte in polvere, luci delle auto accese anche di giorno, divieto della pizza con forno a legna, distruzione dei nostri prodotti agroalimentari), ed infine  quando vedo trattare quello che successo al G8 di Genova come tortura non posso che essere euroscettico.

Se oggi mi si chiedesse un pronunciamento con un referendum ho molti dubbi di come votare anche perché in fondo al cuore l’europeista convinto esiste ancora.

Nel 2000 sono stato ad Amsterdam, come rappresentante italiano in un progetto europeo, con gli Euro che avevo in tasca. All’atterraggio ho ringraziato, con tutto il cuore, De Gasperi, Adenauer e Schumann (i veri padri fondatori) per la loro grande intuizione e la loro grande creatura. Dico veri padri fondatori perché per anni è girata la barzelletta che fosse stato Altiero Spinelli, che si ha scritto una Carta nel 1942, ma non ha fatto  nulla di più.

Prima del referendum giravano previsioni apocalittiche da fine del  mondo. Io non credo né alle apocalittiche né alle miracolistiche. In economia a differenza della fisica, dove vige il principio che ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria) nulla è scontato.La Greciapotrebbe ottenere un risultato positivo con l’uscita dall’Europa e non le catastrofi preannunciate. Per L’Europa invece potrebbe essere pericoloso ma non apocalittico. In tutti gli stati membri ci sono partiti che raccolgono vasti consensi e che sono antieuropei. Ci sono tanti economisti e professori universitari che affermano pubblicamente che l’Euro è un danno per l’economia dei loro paesi, e qui voglio ricordare il dramma degli italiani quando il governo doveva svalutarela Lira. LaGrecia potrebbe scatenare un effetto domino e far sì che lo stesso risultato si potesse ottenere in molti paesi europei, a cominciare dall’Italia.

Subito dopo il referendumla Greciaè tornata a trattare con l’Europa e sentendo le notizie deve accettare condizioni più drastiche di quelle che avevano contrattate prima. A questo punto pare che Tsipras abbia voluto mostrare i muscoli all’Europa, trattandola quasi come una imbecille e una vampira, ma L’Europa ha risposto con durezza e dignità. E il caos e il cerino torna nelle mani della Grecia.

La Grecia deve capire che non può vivere al di sopra delle proprie capacità alle spalle degli altri, che per sostenerla pagano TASI, IMU, ICI ed altri accidenti più alti.La Greciadeve capire che i debiti si onorano in tutte le parti del mondo e anche se dovesse uscire dall’Europa i debiti li deve pagare ugualmente.La Greciadeve capire che non può votare un partito che promette miracoli solo per non pagare il debito.

Oggila Greciasi trova in un caos maggiore rispetto a quello che aveva prima del referendum. Si trova con un presidente che era venuto a Genova a protestare contro il G8 e che ora deve trattare con loro. L’Europa ha fatto balenare una uscita temporanea, per cinque anni, dall’Euro così si salva il referendum e non si concedono altri prestiti, ma l’idea mi sembra proprio una emerita stupidaggine.

Ho sentito la dichiarazione di Matteo Renzi alla TV, sugli ultimi sviluppi, e ho detto dentro di me questo non è andato al vertice, oppure non ha capito nulla delle decisioni prese al vertice, oppure ha bevuto un bicchierino di Chianti di troppo (per non dire cose che possono offendere).

Nicola Dell’Arena