UN APPELLO E UNA PROPOSTA DA CONDIVIDERE

L'ANTICA FORNACE DI ATRI: UN ESEMPIO DI "ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE" DA RECUPERARE

Egregio Signor Sindaco,

leggevo sul Corriere della Sera del 26-Febbraio u.s. un articolo di Elena Tebano a pag. 35 del quotidiano, inerente il recupero e l'utilizzo  di una Fornace in disuso presso un'area di pertinenza  della Provincia di Parma.

Alcuni volenterosi, si sono presi la briga, di cercare soluzioni alternative al suo degrado, e perdita di un esempio di “Archeologia Industriale”, che nella fattispecie era del 1911, chiusa nel 1932, di Berceto, provincia di Parma, appunto.

E tramite questa volontà di alcuni volenterosi tecnici, la stessa è stata recuperata ad una funzionalità, di intesa con la Soprintendenza, il Comune di Parma, la Provincia, la Regione, e soprattutto la Comunità Europea, che è intervenuta cospicuamente, previo ovvio progetto, ad un riutilizzo funzionale della struttura.

Orbene, perchè affermo questa notizia? Per il solo fatto che in Atri esiste, sussiste una simile Fornace, forse più piccola, ma sicuramente più antica ed in una zona, sicuramente di più antico utilizzo della materia prima per la città di Atri, dell'antica Hatria Picena,  in un'Area di interesse ambientale, come la “Riserva dei Calanchi”, che sarebbe  un vero peccato vederla andare distrutta, giacchè, ripeto, la medesima appare in misere condizioni e in forte degrado strutturale.

Con il PRG adottato nel 2000 dal sottoscritto, esso aveva una spiccata destinazione d'uso, oggi, con il PRG riveduto nel 2013, non conosco le eventuali finalità di destinazione. Sarebbe  un vero peccato verificarne la perdita senza che  si possa intraprendere, dalle parti in indirizzo, nessun tipo di azione per raggiungere un identico progetto, soluzione,  per la città di Atri.

Sono certo che  le volontà non mancano, le risorse sicuramente arriveranno, ma una progettualità in tal senso potrebbe essere ricercato anche nel volontariato di un'Associazione di professionisti Atriani, del resto sempre sensibili al bene di Atri, ed ovviamente a Lei Signor Sindaco, avere la facoltà di poter coordinare questo progetto, questa opportunità, da un punto di vista tecnico istituzionale e burocratico assieme all'Assessore preposto. Non credete?  Sarebbe opportuno  percorrere questo iter per raggiungere l'obbiettivo, che ne pensate? Cordialmente,

Mario Marchese Circolo della Sinistra Indipendente-Atri