IDEE E PROPOSTE

TRASFERIMENTO PEDIATRIA  AD ALTRA SEDE NEL S. LIBERATORE DI ATRI-

COSTRUZIONE O ADATTAMENTO DI SPAZI EX PEDIATRIA PER  COSTRUIRE UN “OSPEDALE DI COMUNITA’? 

Così, cari cittadini di Atri , oltre a “concrete” soppressioni già avvenute all’Ospedale S. Liberatore di Atri, dico concrete, e non chiacchiere, come qualche ex e fortunato ex CR ci voleva e ci vuole ancora far credere, compreso i Vari Marsilio, Verì, Brucchi, Di Giosia, e non ultimo il Sindaco Ferretti posto al 3 mandato ormai. Ecco, l’altra mattina, entro in Ospedale, e dico a me stesso, vado a vedere la Pediatria, cosa fa e parlare con qualche infermiera o medico rimasto, così tanto per sapere le difficoltà che incontrano, e come funziona l’h12 della UOD della Pediatria. Così, tanto noi di Atri non contiamo nulla a livello politico, oppure, il centro destra che ha amministrato negli ultimi 17 anni e si accinge a farlo per altri cinque.

E, vedo, haime, la struttura “sbarrata”, con qualche cartello: “la UOD di Pediatria-Ambulatorio è stata trasferita al Pad.B, la Auxologia, al Pad. B, e sotto una tabella di INIZIO LAVORI per un “OSPEDALE di COMUNITA”.

Si proprio così un Ospedale di Comunità, dentro ad un altro Ospedale, non ne capisco il nesso. Lo capirei in altra struttura territoriale, ma li, dentro al S. Liberatore, non lo capisco.

E poi, se si voleva lo si faceva in altre sedi, dentro l’enorme vuoto esistente all’interno del S. Liberatore, nei Padiglioni A e B, invece che toglierci quella struttura dedicata storicamente alla Pediatria nel nostro Nosocomio, con camerette dedicate, servizi, ambulatori, sale giochi, ed altro, come Uffici e anche dipinti storici di quell’importante servizio che è stata la Pediatria di Atri nel territorio.

“OSPEDALE di COMUNITA”, che dovrebbe ospitare pazienti, una quindicina, che non possono trovare assistenza ADI, e quindi vengono li ricoverati per l’assistenza e cure, con personale, si dice: Medico, Pediatra, Medici specialisti, infermieri, ed altri professionisti dovuti a questo particolare paziente, di cui sopra, che senti, senti, operano già nel territorio, con i Comuni, le farmacie etc” Sic!!!

UNA DOMANDA sorge spontanea: “ma se il personale medico, specialista, infermieristico, etc. manca di già nella struttura del S. Liberatore, come si fa a garantirlo anche in quest’altra?

°Ed INOLTRE, se a questi pazienti sono prescritti accertamenti strumentali, passano per

 primi, o assieme a quelli già interessati dei vari reparti già esistenti nel Presidio? Oppure

 aspettano? O l’uno o gli altri?

°Oppure quelli esterni, che hanno gia liste d’attesa chilometriche, che fine faranno? Aspettano

 ulteriormente?

°Ed inoltre, siccome non siamo i primi in Italia, ma altre Regioni hanno sperimentato, e con

 PALESE FALLIMENTO di queste realizzazioni, come nella Regione Lombardia, Veneto,

 Piemonte, Liguria, il tutto da il segno che sono strutture “doppioni” di Medicna, di reparti di

 lungodegenza, di Geriatria, o di case famiglie, in ultimo di case di riposo assistite etc. ma

 almeno, li erano fuori dall’Ospedale, qui, in Atri, viene invece realizzato dentro l’Ospedale,

 credo UNICO esempio in Italia. Di certo, se non si provvederà in un aumento di Medici

 dedicati, specialisti dedicati, infermieri dedicati, OSS dedicati, amministrativi dedicati, SERVIZI diagnostici e specialistici anch’essi dedicati e rafforzati negli organici, SARA Un fallimento, che porterà alla debacle,  direi anche la UO Complessa di Medicina etc.

Vero dr Marini, oggi responsabile della stessa UOC di Medicina del S. Liberatore e di servizi annessi, che, con sacrificio ed abnegazione ha costruito, senza  PIANI (sic!), con le proprie forze, lontano dall’ASL, servizi importanti che operano intorno alla stessa UOC di Medicina e Geriatria. Ma cosa accadrà ora, oppure appena sarà pronta la struttura in restauro ? Intanto che ne pensa Lei, dr MARINI di questa struttura-Servizio-Ospedale di Comunità, senza Cardiologia, senza UTIC (smantellata con tutte le sue attrezzature e portate a Teramo, sic!- L’unica UTIC a NORMA (peraltro, mi piace ricordarlo, voluta anche dal sottoscritto allora Sindaco, con Del Colle Assessore alla Sanità Regionale, con un Primario, dr Ciampini, poi, il tutto impallinato dal centro sinistra e dal centro destra regionale).

Che ne pensa oggi, Lei dr Marini, senza organici, senza i Servizi di cui sopra potenziati? Senza personale? Senza adeguamento di servizi diagnostici e relativi organici e  attrezzature? Come TAC, RNM, Ortopantomografo, TSRM, Medici Radiologi, Cardiologi, Gastroenterologi, Urologi, Oculisti, Riabilitazione etc. etc. etc.?  Tutte specialistiche necessarie ad un popolo anziano e malato di già? Cosa  faranno li, questi malati, se non usufruiscono di questi minimi trattamenti ed abbastanza veloci, anche? Sarà tutto “fumo agli occhi?”

Ed in ultimo, ed ancora, lo ripeto, che fine faranno i vari reparti o UOD che abbiamo? E cioè :

-Centro Termale (perché non riapre?);

-La Pediatria, da UOSD, in h24, è diventata ha12, scomparirà, in semplice ambulatorio?

-La Cardiologia, sarà solo ambulatorio (UOS) o diventerà UOSD?

-La Gastroenterologia, si svilupperà, o sarà solo servizio?

-La Riabilitazione generale, sarà sviluppata, oppure rimarrà così come è oggi?

-La Oculistica, verrà riclassificata come UOD oppure rimarrà Servizio? Così come ha voluto

  anche la Rompicapo allora Consigliere Regionale? Ed Oggi eletto con lei dr Marini in CC di

  Atri?

-La Radiologia verrà potenziata in apparecchiature diagnostiche con una RNM (UNICO

 ospedale dei 4 che non  lo ha?), una nuova TAC, un nuovo Ortopantomografo, ormai da anni

 assente  vergognosamente in questo servizio per favorire di certo le prestazioni offerte di

 certo dal privato?

-La UOC di Chirurgia Generale e la UOC di Ortopedia Generale, vengono fortemente condizionati nelle loro attività operatorie, di sedute addette (allora se ne facevano almeno 3 settimana, oggo solo 1 con le urgenze, quindi...che succede? Degli anestesiti ha bisogno anche Atri, non solo S. Omero, Giulianova, e soprattutto Teramo, che ne hanno a bizzeffe.

-La Urologia, che da UOD, potrebbe fare tanto, allegando pl con la chirurgia, per particolari interventi possibili e di ausilio delle professionalità in essere dell‘organico medico ivi esistente, invece che incentrare tutto a Teramo. Ma Teramo non vuole, già!!!

Insomma, se una UO Complessa viene collocata a Teramo, cio non vuole dire che la sua stessa attività, con le responsabilità professionali individuali, così come sono oggi, dei medici che intervengono, perché non possono farli i due Ospedali diversi, anche con una unica  Unità Complessa? Non sono le MURA a stabilire qui, si, e qui no, ma i professionisti, che mobilitandosi, una volta qui, una volta la, esercitano certe funzioni, che si fanno in tutte e due gli Ospedali. Non crede, altro che riforme fatte in Regione, quelle sono “contro riforme” per favorire solo il privato, che infatti prolifera nel territorio, e fa costare l’assistenza ospedaliera somme  “fuori controllo a livello regionale”. Non credete?: Io farei strutture POLISPECIALISTICI  di Chirurgia, facendo muovere solo i Professionisti Medici, anche con convenzioni ad OC ad operare in Atri, e non far correre qua e la i pazienti, con doppioni, o sperpero di denaro pubblico… con la MOBILITA’ PASSIVA (propria o impropria che sia). Non crede , non credete? Basta essere un Ospedaliero e capire meglio queste cose e questioni. Altrimenti ridateci “l’autonomia gestionale come Ospedale”, dandoci la spesa storica di qualche anno fa, e gestiremo noi il tutto. Si può fare? NO, Non credo, ma sarebbe la soluzione di tanti abusi e di tanti sperperi e di tanti mali nelle gestioni delle ASL sin qui avute.

Cordiali saluti, in attesa di voci e riscontri,

Mario Marchese (Sindaco emerito della Città di Atri), Comitato Difesa Ospedale Atri dal 2006

Atri 19-Agosto-2024