Egregio Direttore Generale e Direttore Sanitario ASL di Teramo,
Sindaco di Atri, Assessore alla Sanità Regionale, Presidente del
Comitato Ristretto dei Sindaci ASL di Teramo
,

RIAPRITE IL CENTRO TERMALE
del Presidio Ospedaliero di Atri! 

Fu il 1° Centro ad essere aperto nell’ambito dei presidi Ospedalieri delle ex ULSS, poi disgraziatamente (per Atri) accentrati come ASL di Teramo, togliendo le relative autonomie ai Presidi Ospedalieri ed alle ULSS di riferimento. Fu l’inizio della fine  della Sanità pubblica in Italia, in Abruzzo, che ha visto dequalificazioni, disamministrazioni, perdite di efficienza ed una crescita immane della spesa sanitaria nelle Regioni, stante  la vergognosa volontà a privilegiare il privato, la convenzionata esterna, sia in regime di ricovero che di riabilitazione, nonché di attività diagnostiche come di Analisi e Radiologiche (Eco-TAC-Rx-RNM), ma non certo di attività di Pronto Soccorso, o di Rianimazione, o di Neurochirurgia, o Cardiochirurgia, oppure di Oncoematologia Pediatrica e non.

Ritornando al problema per la quale scrivo la presente, in essa, “CENTRO TERMALE”, sono stati espletati molte prestazioni di settore ORL-Naso-Gola, e Seni Paranasali, in piena autonomia, da un solo Infermiere, coadiuvato dal Medico Otorino, alla necessità, e per prestazioni inerenti la propria  responsabilità, cioè di un OTORINO.

Attività questa che copriva molte prestazioni dei Centri Termali presenti nel territorio e fuori di esso, e che da anni poi, la normativa di legge non garantiva i relativi congedi straordinari per eseguirli presso i Centri Termali sparsi in Italia, e quindi, si dovevano, i relativi pazienti, accontentare di queste strutture locali, sicuramente alternativi ed efficienti ed efficaci allo scopo. Trovando Bambini, e adulti, notevoli applicazioni da poter fare, senza ricorrere a spese eccessive per andare in Centri particolari.

Ora, anche causa Covid 19, il Centro Termale di Atri, è stato chiuso, anche perché, il nostro Ospedale  è stato reso tutto Covid19 per due anni, quindi anche le relative applicazioni di cui sopra, non erano possibili effettuarli, per ovvii motivi.

Ma ora, che tutto sembra terminato, anzi, già da un ano a questa parte, perché il SERVIZIO non è stato riattivato? Che ci vuole? Basta un solo Infermiere, anche da prendere in fase di prepensionamento, oltre quelli che hanno prescrizioni, ed il problema è ben risolto. Quante prestazioni può fare detta struttura? Migliaia in un anno (conosco le statistiche  e le varie tipologie di prestazioni, perché ci ha lavorato mio fratello,  che è ora in quiescenza, quindi ne ho conoscenza diretta).oltre ad essere stato un ex TSRM nel S. Liberatore.

Quindi riaprirlo, dico: riaprirlo, riaprirlo, riaprirlo.

Basta fare  un avviso pubblico interno, di mobilità interna, e sarà coperto tale posto anche riservato, dicevo a lavoratori Infermieri che hanno delle prescrizioni o in fase di prepensionamento, oppure come vi pare. Prenderlo nelle UO Semplici, Dipartimentali, o Complesse, oppure in qualche ambulatorio, o, diversamente assunto in alternativa, ed il problema è  si che risolto.

In attesa,di questa espressa volontà, vero dr Iommarini, cordiali saluti,

Mario Marchese,Comitato Difesa Ospedale Atri