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- Pubblicato Venerdì, 24 Aprile 2015
UN FORTE APPELLO AI SINDACI DI ATRI, SULMONA, PENNE E ORTONA
INSIEME PER DIFENDERE I PUNTI NASCITA!
Egregi Signori Sindaci,
come avete avuto modo di verificare sulla vostra pelle, e sulla Comunità da voi rappresentata, anche a livello di comprensorio,la Giunta Regionale, l'Assessore alla Sanità S. Paolucci, il Presidente della Giunta Regionale, Sig. L. D'Alfonso, anche davanti a 2 Risoluzioni votati ed approvati, anche uno approvato e presentato come maggioranza, anche se nella prima, presentata dalla minoranza, era concettualmente più probante e significativa la decisione, giacchè conteneva la “soppressione, la revoca” del Decreto n°10/2015 del Commissario ad Acta D'Alfonso. Ma anche la seconda, di maggioranza, votata dai medesimi consiglieri della sola Maggioranza, compresi D'Alfonso e Paolucci, andava a prevedere la “la verifica ,il riscrivere”, di tale Decreto, e che comunque, nei loro contenuti appariva chiaro ed evidente, che la questione non doveva essere: “mai più come prima”!!!.
Invece, infischiandosene del deliberato della massima assise politica-amministrativa della Regione Abruzzo, il Consiglio Regionale, nonostante queste pronunce, e voti, hanno avuto poi il modo di affermare che loro, il Presidente e l'Assessore, andavano dritti verso le decisioni già prese. Ma è mai possibile questo? Basta cosa avviene al Parlamento Europeo per analoghe decisioni ed approvazioni di Risoluzioni, le conseguenze che determinano nella intera Europa, per milioni e centinaia di milioni di persone, in Abruzzo (area di sicura democrazia rappresentativa (sic!!) tutto questo non significa nulla per Paolucci e D'Alfonso?)
Inutile diviene affermare la loro antidemocraticità, il non rispetto di scelte e volontà espresse da più di 50 Sindaci, fasce tricolori, Amministratori, istituzioni, Province, cittadini COMITATI SPONTANEI, OOSS, e quant'altri hanno inteso, il 9 Aprile u.s., testimoniare, con la loro presenza all'Emiciclo, la loro contrarietà a scelte programmatiche cervellotiche, senza capo, né coda, senza riscontro con la realtà operativa, senza tenere conto di cosa afferma la Legge Fazio e la Intesa Stato Regioni del 2010, condite queste decisioni, anche da una buona dose di menzogne, in special modo ai dati di riferimento, ed alla più volte richiamata sicurezza dei punti nascita da sopprimere. Ma di grazia? Ma gli altri rimasti in attività, sono sicuri? Io credo proprio di no! Salvo alcuni, dove c'è la Tin, ma, con una statistica non invidiabile per quanto riguarda i parti cesarei effettuati, e casi di nati morti, assistenza alberghiera offerta. Dati alla mano, testimonianze alla mano.
Ovviamente riporto sempre quello di Atri a testimonianza di questa cieca volontà politica, a voler sopprimere un centro non sicuramente da sopprimere. Dati presi a comodo, non la media degli ultimi 5 anni, dal 2009 al 2013, e nemmeno quello del 2014, o il trend del 2015 (nonostante i gufi), o il suo ruolo territoriale, orografico di riferimento, ma solo, e solamente, quel dato del 2013, al fine di giustificare poi, la chiusura, la soppressione.
Inoltre, Egregi Sindaci, come avete potuto avere modo di constatare, alla loro sconfitta in Consiglio Regionale, hanno rilanciato ulteriormente, minacciando la chiusura di n° 8 Pronto Soccorso, tra cui quello di Atri che fa oltre 30 mila prestazioni annue, e lasciando, ad esempio in vita, per dirne una nell'ambito della stessa ASL, Giulianova che ne fa appena 18 mila, ed è posto ad appena 5 minuti da Teramo. Quindi, tutto ciò la dice lunga di come si muovono questi lungimiranti signori della sanità regionale, nonché i loro nominati presso organismi tecnici (sic!!) della Regione come l'AGENAS e il CPNR. E' veramente sconcertante!!!!
Vi annoio sicuramente con queste considerazioni, questioni che conosco bene, al fine di giustificare ancor di più quando affermo, e quanto ho da proporre alle SSLL, che cioè, stiamo a che fare, con personalità, che seppure sono posti a dirigere politicamente la sanità regionale, penso e credo, non ne capiscono gran che, anzi, tentano di sfasciare quell'equilibrio funzionale e strategico che per anni sono stati baluardo verso la sanità privata, e forse, solo per questo si tentano di demolire, ovviamente mi riferisco all'Ospedale di Atri, istituto di frontiera verso un'area di Pescara e Chieti, sicuramente piena di attività importanti della sanità privata, che sicuramente è sempre potente ed agguerrita, famelicamente agguerrita, al fine di ottenere accreditamenti dalla Regione Abruzzo, o sostituirsi in molte attività a quella pubblica.
(Basta vedere che tutta la Riabilitazione è in mano alla organizzazione privata, oltre che importanti accordi per gli accreditamenti di pl privati con la Regione, che appaiono, nonostante tutto, tra i più alti d'Italia per miliaia di abitanti, oltre che l'uso della diagnostica strumentale accreditata (PET-TAC-RNM Rx-Lab etc.). C'è da riflettere, non credete?)
Quindi, se hanno dei tagli fare, che tagliassero una delle due Cardiochirurgie (molto costose), qualche Neurochirurgia, e soprattutto Centri di Emodinamica, soprattutto privati, ma anche pubblici, ingiustificati nel loro numero presenti nell'area del Chietino e del Pescarese. Insomma rivedere gli sprechi prima in una razionalizzazione della spesa e della organizzazione dell'offerta sanitaria a livello territoriale, e poi rivedere punti di riferimento territoriali necessari, ritenuti SICURI, e di riferimento della sanità pubblica.
Scusate questo divagare, ma: “quando ci vò, ci vò”!
Quindi, al fine di evitare queste iatture alle nostre COMUNITA', sarebbe opportuno che i SINDACI delle città interessate a questi ingiustificabili tagli, si incontrassero, dopo breve intesa, ad es. ad Atri, ed assieme ai rappresentanti, o allargandoli, dopo questa fase propedeutica, ai COMITATI LOCALI, spontanei sorti in questa ed per altre occasioni, alle OOSS, ed a quanti vogliono, come istituzioni, Associazioni, etc, a sostenere il sostenibile, prima che la Regione Abruzzo faccia deserto intorno alle loro realtà territoriali e soprattutto del Servizio Pubblico.
Certo per quanto sopra, nella speranza di aver lanciato il giusto riferimento operativo e strategico, resto in attesa di un riscontro, anche tramite l'Amministrazione atriana.
Cordialmente,
COMITATO DIFESA OSPEDALE DI ATRI Via G. D’Annunzio,10 64032 ATRI (Te)
Mario MARCHESE (Già Sindaco di Atri)