RICORDO DI PADRE BONAVENTURA FEBBO

Un frate e un sacerdote speciale ricco di amore 

Ha concluso la giornata terrena nel Convento di S. Maria Assunta in Silvi, nel primo pomeriggio del 6 febbraio, P. Bonaventura Febbo, storico Parroco di S. Antonio in Pescara. E’ passato all’altra riva nella festa dei SS. Pietro Battista, Paolo Miki e Compagni Martiri Giapponesi, una data a lui cara, per lo spirito missionario conservato per la non breve vita.

Nato a Brecciarola di Chieti il 26 maggio 1937 da Francesco e Chiara Moresco, fu battezzato con il nome di Benito. Scherzava ogni tanto sul nome anagrafico, versione spagnola di Benedetto, Santo a lui caro, perché pratico e concreto. La sua famiglia era numerosa e unita. Nel 1950 entrò tra i figli di S. Francesco, con iscrizione nella Crociata Missionaria di Assisi. La lettura della biografia del Santo Poverello, redatta da S. Bonaventura, gli suggerì il cambiamento nel nome alla professione.

Durante le vacanze dei postnovizi a Rio di Pusteria, incontrò l’allora Patriarca di Venezia Angelo Giuseppe Roncalli, divenuto Papa con il nome di Giovanni XXIII, ora Santo. Ebbe la gioia di servir Messa al Papa buono, legato a quell’angolo del Sud-Tirolo, per via dell’amicizia con P. Giorgio Montico, incontrato durante gli anni della Nunziatura a Instanbul.

Nel 1959, per via dello scioglimento della Crociata, gli fu data la possibilità dell’iscrizione ad una giurisdizione geografica. Scelse l’Abruzzo e fu accolto dall’allora Ministro Provinciale P. Angelo Fiori. Ordinato sacerdote nel 1964 dal Vescovo Placido Nicolini, fu inviato a Tagliacozzo, per poter meglio proseguire gli studi alla Pontificia Università Lateranense. Formatore e insegnante a Penne, nel 1972 divenne Parroco di S. Antonio a Pescara.

P. Bonaventura fu artefice del rinnovamento conciliare in una delle parrocchie più vive della città dannunziana. L’instancabile impegno fu elogiato dall’allora Vescovo Mons. Antonio Iannucci che puntualmente, ogni anno, gli inviava telefonicamente gli auguri nella festa di S. Bonaventura. Nel 1974 accolse il Cammino Neocatecumenale. La Parrocchia di S. Antonio fu la terza in Abruzzo, dopo Roseto e Loreto, nell’accoglienza di questo carisma nato all’indomani del Concilio. Le comunità si moltiplicarono nel giro di pochi anni, e la Parrocchia formò un nesso inscindibile con il Cammino.

Solerte l’impegno di P. Bonaventura nella pastorale della famiglia e dei giovani. Si prodigò per il recupero dei tossicodipendenti attraverso il Ce.i.s. attivato ad un tiro di schioppo dalla Chiesa. Erano anni ferventi per la città adriatica, e il sigillo fu il Congresso Eucaristico Nazionale, concluso, la sera del 18 settembre 1977 da S. Paolo VI, l’ultima uscita fuori Roma di Papa Montini.

Nel 1985, con la nomina dell’indimenticabile Mons. Vincenzo D’Addario a Vescovo Coadiutore di Ascoli Satriano e Cerignola, P. Bonaventura fu nominato formalmente Amministratore della Parrocchia del Sacro Cuore, la più centrale di Pescara.

Nel 1987, con l’avallo del Ministro Provinciale P. Giorgio Di Lembo, fu aperta la mensa “S. Francesco”. P. Bonaventura aveva intuito le necessità di giovani e meno giovani, bisognosi di cibo, vestiario e medicine. La mensa dei poveri fu la prima in Italia dei Frati Minori Conventuali. L’inaugurazione coincise con la Pasqua, sette giorni dopo la Gmg di S. Giovanni Paolo II a Bueinos Aires. Nell’autunno seguente P. Bonaventura fu chiamato in Assisi per dirigere il Collegio Missionario Francescano, a due passi dal Sacro Convento.

Nel 1990 fu trasferito al Convento del Torrione all’Aquila, presso la Parrocchia di S. Pio X. Dieci anni dopo tornò nell’amata Pescara, dove l’ultimo ufficio ecclesiastico fu quello di Guardiano. Pur non essendo Parroco, continuava ad animare i campi-scuola, nella casa di Rigopiano, all’inizio dell’estate. L’Arcivescovo Francesco Cuccarese lo nominò responsabile dell’Apostolato dei Laici, per la diocesi di Pescara-Penne.

Nel 2012 con il Capitolo che rielesse P. Giorgio Di Lembo, un anno prima della prematura dipartuta, P. Bonaventura fu trasferito al Santuario di S. Maria dei Lumi di Civitella del Tronto, dove esercitò per un anno il servizio di Guardiano. Trasferito a Castelvecchio Subequo fu Parroco e nel 2014 festeggiò la Messa d’oro nella Parrocchia di S. Antonio a Pescara. Per motivi di salute, nel 2016 tornò di nuovo nella città dannunziana, dove seguiva le Comunità Neocatecumenali con il ministero della Riconciliazione e la predicazione. Confessava in Parrocchia e dava sempre buoni consigli, con fermezza e serenità.

Con l’aggravarsi della malattia, nel novembre 2023 fu trasferito nel Convento dell’Assunta a Silvi, insieme a P. Mario Fabrizi, per una vita missionario in Corea del Sud. All’inizio dell’anno 2025 la frattura al femore aveva ulteriormente deteriorato la situazione di salute, e avrebbe dovuto intensificare un percorso di fisioterapia. Non aveva mai perso il sorriso, anche se parlava poco, e viveva nel suo mondo.

Le esequie sono state celebrate la mattina dell’8 febbraio, nella gremitissima Chiesa di S. Antonio, dal Ministro Provinciale P. Mauro Defilippis Delfico. Hanno concelebrato circa trenta sacerdoti, religiosi e diocesani, e tra questi i due successori di P. Bonaventura nella guida del Collegio di Assisi, P. Domenico Paoletti e P. Alfredo Avallone. Era presente il Sindaco di Pescara, Dott. Carlo Masci, e tante altre autorità civili e militari, ma soprattutto tanta gente semplice che ha avuto la grazia e la gioia di conoscere un frate e un sacerdote speciale come Padre Bonny. Così infatti era affettuosamente chiamato P. Bonaventura, da giovani e meno giovani formati all’ombra della Chiesa di S. Antonio a Pescara.

SANTINO VERNA