- Dettagli
- Pubblicato Giovedì, 31 Agosto 2023
- Scritto da Santino Verna
LE FESTE DI SETTEMBRE AD ATRI
Atri, come Lanciano, con modalità diverse, aveva le feste di settembre. Nella prima decade si cominciò a festeggiare, dal 1867, l’Immacolata, a cura dell’omonima Congrega nella Chiesa di S. Reparata, perché in quell’anno il Beato Pio IX, 13 anni dopo il dogma, incoronò l’immagine della Vergine, tuttora custodita nel transetto sinistro di S. Reparata. Il 9 settembre era il giorno della festa con processione meridiana nel centro storico cittadino.
In tempi recenti, la festa dell’Immacolata è compiuta nella solennità liturgica dell’8 dicembre. La “conocchia”, rivestita della preziosa dalmatica, è esposta in Cattedrale, per tutta la novena e dopo i Secondi Vespri dell’Immacolata Concezione, con il canto del “Tota Pulchra” di P. Alessandro Borroni, esce per il “giro breve”, per poi rientrare in Cattedrale.
Altra festa, anche se molto raccolta, l’Addolorata, preceduta dal settenario. Era festeggiata contemporaneamente in Cattedrale e in S. Chiara, dove sono presenti i simulacri. La devozione all’Addolorata fu promossa nella seconda metà del XIX sec. dall’Arcidiacono Don Lino Romani, zio dello scrittore Fedele, entrambi originari di Colledara. La festa vera e propria dell’Addolorata si svolge a Treciminiere, in quanto eponima della moderna Chiesa, costruita su un’altra precedente, la terza domenica di settembre, come avveniva fino all’inizio del XX sec.
Festa attigua all’Addolorata, la Madonna della Salette, il 19 settembre. La devozione fu promossa dal Canonico mitrato Ignazio De Petris che prese contatti con il Santuario transalpino. Don Ignazio, abitava nei pressi della Chiesa di S. Caterina (S. Agostino) dove fu posta l’antica statua della Madonna della Salette. La festa cadde nel dimenticatoio e fu ripresa, nel 1987, dall’allora Arcidiacono Don Bruno Trubiani. La statua fu portata in S. Chiara e ne fu acquistata una nuova, nel 1989, collocata a sx. del presbiterio. Per alcuni anni predicatore del triduo e della festa e di altri momenti di sensibilizzazione, il salettino P. Umberto Paiola, veronese trapiantato a Napoli e poi a Gaifana di Nocera. Per motivi pastorali la festa veniva spostata alla terza decade di giugno.
Due feste francescane di settembre, le Stimmate di S. Francesco, il 17 settembre e il dies natalis di S. Giuseppe da Copertino, patrono degli esaminandi, il giorno seguente. Si svolgevano in S. Francesco, dove era presente la Confraternita delle Stimmate, nell’oratorio accanto alla Chiesa. Ovviamente si celebravano pure in S. Chiara. Fino agli anni ’70 il “Santo dei voli” era molto invocato prima degli esami o delle interrogazioni, e diverse scuole cattoliche andavano dall’Abruzzo in Osimo (più vicina di Copertino), per invocare la protezione del primo Minore Conventuale canonizzato. Osimo custodisce, nella cripta, le spoglie di S. Giuseppe da Copertino, mentre la città natale ne conserva il cuore.
Ultima festa di settembre, il 25, S. Ercolano martire, nella Chiesa di S. Chiara. Le spoglie del barbato soldato romano erano custodite sotto l’altar maggiore e visibili solo nei giorni della festa. Nel 1981, per rendere più funzionali le liturgie, fu sventrato l’antico altare e il presbiterio saldato con il coretto delle monache. Il simulacro giacente di S. Ercolano fu portato nella cantoria sulla controfacciata, ed è tornato all’attenzione nel 2003 quando Ettore Cicconi e Carmine Manco hanno scritto la monografia sui due Perdoni di Atri, la Porta Santa e l’indulgenza di S. Rita.
Proprio S. Rita caratterizza le feste di settembre del terzo millennio cristiano, ad Atri. Infatti il 12 settembre 2020, mentre infuriava la pandemia con i suoi strascichi, la Chiesa di S. Spirito di Atri è stata elevata a Santuario Diocesano di S. Rita da Cascia. Ed è stata donata da Papa Francesco l’indulgenza connessa al dono del Santuario. Quest’anno con la “peregrinatio” delle reliquie di S. Berardo, patrono di Teramo e della diocesi, lungo i Santuari del territorio.
SANTINO VERNA