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- Pubblicato Domenica, 18 Agosto 2024
- Scritto da Santino Verna
RICORDO DI ERNESTO TRACANNA
UN AUTENTICO ATRIANO ESPLORATORE DEL MONDO
Nell’antivigilia della festa dell’Assunta, ha concluso prematuramente la giornata terrena, dopo lunga sofferenza, Ernesto Tracanna, funzionario a riposo della Fondazione “D. Ricciconti” di Atri. Nato nel 1947 dal Rag. Licinio e dalla Maestra Eleonora Di Luca, fu battezzato con il nome del nonno paterno, maestro fabbro, nella cui bottega, all’ombra della Cattedrale si formarono diversi giovani atriani.
Ernesto era il fratello maggiore di Giuseppe, maestro fotografo e nipote di Mons. Aurelio Tracanna, Arcidiacono del Capitolo, Parroco di S. Nicola e, da appassionato di musica, fondatore del primo nucleo di cantori della Cattedrale, affluente della schola-cantorum “S. Francesco”.
Appassionato di automobili, come il nonno Peppino, guidatore fin quasi al compimento del secolo di vita, non era raro vederlo nella città dei calanchi con la vettura decappottabile, destando la curiosità di cittadini e turisti, soprattutto in estate. Ernesto ha vissuto la fanciullezza con la famiglia, nella casa sulla via provinciale di Pineto, vicino alla villa comunale.
Nella seconda metà degli anni ’80 ha compiuto tre esplorazioni nel Sahara, insieme ad alcuni amici atriani. Tra questi il Dr. Gaetano Pallini, venuto prematuramente a mancare quattro anni fa, alla fine della prima ondata del covid19. Un altro amico presente alla spedizione, anche lui deceduto prematuramente, Mario Menozzi, patron dell’industria di liquirizia.
L’esperienza, documentata da fotografia, non molto prima della rivoluzione informatica, diede vita, nella prima metà di luglio 2017, alla mostra nell’auditorium “S. Agostino”, dedicata a Mario Menozzi, la cui giornata terrena si era conclusa tre anni prima. La mostra ebbe largo consenso di pubblico e fu ricordata per la presenza di Marco Travaglio.
Anche senza decappottabile Ernesto lo potevi incontrare per le strade dell’amata Atri, anche se si era trasferito in Viale Risorgimento. Ti colpiva la statura alta e vigorosa, con il volto incorniciato da leggera barba, e una vaga somiglianza con Bud Spencer.
Sorella morte ha bussato alla sua porta proprio quando Atri è in festa per le celebrazioni dell’Assunta, con il rito dell’apertura della Porta Santa che aveva visto alcune volte presidente lo zio Don Aurelio, con la puntuale e insostituibile partecipazione dell’amico del papà di Ernesto e degli zii, Peppino Antonelli, insigne scultore.
Le esequie di Ernesto sono state celebrate nella Parrocchia di S. Gabriele, nei Primi Vespri della solennità dell’Assunta. Siamo vicini alla consorte Dr.ssa Loredana Di Marcello, anestesiologa per tanti anni nell’omonimo servizio del nosocomio di Atri, alle figlie Alessia e Sonja, ai generi Mauro e Domenico, al nipotino Giammaria, al fratello Peppino e a tutti i parenti, ricordando sempre con enorme affetto Ernesto, autentico atriano, innamorato della città degli Acquaviva.
SANTINO VERNA