PRESENTAZIONE DEL LIBRO

LA MASCHERA IL GENIO LA FOLLIA
di FRANCESCO ANELLO

La serata è scivolata via con luminosa leggerezza.

Il Teatro Comunale è gremito in ogni ordine di posti.

L'appuntamento è la presentazione del libro LA MASCHERA, IL GENIO, LA FOLLIA, il protagonista è lui Francesco Anello, scomparso il 24 marzo di due anni fa.

Ma tutti lo sentono presente, l'arte non muore mai, gli artisti continuano a vivere attraverso le loro opere.

Sullo schermo ci raggiunge con la sua voce, la sua follia, il suo genio consegnato a meravigliosi filmati che ne raccontano la grande capacità di attore e di regista.

Otto rappresentazioni, di cui sei inedite, fanno gustare al numeroso pubblico la sua arte, il suo genio che sconfina nella follia, nella visione di un mondo diverso, nella lettura della avventura della vita con uno sguardo penetrante e affascinante

Il sottotitolo della copertina parla di "Una raccolta indifferenziata di scritture caustiche di origine incontrollata".

I bravissimi relatori, la Prof.ssa Gabriella Liberatore e il Prof. Marco Della Sciucca, selezionando testi geniali dalla Raccolta indifferenziata, hanno raccontato l'arte e la vita di Francesco Anello coinvolgendo tutti nella affettuosa memoria e nella amarezza del rimpianto per il suo immaturo viaggio verso l'abbraccio della eternità.

Non è stata una melanconica serata commemorativa, ma un incontro vivo con un figlio straordinario della nostra città da lui tanto amata con quella passione creativa che solo i grandi geni sono capaci di donare.

Abbiamo gustato la bellezza della follia che mai si arrende alla prosa amara della vita ma sa andare oltre, coltivando, anche nel buio della notte, la paziente attesa della aurora.

Francesco, un attore che interpretava la vita, un regista che sapeva raccontarla mettendo in scena i suoi sogni di un mondo diverso.

Le note del pentagramma hanno accompagnato i suoi testi, nella armonia tra la prosa scintillante e la musica che ti afferra e ti fa volare alto...

Una bella serata per dirgli grazie e...continuare ad amarlo.

Paolo Pallini