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- Pubblicato Lunedì, 30 Settembre 2024
- Scritto da Santino Verna
RICORDO DI PAOLO PALLADINI, CONTRADAIOLO
STORICO DI SAN DOMENICO
Ha concluso prematuramente la giornata terrena, nell’imminenza della festa dei Santi Arcangeli, Paolo Palladini, contradaiolo storico del rione S. Domenico. Abitava con la sorella Milena proprio dirimpetto all’antica Chiesa di S. Giovanni.
Paolo era nato nel 1978 da Germano e Rosanna Di Antonio. Il papà l’aveva perso da diversi anni e tutti lo ricordano per i lavori nella Chiesa di S. Giovanni, con il coordinamento di Piergiorgio Cipollini, la mamma lo scorso anno. Nonostante tanti problemi, Paolo era paziente e sereno, e diffondeva dosi di ottimismo a chiunque incontrava.
Era goliardicamente chiamato “sindaco di San Domenico”, quasi a rimarcare l’autonomia del rione, accertata anche storicamente, quando aveva il catasto in condominio con Mutignano. Paolo era innamorato di Atri e voleva sempre il meglio per la cittadina dei calanchi, non solo per il rione caratterizzato dall’unica porta medioevale rimasta in paese. Appassionato di musica, collaborava con Vincenzo Melchiorre-Ricci e la sua band, nell’organizzazione delle serate di blues in pieno centro, e non solo.
La passione per i fiori lo portava quotidianamente e diligentemente a curare lo spazio esterno alla casa, caratterizzato da scala con ringhiera. Insieme alla sorella che sempre stata vicina a lui, e ai genitori, fu premiato dalla sezione “G. Bassani” di “Italia Nostra”. Paolo è stato esempio di attaccamento e impegno per il rione di nascita e residenza, aveva l’imprinting del contradaiolo, come per il palio di Siena, come un altro Paolo (Fraiese), questa volta con la nostralità atriana e lo scoprirsi inaspettatamente un’unica e grande famiglia.
Il laboratorio dove svolgeva creazioni e riparazioni, era ad un passo da casa, e lì si ritrovava con tanti amici. Con il tempo buono lo spazio del ritrovo era il sagrato di S. Giovanni, ed ecco in rassegna il cast del rasserenante lungometraggio ordinario, con Elio Forcella, Vincenzo Di Simone, Gianluca e Paolo D’Andreamatteo, per citare a campione, come negli esami, alcuni del rione.
Incontravo Paolo in tutti i miei ritorni atriani, e non gli avevo mai detto della mia particolare relazione con il rione S. Giovanni. Lo scorgevo quando mi recavo al camposanto, all’andata o al ritorno. Leggerà dal Paradiso queste poche righe scritte con fraternissimo affetto. Quanta parte ha avuto il rione S. Domenico in mie due passioni: la storia dell’arte e le tradizioni popolari! Passioni condensate nella Chiesa tardomedioevale dove sono state celebrate le esequie di Paolo, tra qualche giorno in festa, nel ricordo della Madonna del Rosario.
SANTINO VERNA