RICORDO DI MASSIMINA RITI DI MUSCIANO

L'UNITALSI NEL SUO CUORE

Dopo lunga sofferenza ha concluso la giornata terrena, Massimina Riti Di Musciano, storica volontaria della sottosezione Unitalsi di Atri. Ha raggiunto nella luce senza tramonto il marito Benito, entrato nella Pasqua eterna, sette anni fa, anche lui storico barelliere dell’Unitalsi.

Massimina era nata nel 1936 ed era sempre vissuta in Atri. Aveva sposato Benito Di Musciano, valente muratore. Con le figlie Anna Maria e Rita hanno vissuto a pieni polmoni l’esperienza dell’associazione di volontariato quest’anno in festa per i 120 anni di storia. Si può dire che la famiglia Di Musciano si identificava con l’Unitalsi, perché non solo partecipava a tutti i momenti istituzionali, in primis i pellegrinaggi (nazionale e regionale) a Lourdes, ma anche a innumerevoli momenti della vita quotidiana, con relazioni di amicizia.

Massimina ha lavorato a lungo nella divisione di pediatria e neonatologia dell’ospedale “S. Liberatore”, affiancando la Dott.ssa Giulia Zauli Naldi, sanguigna e delicata professionista romagnola, con la passione dell’arte e della fotografia. Collocata in pensione, Massimina si è dedicata alla famiglia e all’Unitalsi, dove la figlia Anna Maria è stata per un periodo Presidente di sottosezione, subentrando al Dott. Vittorino Teofili, al vertice del gruppo atriano, in uno dei momenti più importanti, soprattutto per la visita di S. Giovanni Paolo II ad Atri, la mattina del 30 giugno 1985. Con il marito Benito e la figlia Rita, Massimina abitava all’ingresso di Via Finocchi.

Il Signore l’ha accolta nel Suo Regno, in una data profondamente mariana e indirettamente unitalsiana, la vigilia della festa della Madonna delle Lacrime, ricordo di quanto avvenne in Via degli Orti a Siracusa, 70 anni fa. Da qualche anno, con l’ampliamento delle attività dell’Unitalsi, anche Siracusa è entrata nella geografia dei treni bianchi al pari della Terra Santa, Lourdes, Fatima e Loreto. E se vogliamo anche un’altra festa mariana, sempre il 29 agosto, la Madonna della Guardia, tanto cara a Papa Francesco, che dalla prominenza di Tortona, veglia sulla strada ferrata percorsa dai treni bianchi, provenienti dall’Italia Centrale e Meridionale. E peraltro, affidata ad una famiglia religiosa, dove il servizio ai disabili è uno degli aspetti centrali.

Siamo vicini a tutta la famiglia di Massimina, con la preghiera e l’affetto, nella certezza che la morte non è l’ultima parola, ma siamo tutti avviati alla Resurrezione.

SANTINO VERNA