RICORDO DI PADRE BEPI FRANCO.

La montagna la sua passione, S. Antonio il suo Santo

Nella notte tra il 15 e il 16 febbraio, dopo aver celebrato la festa della Traslazione di S. Antonio (vulgo “della lingua”) ha esalato l’ultimo respiro, per l’aggravarsi della sofferenza, nel Convento di Pedavena, P. Giuseppe Renato Franco, conosciuto in Abruzzo per l’animazione di missioni antoniane, giornate con l’accoglienza di alcune reliquie di S. Antonio.

Nato a S. Giustina in Colle (Padova) nel 1946, P. Bepi (com’era affettuosamente chiamato) entrò a dieci anni nel Seminario Minore dei Frati Minori Conventuali, percorrendo tutte le tappe per la professione perpetua e il sacerdozio, con l’ordinazione avvenuta il 28 aprile 1973, la stessa data di S. Massimiliano M. Kolbe, nel 1918, presso la Basilica di S. Andrea della Valle.

Grande appassionato di montagna, P. Bepi organizzava scalate e passeggiate sulle montagne, soprattutto del Nord-Est, con frati e formandi dell’Ordine. Era molto allenato ed era un gioco da ragazzi inerpicarsi sulle cime dolomitiche. Condivideva la passione per i monti con diversi frati dell’allora Provincia patavina, come P. Tullio Pastorelli, a lungo missionario in Cile e P. Nicola Zanin, dell’equipe di pastorale giovanile e vocazionale, di comunità a Camposanpiero.

P. Bepi ha lavorato moltissimo con i giovani, e momento clou dell’anno, il convegno GVA, sempre con nutrita presenza dei ragazzi del Nord-Est, e un ristretto e motivato numero di frati, come l’indimenticabile P. Alessandro Brentari, Maestro dei Novizi nel Convento del Santo e animatore vocazionale sempre nella Basilica che custodisce le spoglie del Santo di tutto il mondo.

Per diversi anni P. Bepi è stato impegnato nelle missioni antoniane, affiancando P. Luciano Marini, venuto a mancare un anno e mezzo fa. Per P. Bepi le missioni non erano semplicemente poggiare le reliquie in una chiesa o una piazza, ma una serie di celebrazioni, avvicinando i fedeli, soprattutto anziani e ammalati. Una delle ultime missioni di P. Bepi, quella di Montesilvano Marina, la cui Chiesa Madre ha per eponimo il Santo di Padova. Fu indimenticabile la sera dell’accoglienza, quando dalla Citroen scura vennero tirate fuori da P. Luciano e P. Bepi alcune reliquie del Santo, custodite nel mezzobusto dorato, dove il Taumaturgo lusitano è raffigurato secondo l’iconografia tradizionale. Era il 2017, era vivo ancora il dolore della tragedia di Rigopiano e poco prima della festa di S. Francesco, P. Bepi fu trasferito da Camposanpiero a Pedavena, unico Convento dei Minori Conventuali nella diocesi di Belluno-Feltre, la diocesi dei natali del Beato Giovanni Paolo I. Il Convento di Pedavena ospita i frati anziani e convalescenti.

Sorella morte ha bussato alla porta di P. Bepi, neanche un mese dopo un altro illustre frate della Provincia italiana di S. Antonio, P. Francesco Antonio Ruffato. Le esequie di P. Bepi vengono celebrate in due momenti, il primo, con la presidenza del Vescovo di Belluno-Feltre, Mons. Renato Marangoni, nella Chiesa di S. Maria Gloriosa a Pedavena, il secondo nel Santuario di S. Antonio a Camposanpiero, con presidenza del Ministro Provinciale P. Roberto Brandinelli.

Lo ricordiamo tutti con stima e affetto, e siamo sicuri che ora è accanto al Signore, a vegliare sulle montagne da lui tanto amate e per lui mezzo di apostolato per incontrare giovani e meno giovani e condurli all’esempio di S. Francesco e di S. Antonio.

SANTINO VERNA