COMITATO DIFESA OSPEDALE DI ATRI

 Via G. D’Annunzio,10 64032 ATRI (Te)

 Al Direttore Generale ASL di Teramo, dr Maurizio Di Giosia

Al Direttore Sanitario ASL di Teramo, dr Maurizio Brucchi

Al Presidente del Comitato Ristretto dei Sindaci  ASL di Teramo, dr  G. D’Alberto

Al Sindaco del Comune di Atri, nonché Componente il Comitato Ristretto dei Sindaci dell’ASL di Teramo, Prof. Piergiorgio Ferretti

Al Presidente del Consiglio Comunale di Atri, dr Enrico Marini

Al Direttore Sanitario del Presidio Ospedaliero S. Liberatore Atri

Ai Consiglieri Comunali di Atri e Giunta Comunale di Atri

OSPEDALE S.OMERO PRIVILEGIATO, ATRI IGNORATA 

“ORGANIZZIAMOCI IN UN COMITATO E CHIEDIAMO AI CITTADINI
SE RIMANERE CON TERAMO O ANDARE CON LA PROVINCIA
DI PESCARA”

Egregi signori, mi rivolgo a loro per cercare di capire, quello che non capisco ormai da tempo, e cioè, perché continuate a premiare, con servizi, ed UO Dipartimentali, nonché, soprattutto Complesse, l’Ospedale  di S. Omero? E la stessa va sempre di più a maturare “mobilità passiva” in quell’area geografica? E la cui popolazione, invece che recarsi nella vicina Teramo (Mazzini)che è un Ospedale di 2° Livello, va nella vicina Marche, sia in strutture pubbliche, che soprattutto in quelle private (ancora peggio).

Perchè avviene tutto questo? Orbene, voi dite,  sarebbe che, con questi interventi di potenziamento, bisogna frenare questa emorragia dalla Val Vibrata verso le Marche, concentrando anche immeritatamente ed a dismisura le possibilità di prestazioni  offerte da questo (immeritevole) Ospedale, che sicuramente, non è stato mai possibile paragonarlo a quello del S. Liberatore di Atri al tempo delle Autonomie delle UULLSS, e direi ancora oggi, nonostante che S. Omero, ha più UU.OO Complesse rispetto ad Atri, con il Punto Nascita in primis,  poi  Ostetricia e Ginecologia, tolto ad Atri, e fatto maturare a S. Omero politicamente dall’allora Giunta  di centro sinistra, con la speranza vana, che solo i politici squalificati e disinformati  ed incapaci possono  gestire e fare, direi anche in mala fede, cioè pensare che le donne, le mamme, partorienti di tutta la provincia di Teramo, sarebbero andate a Teramo e S. Omero, ed invece hanno fatto altre scelte, con grave danno all’ASL di Teramo e soprattutto al S. Liberatore di Atri, che si li era polo di attrazione da sempre  in quell’area  del pescarese e del chietino oltre che quella sua di pertinenza, cioè Vallata Fino, Vallata Vomano, da Giulianova a Montesilvano, passando per città S. Angelo ed Elice.

L’analisi allora fatta dai grandi politici regionali, oltre che dai dirigenti dell’ASL teramana, non erano vere allora e soprattutto non lo è stato in questo caso oggi. Ma voi dirigenza teramana, avete preferito cosi, avete deciso cosi, ascoltando i vostri politici locali di tutte le risme, ed Atri, che ne era priva, è rimasta a guardare.  Infatti, cari politici, quasi il 95 % dei parti che si facevano nell’Ospedale di Atri dalla area Fino-Vomano e della costa da Roseto a Montesilvano, Città SA ed Elice, vanno tutti a Pescara e Chieti. Con grave danno all’ASL di Teramo per la mobilità intra regionale, ed anche in fuori regione, nelle Marche, che assistono queste prestazioni. Ecco cosa avete combinato voi politici interessati, disinformati, direi incapaci nel vostro ruolo assunto, non per meriti professionali, ma per altre situazioni, che non mi va di realizzare e spiegare.

Atri era, come lo è anche oggi “PUNTO di RIFERIMENTO attrattivo” per un’ampia area di prestazioni, e di interesse, ma fino a quanto? Se continuate a demolirne la struttura, i servizi offerti, anche quelli di base per avere un Ospedale aperto? Anche per una popolazione anziana? Vedi le strutture di Chirurgia Generale, di Ortopedia Generale, di Urologia, di Pediatria, di Cardiologia, di Oculistica, di Servizi come la Radiologia e le malattie varie legate a queste età, li state condizionando ogni gg con scuse varie per non assumervi le responsabilità del fallimento della vostra organizzazione territoriale, strategica, della sanità teramana, ed iniziate a dire che: non avete personale, medico e paramedico, oppure mancano gli Anestesisti, Infermieri etc. etc.

 Come non condannarvi e dirvi che la RNM già acquistata per Atri 8 anni fa, promessa, a tutt’oggi non viene collocata, ed invece assistiamo che  gli altri ne hanno, una ed anche due o tre? Nonostante che nel loro territorio ci sono laboratori privati che “ciucciano” risorse pubbliche e private per il loro ruolo ed in Atri, non ne viene collocato perché poi si sa, che che si metterà in concorrenza con le predette, a differenza di tutte quelle pubbliche dell’ASL di Teramo, S. Omero, Giulianova, e questo avviene per storia e volontà della struttura centrale dell’ASL, tanto è che allora, vista la situazione di mancanza di rispetto e di parola data al dr Capone, responsabile della Radiologia di Atri, abbandonò la sede e si dimise, andandosene a lavorare dal privato, perché?

Perchè era stanco delle promesse che i vari Direttori Generali, ed anche di Lei, dr Di Giosia, che non hanno mai mantenuto gli impegni presi. Saremmo  stati di certo andati a maturare una “mobilità attiva, intra ed extra regionale”, ma non si vuole, non si è voluto, e per chissà quale e quali ragioni, vero? Teramo non vuole,  la politica teramana non vuole, la definizione teramana è che Atri è definita la “provincia meridionale, dell’ASL di Teramo”, impone agli atriani, un cambio di rotta e di strategia, cioè quella di abbandonare con un referendum, la provincia di Teramo e passare con quella di Pescara.

Ormai basta, non ne possiamo più di queste ipocrisie, di ingiustizie, da qualunque parte, non dico di destra solamente, ma anche di centro sinistra esse provengono nel campo della integrità del nostro Presidio Ospedaliero.

Ormai basta.

Organizziamoci con un “COMITATO”, raccogliamo le firme necessarie, e chiediamo tramite lo Statuto Comunale di Atri, di far esprimere i cittadini atriani: “se rimanere nella provincia di Teramo, oppure chiedere di andare con Pescara, della grande Pescara”.  Ecco, cosa ci costringete a fare voi politici teramani e amministratori dell’ASL di Teramo. In attesa di fare questo e promuovere questo, esprimo i miei più cordiali saluti,

Mario Marchese, Comitato Difesa Ospedale di Atri dal 2006