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- Pubblicato Domenica, 22 Marzo 2015
- Scritto da Luciano Brandimarte
GIORNATE FAI: ATRI TORNA A VIVERE
L'ANTICA FILANDA FIORANELLI: UN PASSATO CHE AFFASCINA!
Finalmente questa mattina (Sabato 20 Marzo) si è rivista un po' di gente in giro per Atri. Dopo un lungo periodo di desolante vuoto le vie di Atri sono tornate ad essere vissute, finalmente si è risentito un vociare . Le vie particolarmente pulite, le erbacce tagliate e perfino le luci quasi tutte funzionanti. Per questa, quasi, magia ci voleva il FAI – Fondo per l'ambiente Italiano - con la sua splendida iniziativa di promuovere Atri e le sue innumerevoli risorse.
Con le “GIORNATE FAI DI PRIMAVERA” Atri ha fatto bella mostra di ben 16 siti di particolare interesse storico, architettonico, ambientale e documentale.
E in diversi di questi siti sono previste manifestazioni di grande livello e di particolare interesse quali convegni, mostre, lezioni, concerti, incontri. Gli eventi si svolgeranno oggi e domani Domenica.
Alla Delegazione del FAI di Teramo va riconosciuto il merito di aver lavorato tanto e bene per la promozione dei monumenti di Atri, ma questi sono patrimonio della città e sempre godibili.
Va invece fatto un particolare plauso per aver contribuito a rendere noto e godibile con visite guidate le grotte, ma anche i calanchi che in molti conoscono e che difficilmente possono visitare in maniera autonoma se non con l'aiuto del personale della Riserva Naturale dei Calanchi.
La vera originalità, infine, di questa grande iniziativa, che ha coinvolto tanti volontari nella gestione e illustrazione dei siti, sta nella riapertura della Antica Filanda Fioranelli.
Si è data la possibilità di visitare uno degli esempi più interessanti di archeologia industriale presente in Abruzzo. Trattasi di una filanda posta sulla circonvallazione sud della città e chiusa praticamente dal 1967. Gli impianti sono sempre rimasti in quel sito ed è ancora perfettamente visibile la tecnologia applicata, con il sistema di trasmissione della energia necessaria al funzionamento delle macchine attraverso un unico asse di distribuzione che veniva alimentato da un solo motore elettrico.
Affascinano i tagli effettuati nelle strutture murarie per consentire il passaggio delle cinghie di trasmissione o per consentire la rotazione della ruota di testa dell'asse di trasmissione primario.
Gli spazi attorno ai macchinari in alcuni casi sono angusti e difficoltoso era anche fare la dovuta manutenzione. Si trattava di macchinari massicci, ma delicati nel funzionamento per il fatto che avevano moltissime parti in movimento e pertanto andavano registrati e lubrificati.
Agli anziani di Atri sono tornate alla memoria tante immagini e tanti ricordi, dal rumore dei macchinari, alla lucentezza degli stessi con parti verniciate in nero e parti in grigio ferro a vista, al Sig. Fioranelli che provvedeva ad oliarle, all'odore e alla polvere della lana.
Dobbiamo dire grazie al FAI e al Comune di Atri per averci (a noi atriani di una certa età) consentito di rivivere questa bella esperienza e per aver consentito a tutti di viverla per la prima volta acquisendo contestualmente consapevolezza del passato.
Che l'iniziativa sia piaciuta è dimostrato dal fatto che per visitare la filanda bisogna fare la fila !!!!!
Un elogio infine non può non essere fatto ai giovani studenti volontari dell'IIS Zoli e Scuola Media di Atri che con tanta passione svolgono in maniera egregia il compito di guida.
Luciano Brandimarte