RICORDO DI GIANNINA MARTELLA AQUILINI

Nella notte tra il 19 e il 20 dicembre, ha concluso la giornata terrena Giannina Martella Aquilini. Nata ad Atri nel 1929 da Gaetano e Santa Collevecchio, era sorella di Domenico Martella, leader del PSI di Atri, e Vice-Sindaco della città ducale. A “Mimì” Martella, passato prematuramente all’altra riva nel 1992, è stato recentemente intitolato il Belvedere Vomano, da lui fortemente promosso e realizzato.

Giannina aveva sposato Domenico Aquilini, anche lui chiamato “Mimì”, impiegato e venuto a mancare ancora giovane, nel 1983, impegnato nella politica locale e componente del circolo ACLI di Atri. Con il marito e il figlio Dott. Giustino, funzionario a riposo del Comune di Atri, da ragazzo giocatore di basket nella squadra cittadina, ha sempre abitato a Capo d’Atri, nel vicolo cieco prima di entrare nel rione dei “vasari”, andando verso Piazza Duomo.

Giannina, finchè ha potuto, andava ogni mattina a Messa, nella Chiesa di S. Nicola. Era profondamente religiosa, e legata alle antiche tradizioni atriane, la cui immagine sonora sono le campane di S. Rita che raggiungevano la sua casa. Devota di S. Gaspare del Bufalo e lettrice di “Primavera missionaria”, quest’anno ricordato per il bicentenario della visita ad Atri, si recò in pellegrinaggio, con l’organizzazione di Gaetanina Modestini, alla Chiesa di S. Paolo in Albano Laziale, dove sono custodite tante memorie del fondatore della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue.

Schietta e dinamica, autentica atriana, Giannina era legatissima alla famiglia e alla parentela. Recentemente i Martella avevano organizzato una rimpatriata con tutti i componenti dell’antica famiglia atriana, siglata da un ottimo pranzo, segno tangibile dell’attaccamento alle radici. Da poco più di un anno Giannina era diventata bisnonna di Luca e aveva avuto la gioia di conoscerlo e vederlo tante volte.

Siamo vicini al figlio Giustino e alla moglie Chiara, ai nipoti Domenico con Mariangela e Francesca con Stefano, al piccolo Luca, e a tutti i parenti, assicurando il ricordo nella preghiera.

SANTINO VERNA