UN AFFETTUOSO RICORDO

ANNINA BRONICO A 25 ANNI DALLA DIPARTITA

Ad un quarto di secolo dalla prematura conclusione della giornata terrena, ricordiamo Annina Bronico, componente del personale ATA della s.m.s. “Felice Barnabei” di Atri. Nata nel 1933 da Giuseppe e Teresa Cerri, fu battezzata con il nome di Anna Elisabetta, ma fu sempre chiamata Annina. Per tanti anni ha lavorato nella scuola media di Atri erede dell’avviamento professionale.

Ordinata, puntuale e diligente, Annina indossava il grembiule azzurro sul vestito. Richiamava tutti all’educazione e al silenzio. “Non gettate le carte a terra, altrimenti faccio salire il preside”, diceva agli alunni, passando per le classi. Il preside era il Prof. Paolo Benimeo, morto anche lui prematuramente, e quando mancava, la minaccia era la salita della vice-preside, ovvero la Prof.ssa Anna Zulli, docente di italiano, nella sezione B.

Conservava l’ordine nelle classi, nei pochi minuti prima della lezione, quando incombeva il ritardo di qualche professore. Alla “Barnabei” questo accadeva forse più della “Mambelli”, in quanto buona parte degli insegnanti veniva da fuori comune e per qualche scolaro delle elementari era un aspetto allettante, non solo perché con il docente forestiero l’inibizione è minore, ma per la probabile assenza, quando in Atri scende la neve ed è un problema a risalire dalla costa (diversi docenti venivano da Pineto, Silvi, Montesilvano e Pescara). Il plesso scolastico, essendo all’ingresso della periferia Sud, ha leggermente meno neve del centro propriamente detto.

Un giorno, era la fine dell’anno scolastico, stavo disegnando in attesa del docente. Non sapevo assolutamente disegnare, ma mi sbizzarrivo sul foglio, schizzando una processione. Arriva Annina e si ferma davanti a me, elogiandomi per il disegno. Gli posi questa domanda: “Che processione è?”. Mi rispose con il sorriso: “San Gabriele? Sant’Antonio?”. Probabilmente nello schedario del cuore Annina emergevano due processioni del presente e del passato.

Nel 1989 fu collocata in pensione, anche per motivi di salute. Aveva sposato, nel 1977 il Maestro Gabriele Romano, storico calzolaio la cui bottega era all’ingresso di Piazza Duchi d’Acquaviva, subito dopo l’arco, accanto al negozio di calzature, gestito dai figli Elio e Mariano. Il Maestro Gabriele, anche lui in grembiule, questa volta grigio, quando era all’opera, venne a mancare novantenne, nel 2010. Annina potevi incontrarla in piazza del Comune, dove abitava il cugino Fausto Astolfi, instancabile dirigente delle ACLI e componente del coro “Hatria”, e in tanti luoghi della città dei calanchi.

Partecipava ogni domenica alla Messa a S. Nicola, ma andava anche nelle altre Chiese di Atri. Esalò l’ultimo respiro, all’inizio del Grande Giubileo del 2000, che come l’attuale, il Giubileo della Speranza, coinvolse in prima linea la città acquaviviana. Fu tumulata nel camposanto di Atri, accanto al papà e alla mamma, raggiunta dieci anni dopo dall’amato Gabriele. Ricordare Annina Bronico è tuffarsi nella storia della scuola media “Barnabei”, accorpata con la “Mambelli” per motivi tecnici, non molto dopo il suo pensionamento. Un microcosmo atriano ricco di apprendimento, maturazione e umanità.

SANTINO VERNA