- Dettagli
- Pubblicato Lunedì, 12 Febbraio 2024
- Scritto da Santino Verna
RICORDO DI DON DAVIDE PAGNOTTELLA
OPEROSO E VIGILANTE, HA SERVITO CON
UMILTA' LA CHIESA DI TERAMO-ATRI
Dopo lunga sofferenza, un’emorragia cerebrale ha stroncato la forte fibra di Mons. Davide Pagnottella, Vicario Generale di Teramo-Atri. Aveva lottato anche contro il cancro, e in questi ultimi tempi, anche senza particolari incarichi in diocesi, ha servito la Chiesa di appartenenza con umiltà e dedizione.
Nato a Morro d’Oro il primo gennaio 1941, entrò da ragazzo al Seminario di Teramo, per passare al Regionale di Chieti. Il 25 aprile 1965 fu ordinato sacerdote dall’allora Vescovo di Teramo e Atri, il Servo di Dio Amilcare Battistelli. Come prassi dei sacerdoti novelli fu inviato sulle montagne teramane e divenne Parroco di S. Pietro, Ceriseto e Pretara. All’arrivo di Padre Abele, divenne uno dei principali collaboratori del Vescovo modenese, e a Don Davide fu affidato, nella veste di Assistente, il rilancio dell’AC, con presidenza coniugale di Attilio Danese e Giulia Paola Di Nicola, un filosofo e una sociologa, entrambi docente negli atenei abruzzesi.
Proseguì gli studi di lettere e filosofia a Bologna, e fu Parroco di Cavuccio, nel comune di Montorio al Vomano. Nel 1979 Padre Abele gli affidava una delle Parrocchie più grandi della diocesi, la Chiesa della “Madonnina”, la cui denominazione canonica è “Cuore Immacolato di Maria”, all’inizio della periferia di Teramo. La Parrocchia era stata fondata da Don Giovanni Iobbi e Don Davide riuscì subito a conquistare l’affetto del popolo di Dio. Fu affiancato da Don Franco Marcacci ed ebbe sempre la collaborazione di sacerdoti amici, nella conduzione della Parrocchia.
Lavorò instancabilmente all’Araldo Abruzzese, con la solerte guida di Giovanni Verna, primo direttore laico del settimanale diocesano, e il drappello di valorosi collaboratori, sacerdoti e laici, come Don Paolo Pallini, Don Giovanni Saverioni, Don Giovanni Ciarrocchi, Luciano Verdone, Giovanni Corrieri e l’attuale direttore Salvatore Coccia. Fu a lungo componente del comitato di gestione del giornale che proprio quest’anno ricorda i 120 anni di vita.
Mentre si avvicinavano le dimissioni di Padre Abele, per raggiunti limiti anagrafici, diversi parlarono di Don Davide come successore dell’indimenticabile Vescovo modenese e anche della nomina a Vescovo Coadiutore con diritto di successione, come era avvenuto, in quegli anni, per Mons. Vincenzo D’Addario, questa volta a Cerignola, anche lui indimenticabile Vescovo.
Granitico l’impegno di Don Davide per la causa di beatificazione di Mons. Battistelli. Era amico dei confratelli del Vescovo fanese, ed era presente, nella festa liturgica di S. Gabriele, ai piedi del Gran Sasso, per la concelebrazione nel Santuario (vecchio o nuovo). Per il Vescovo passionista, lavorò con Mons. Domenico Taraschi, già Vicario-Generale di Teramo e Parroco di S. Atto, e indimenticabile la rimpatriata nella casa di Mons. Taraschi, nella festa della Madonna del Carmelo, nel primo anno pregiubilare, 1997, dopo la sosta orante nel Monastero delle Benedettine.
Nel 2007 Mons. Michele Seccia lo nominava Vicario-Generale e subito dopo arrivò la dignità prelatizia, alla quale Don Davide teneva pochissimo. La stretta vicinanza a Padre Abele lo aveva reso più attento al potere dei segni che ai segni del potere, per dirla con Don Tonino Bello. Confermato Vicario, da Mons. Lorenzo Leuzzi, lasciò poco dopo l’incarico, per motivi di salute.
Il Signore lo ha chiamato nella Gerusalemme Celeste l’11 febbraio, festa della Madonna di Lourdes, ricorrenza molto cara a Don Davide, tante volte pellegrino alla Grotta di Massabielle. Una data molto cara ai teramani, sani e ammalati, perché almeno una volta nella vita, spesso con il treno bianco dell’Unitalsi, sono stati ai piedi dei Pirenei, per invocare l’intercessione della Madre della Chiesa presso il Signore. L’11 febbraio è stato il giorno della dipartita di altri due sacerdoti dell’attuale diocesi di Teramo-Atri: Mons. Aurelio Tracanna, Arcidiacono del Capitolo, Delegato Vescovile e Parroco di S. Nicola in Atri e Don Bruno Trubiani, anche lui Arcidiacono, Direttore del Museo Capitolare e Ispettore Onorario ai Monumenti.
La camera ardente di Don Davide è stata allestita presso la Chiesa del Cuore Immacolato di Maria, l’edificio sacro dove ogni pietra porta il suo nome, l’ombra e la carezza del servo fedele, operoso e vigilante.
SANTINO VERNA