Prometeo incatenato

di Eschilo

Musica e testo per raccontare il mito dell'uomo

Teramo 22 giugno - Ore 19.30 –

Sito archeologico di Largo Madonna delle Grazie 

Dalla sinergia tra i ragazzi del Liceo Classico della Comunicazione e del Liceo Musicale  dell’Istituto di Istruzione Superiore “Delfico- Montauti” di Teramo  nasce la messa in scena di Prometeo incatenato, opera  del tragediografo greco Eschilo.

Lo spettacolo fonde il testo, adattato e ridotto dall’originale greco, con interventi musicali e vocali di grande suggestione.

La regia è curata da Giuseppe Bisogno, mentre la Direzione musicale e corale è affidata al prof. Edmondo Di Giovannantonio, con il supporto della prof.ssa Cristina Casillo.

La rappresentazione avrà luogo lunedì 22 giugno alle ore 19.30, all’interno del sito archeologico di Largo Madonna delle Grazie- Teramo.

L’iniziativa si avvale dell’Alto Patrocinio del Comune di Teramo ed è parte  del Progetto PRO METIS Il mito di Prometeo come paradigma della ricerca  finanziato dal PO FSE REGIONE 2007-2013 -  OBIETTIVO COMPETITIVITA’ REGIONALE E OCCUPAZIONE - Regione Abruzzo- Direzione Politiche Attive del Lavoro, Formazione ed Istruzione, Politiche Sociali.

Perché Prometeo? Nel mito greco Prometeo è colui che ha dato il fuoco all’uomo, disobbedendo al divieto di Zeus, Padre degli Dei e sovrano dell’Olimpo. In questo modo da un lato simboleggia la ribellione all’autorità costituita, di cui lui, dio al pari di Zeus, non riconosce la superiorità, dall’altro rappresenta l’iniziatore  del progresso umano che dall’uscita dallo stato di ferinità ad oggi  non conosce arresto.

 

Meglio di tutti, quindi, questa figura coniuga la vicinanza tra antichità e contemporaneità: l’anelito dell’essere umano verso la conoscenza e poi verso il dominio sulla natura (si pensi alle conquiste della genetica o anche all’esplorazione dello spazio)  è sempre vivo e ci contraddistingue sul Pianeta.