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- Pubblicato Mercoledì, 04 Dicembre 2024
- Scritto da Mario Marchese
UN CONSIGLIO SPASSIONATO E
SUGGERIMENTI AL SINDACO DI ATRI
Caro Signor Sindaco,
me lo permetta, forsanche per l’età che ho, e per aver, in tempi furibondi di lotta politica in Atri, coperto la Sua stessa carica di Sindaco e di essere in confidenza con Lei, cioè appare ai più, che ha tante idee, volontà progettuali, ma...ma... “non riesce a tagliare nessun nastro”, in sincerità le dico, lo speriamo che avvenga in seguito, anche per il bene di questa sfortunata città. Lei che è stato eletto per ben tre volte Sindaco di Atri e di seguito, mai avvenuto nella storia dell’applicazione diretta della legge n°91 del 1993, cioè quella che permise per la 1° volta, la elezione DIRETTA del Sindaco.
Non si affanni a spiegarci le cose, già le verifichiamo noi cittadini quello che avviene. Lei, se vuole mi ascolti, si dia solo da fare per acquisire finanziamenti con progetti cantierabili che rimetta su le sorti di questa città, sia in termini TURISTICI, “non mordi e fuggi”, ma residenziali, stanziali.
Si dia da fare per aumentare la popolazione residente, anche al fine di non rischiare di perdere importanti servizi al territorio, che sono certamente legati al numero degli abitanti che la Città esprime, e non solamente perché Atri è bella, le è tutto dovuto, compreso Signor Sindaco?
Curi maggiormente, chiamando la città tutta, a difendere e far recuperare all’Ospedale S. Liberatore, quel ruolo nel territorio e soprattutto nell’ASL teramana che ha avuto sempre, anche minacciando le sue dimissioni, se necessario allo scopo. Le voglio ricordare che io, da solo, allora, minacciai di uscire dalla Provincia di Teramo, solo perché si stavano determinando atti amministrativi di ridimensionamenti allora, cioè di perdere il DD.SS.SS. (Distretto Socio Sanitario di Base) e portarlo, per scelte politiche, tra Pineto e Silvi, quando Atri, vive di questi servizi, a che pro? Mi misi di traverso a questa scellerata idea del “Comitato Ristretto dei Sindaci dell’ASL di Teramo”, e fui, processato, o quasi, da chi mi aveva eletto a quel ruolo, cioè quelli del PDS-DS (Sindaci del territorio dell’ASL teramana, dalla Vibrata al Vomano-Fino, ma non mi scostai di un millimetro, eppure, in Atri, non mancava un Primario, avevamo tutti i Servizi, compreso l’UTIC acquisito dopo una battaglia ed un impegno dell’allora Assessore Regionale Del Colle con il sottoscritto Sindaco, avevamo ancora la Medicina Nucleare, facevamo la PET/TC con la struttura mobile in Medicina Nucleare, avevamo ancora, il Punto Nascite, e la Maxillo Facciale e tutti gli altri reparti che man, mano, centro destra e centro sinistra ci hanno tolto. Ma me lo fecero pagare poi nel 2001 (ex rifondaroli, ex margheritini etc), non riproponendomi al secondo mandato di Sindaco quelli del piddi, ex DS, nonché giullari di corte, e venduti vari, che avevano collaborato con il sottoscritto, nella mia Giunta, 1997-2001.
L’attacco al S. Liberatore, se non se ne è ancora reso conto, parte da lontano e vede coinvolto quasi tutti i partiti, che piano, piano, tomo, tomo, cercano di svuotarci in servizi ed eccellenze…... anche quelli fai da te, cioè costruiti con le professionalità “E VOLONTA’ DI PROFESSIONISTI LOCALI”, e non per scelte e volontà aziendali, come l’Utic, la Fisiopatologia Respiratoria, la Gastroenterologia, l’ Anatomia Patologica, il Punto Nascite etc.
Lo faccia Lei, assieme al dr Marini, già Primario, responsabile attivo e credibile nell’ASL teramana, e credo in Regione, quindi figura autorevole all’interno del Presidio, e sicuramente esperto per poter dire la propria a chi gestisce così malamente la sanità provinciale, dell’ASL e nella Regione Abruzzo.
Il Dottor Marini che si è candidato per questo fine, ovviamente non gli interessava fare l’Assessore o il Presidente del Consiglio, ma dare un apporto strategico e qualificato per recuperare ulteriore credibilità al S. Liberatore nel territorio, verso l’ASL di Teramo, e soprattutto verso la Regione Abruzzo, verso quella Presidenza e quell’Assessorato, sicuramente debitori verso Atri, per quanto effettuato durante i due anni di Covid19, se lo ha dimenticato, è il momento di ricordarglielo a questi signori suoi amici regionali. Non crede Signor Sindaco?
Si faccia una passeggiata, li dentro, presso l’Ospedale, raccolga testimonianze ed esigenze e paure dei vari operatori: Medici, Infermieri e Tecnici, e veda, parlando con loro, di costruirsi un programma da portare avanti con il dr Marini, verso chi comanda, e che cosa bisogna fare, come nella ASL di Teramo, verso il dr Di Giosia, Direttore Generale, nonchè il Direttore Sanitario, dr Brucchi, e poi, trasferire il tutto presso la Presidenza della Regione Abruzzo e l’Assessore alla Sanità VERI’, con energia e volontà di raggiungere questi obbiettivi programmati, e dovuti alla città di Atri, al S. Liberatore che in questi anni, anche del vostro mandato di centro destra, ne ha subito tante di angherie politiche, di scelte sbagliate, di volontà distruttive, e mai per ricevere “GIUSTIZIA”, così come affermò, direi “CANDIDAMENTE”, durante un’assemblea con i cittadini di Atri all’Hotel du Parck di Atri, anche il dr SOSPIRI, membro e Presidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo, durante la campagna elettorale per le ultime regionali, vittoriose per i vostri colori, cioè che:“BISOGNAVA RIDARE GIUSTIZIA AL S. LIBERATORE”. Se lo disse lui, più di lui, cosa dovrei dire io, dire noi cittadini di Atri?
Parli con il dr Iommarini, attuale Direttore Sanitario del Presidio, cosa fare, cosa serve, cosa si può fare, lei Signor Sindaco, che è anche Componente il Comitato Ristretto dei Sindaci dell’ASL di Teramo, chiami il dr Di Giosia in Atri, convocalo, lui che non si è mai degnato di venire al Consiglio Comunale e riferire dei suoi fatti e misfatti, del suo operato e gestione verso l’ASL di Teramo……… e soprattutto “le competenze del S. Liberatore e le sue esigenze”.
Solo quando esserci il TUTTO COVID 19, allora è venuto a chiuderci a chiave, lasciando gli altri 3 Ospedali dell’ASL teramana (il Mazzini di Teramo, quello di Giulianova e quello di S. Omero), ad operare le loro attività direi, quasi normalmente, nel mentre Atri chiudeva, totalmente e non per qualche gg, ma per due, dico due anni consecutivamente, lasciando i cittadini del territorio, privo di riferimenti, di programmazione, di riscontri sanitari, e se mi permette, vissuti direttamente dal sottoscritto, per ragioni famigliari, affrontati andando a Teramo quasi tutti i gg, e per due anni. Quanti come me si sono arresi invece? E non hanno fatto più nulla, e si sono abbandonati alla sorte? Tanti, tanti, direi miliaia.. Quindi rimetta in moto le varie attività che già ripetutamente anche, questo “COMITATO” le ha sollecitato incessantemente, a LEI di persona ed innumerevolmente per iscritto, ed allo stesso dr Di GIOSIA, nonché, ed anche, ed alle realtà regionali, come:
1)-Aumentare o trasferire in Atri, personale Anestesista al fine di aumentare le sedute Operatorie, della Chirurgia Generale ed altre attività chirurgiche, che ne fa solo una a settimana, salvo urgenze, a fronte di quante se ne facevano prima, cioè ben tre la settimana;
2)-Ridare posti letto notturni alla UODipartimentale in intesa con la Chirurgia, alla Urologia;
3)-Ridare alla UO di Oculistica la funzione Dipartimentale, con un provvedimento della Direzione dell’ASL teramana, così come promesso (sic!!) a voi, ed al vostro Assessore Rompicapo, allora componente il Consiglio Regionale d’Abruzzo (sic!!!);
4)-Ridare alla Pediatria, UODipartimentale, l’h24,che manca nel territorio, salvo Teramo e S. Omero, e le mamme sono costrette a portare i loro bimbi a Pescara, oppure a Chieti, in caso di necessità, perché qui, in Atri, per volontà di Di Giosia, e di altri, NON si ricoverano più da ormai due anni nessun bambino, è solo un ambulatorio diurno e basta, come in un DSS qualsiasi;
5)-Far dotare, ormai è l’unico Ospedale dei quattro ad esserne sprovvisto, di una RMN (Risonanza Magnetica Nucleare) e di un Ortopantomografo digitale per la Raiologia;
6)-RIAPRIRE il Centro Termale, basta trasferirvi un infermiere con prescrizioni, e per le prestazioni che fa o potrebbe fare, in accordo con l’Otorino, pagarsi lo stipendio, dato che permane anche chiuso nel territorio, le Terme di Popoli e di Caramanico, e quindi la gente che ha bisogno di inalazioni non sa dove appigliarsi?
E, per il momento basta per l’Ospedale.
Poi, per Atri, rimpinguare la presenza di cittadini nel centro storico e non, perché non va, non chiede ai suoi amici in Regione, al governo, per avere un finanziamento, previo progetto di acquisto di tante case sfitte, ristrutturate e non, meglio in buono stato, al fine di porli come “Case Comunali”, ex Ater, e previa graduatorie, assegnarle a chi ne ha bisogno? Anche fuori Comune? Anche immigrati? Che hanno voglia di lavorare in loco? Vedi Ucraini, già ospiti nostri, sempre che vogliono rimanere, altrimenti nisba? Oppure già quelli residenti nel nostro territorio?
Perchè non si attiva con il Comune di Pineto e di Silvi, per ricostituire le “TERRE del CERRANO?” Dandogli, compiti sovra-comunali?
Perchè non parla con il Sindaco di Pescara, suo alleato politico, il dr Masci, al fine di entrare nella Provincia di Pescara? E finiamola con Teramo, la matrigna Teramo? Una buona volta? Visto come siamo trattati in materia di viabilità, di sanità, ed anche di edilizia scolastica (quello che è stato fatto, non è tanto farina del vostro sacco negli ultimi 20 anni); Perchè non riprenderci l’Università, avendo avuto la colpa di disperdere un Patrimonio che Marchese-Basilico avevano costruito con la volontà e lungimiranza dell’allora Magnifico Rettore dr L. RUSSI? Parlando con la D’Annunzio di Teramo, oppure con quella di Pescara - Chieti? Oppure con quelle private, già fiorenti in Italia (Cusano-Lepu etc.) mettendo loro a disposizione strutture strutture locali o quelle in intesa con la CURIA, per l’utilizzo della sua macroscopica struttura in Corso Elio Adriano?
-Insomma, perché non fa organizzare un CONVEGNO con “l’Unione Industriale di Teramo, della Provincia di Pescara, della Regione Abruzzo”, per verificare forme di utilizzo delle strutture dismesse di opifici nel nostro territorio? Direi: ex Pompea, ex Sjb, ed in parte ex Iezzi Cucine, oppure ex Calzaturificio Atriano?
-Perchè non si attiva e ricreare in Atri, oltre che attività stanziali di turismo, in accordo con i Comuni vicini? In particolare Pescara, Montesilvano, Silvi e Pineto?
-Perchè non si attiva al fine di trovare soluzioni per riattivare strutture artigianali nel nostro Comune, anche detassando le loro attività? Oggi si può fare di tutto con il vostro governo in auge, Nazionale e Regionale, quindi? Ma bisogna muoversi, per intercettare i fondi PNRR che ne sono molti, e possono essere progettualmente presi ed intercettati su progetti vari, ma bisogna mettersi in moto, parlare con le persone giuste, viaggiare, progettare, chiedere, incaricare, e non stare seduti nel “Palazzo Acquaviva” e gestire il gestibile, passa oggi che viene domani. No, bisogna respirare alto e progettare, anche se non lo si vede subito il risultato, ma lo vedranno altri Sindaci, e si ricorderà quelli che vi hanno lavorato per realizzarlo quelle cose, quei progetti, altrimenti a cosa servono i Sindaci? Gli Assessori? Potrebbero fare tutto gli impiegati, e gestire quello che la legge loro impone? Invece la politica, i partiti, a questi sono demandati, a lavorare, chiedere, camminare, progettare soluzione per i cittadini, sia al momento, che per i decenni futuri….. COMPRESO Signor Sindaco?
Per esempio, ma è mai possibile, con un Ente come l’ex Ipab Ricciconti (oggi ASP n°2 di Teramo), non si possa trovare una più idonea sistemazione, presso le strutture dell’ex Ricciconti, dei suoi Ospiti? Parlo dell’Area posta presso Viale E. Mattucci? Ed alienare così, poi, la Casa di Riposo S. Rita, sicuramente non più idonea a quelle funzioni di Casa di Riposo? Ripeto in strutture come quelle poste presso Via Mattucci di Atri, ed ampliarli con un progetto finanziato dalla Regione Abruzzo, coadiuvato dall’ASL di Teramo e con i soldi del Pnrr? E creare si, nuovi posti di lavoro? E dare un migliore servizio e sede, ai tanti anziani che ne hanno bisogno?
-Per quanto riguarda i problemi Parcheggi, perchè non fare un ACCORDO-PUBBLICO PRIVATO , per Demolizione e ricostruzione della scuola Media di Via Finocchi, salendo di un altro piano, su Via Verna, per un Parcheggio Multipiano, in parte a pagamento, con garage, facendo demolire al privato detta struttura ed utilizzare le restanti risorse già finanziate dalla Regione da oltre 5 anni, per costruire in termini seri, e non come si sta prospettando, una nuova Scuola Media in Via Roma? Via Verna? A parte che tale progetto appare segreto, non c’è traccia i cosa e come si farà dietro le transenne poste prima delle elezioni amministrative recenti.
Ma c’è bisogno di correre, chiedere, parlare, lavorare, e non gestire il gestibile, a quello ci pensano i funzionari, ripeto ancora, i lavoratori dell’Ente Comune, non crede Signor Sindaco?
-Rimettere mano al Museo Archeologico, i cui finanziamenti per il suo allestimento, dal sottoscritto richiesti ed avuti dalla Fondazione Tercas, non si sa, se sono andati in porto, tutti per Atri? E per Atri richiesti dal sottoscritto, ed allo scopo concessi? A voi ho chiesto, e ripetutamente anche, tutto questo, cioè di interessarvi sull’argomento, ma, mai, eppur mai che ne abbia avuto il relativo riscontro? Perchè? Cosa è avvenuto con quei fondi, direi anche cospicui, che avrebbe reso il nostro “Museo di classe Seconda in Abruzzo?” Questo mi fu assicurato dalla Soprintendente dr RUGGERI, allora, in occasione del finanziamento della 1° trance da parte della Fondazione per il Museo Archeologico di Atri, da parte del dr RUSSO? Già Presidente allora, della Fondazione Tercas, poi ripetuto con una 2° trance, direi cospicua, allora promesso e concesso al sottoscritto, direi non più Sindaco, ma che ebbi a ricordarlo, tramite il nostro locale Componente della stessa Fondazione, dr Gildo Di Febbo).
Cosi pure il recupero del Museo Etnografico, uno dei più importanti della Regione Abruzzo, meglio del MUTAG di Chieti. Nonchè quello Musicale, degli strumenti musicali medioevali e Rinascimentali? E quello più volte proposto della Liquirizia e sua storia in Atri?
Quindi, giusto per concludere, lascia perdere le provocazioni politiche e faccia lavorare i suoi partiti, i suoi Assessori dovutamente per la gestione corrente, e LEI, invece faccia tutto questo Signor Sindaco, che ha la carica per farlo, con i suoi dirigenti, i partiti della sua coalizione a livello “Regionale e Nazionale”, e poi, se sono: “ROSE, fioriranno, sia per Lei che per Atri”, anche al di fuori del suo attuale mandato (direi ultimo).
Non crede Signor Sindaco? Io credo di si, ed è questo il ruolo di un Sindaco, fare le cose, anche non vedendole poi realizzate nel tempo del proprio mandato.
Cordiali saluti,
Mario Marchese, (Sindaco emerito della città di Atri) (Circolo della Sinistra Indipendente)