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- Pubblicato Martedì, 28 Novembre 2023
- Scritto da Santino Verna
La sua voce ha accompagnato la vita della città
RICORDO DI GIOVANNI DEL PRINCIPIO NEL VENTENNALE DELLA DIPARTITA
A venti anni dalla nascita al Cielo ricordiamo Giovanni Del Principio, uno degli storici cantori della schola di Atri, legata alla Chiesa di S. Francesco. Venne a mancare, improvvisamente e prematuramente, proprio nel mese del Patriarca dell’Ordine Serafico al quale era assai legato.
Nato ad Atri nel 1926, il papà Guido gestiva una delle tante osterie nella cittadina dei calanchi. Le cantine hanno ispirato un componimento in vernacolo del nipote, pluripremiato autore, Concezio Del Principio, perché abbinate ad una delle dodici chiese intramurali.
Giovanni, educato, discreto e raffinato, lavorò lungamente nel personale ATA dell’ITC “A. Zoli” di Atri, quando gli studenti di quella scuola erano tantissimi, provenienti anche dai comuni limitrofi e persino da Pescara. Il numero elevato comportò l’apertura della succursale nell’ex-seminario.
Componente della schola-cantorum, Giovanni prestò servizio in tutti i momenti della corale, la domenica mattina nella Chiesa di S. Francesco e soprattutto nella novena dell’Immacolata Concezione, metropoli delle feste conventuali. Senza dimenticare le trasferte, tutte condite da gioiosi aneddoti e ricordi luminosi, come la festa di S. Rocco a Roccamontepiano, dove secondo la leggenda avrebbe dimorato per un breve periodo il taumaturgo di Montpellier, peraltro molto venerato in Atri.
Immortalato in una poesia in vernacolo dall’amico e vicino di casa Antonino Anello (entrambi contradaioli del nucleo moderno del rione S. Giovanni), Giovanni Del Principio fu ricordato proprio nel momento dell’arrivo della Messa beat affiancata alla schola-cantorum. Chitarre e amplificatori prendevano il luogo dell’organo a canne, re degli strumenti della liturgia. In S. Francesco era arrivato pure il registratore, posizionato da Fra Gennaro nella postazione della cantoria, come sottofondo al di fuori delle celebrazioni liturgiche o per corredare l’atmosfera del presepe, collocato in presbiterio, durante il tempo di Natale. Tonino Anello, come in un episodio meno goliardico di “Amici miei” inserì nella poesia, lui stesso, Giovanni Del Principio e Aladino Spezialetti, venuto a mancare, quasi centenario, due anni fa.
Giovanni fu componente anche del coro folkloristico “A. Di Jorio”, sotto la direzione dei Maestri Glauco Marcone, Alfonso Bizzarri e Concezio Leonzi. Con la compagine canora visse diverse trasferte, in diversi luoghi, soprattutto nell’Europa Occidentale. Con gli amici di antica data, quando avvenne la spaccatura tra giovani e cantori di più esperienza, ormai sessantenne, divenne componente dell’Academia Baptistiana, dove confluì l’intera cantoria di S. Francesco. E proprio nella festa del Santo Poverello (era il 1987), avvenne il debutto della corale, con la calda voce di Giovanni. L’anno scorso è stato raggiunto in Paradiso dall’adorata moglie Emilia Iommarini.
E’ stato ricordato dalla famiglia, con una S. Messa in Cattedrale, dove ha cantato chissà quante volte, non solo nelle principali feste dell’anno, con la gremitissima Basilica, ma anche in tanti altri momenti lieti e meno lieti, della vita atriana.
SANTINO VERNA