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- Pubblicato Sabato, 01 Febbraio 2025
- Scritto da Santino Verna
RICORDO DI PIETRO NESPOLI, SACRISTA DI SANTA RITA
Nella memoria di S. Giovanni Bosco, ha concluso la giornata terrena Pietro Nespoli, molto conosciuto nel mondo cattolico atriano. Ha ritrovato in Paradiso, tra i suoi cari, due nipoti venuti a mancare prematuramente, Gianfranco Di Nardo Di Maio e Antonio Nespoli. Era nato nel 1943, e dopo l’esperienza lavorativa in Canada, tornò nella città natale dove sposò Umiliana Pallini. Hanno avuto due figli Tony e Alessia, e poi quattro nipoti.
Pietro è stato per lunghi anni operatore sanitario nella divisione di Odontoiatria e Stomatologia presso l’ospedale “S. Liberatore” di Atri, allora diretta dal Dott. Guido Dal Sasso. Il reparto era uno dei migliori del nosocomio atriano e uno dei pochissimi in Italia per la branca maxillo-facciale.
Collocato in pensione, Pietro si dedicò per circa un quarto di secolo alla Chiesa di S. Spirito, ritirandosi per motivi di salute, alla vigilia dell’elevazione a Santuario di S. Rita. Prese il timone di Antonio Palma e Cesarina Ricci, e nell’erigendo Santuario ritiano visse importanti momenti come il primo centenario della canonizzazione della “Santa degli impossibili”, nell’anno del Grande Giubileo del 2000 e il rinnovo della Perdonanza “leoniana”, quella dal 21 al 29 maggio, promosso dall’indimenticabile Arcivescovo Mons. Vincenzo D’Addario.
Pietro era anche legato alla Chiesa di S. Nicola, la sua Parrocchia, dove ogni domenica e festivo, e in altri momenti dell’anno liturgico, si recava con la famiglia, soprattutto con il figlio Tony, dottore odontotecnico, organista, animatore del coro parrocchiale e autorevole componente della fraternità OFS dell’Assunta di Silvi. Si recava pure a S. Chiara, nel cui monastero ha vissuto tutta la vita la zia della moglie, Suor Giovina Umiliana Pallini, per tanti anni a fianco della Badessa Madre Maria Chiara Grillone.
Pietro, nonostante la salute in condizioni non perfette, con passo calmo e l’ausilio del bastone, si recava in Chiesa. Era sorridente e gioioso, grande lavoratore, non si tirava mai indietro. Il Signore lo ha accolto nell’abbraccio luminoso del Regno dei Cieli, proprio nel giorno di un grande Santo lavoratore, Giovanni Bosco, un uomo “tutto azione” come venne definito. Siamo vicini alla moglie, ai figli, al genero, ai nipoti, ai fratelli e alle sorelle, a tutti i suoi cari, con la garanzia della preghiera e l’affetto fraterno.
SANTINO VERNA