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- Pubblicato Mercoledì, 16 Agosto 2023
CELESTINO DELLA GENTE
Un libro che racconta una antica amicizia
La Perdonanza non è quella che viene intesa oggi, non è una semplice indulgenza – ovvero l’assoluzione dalla pena dovuta ai peccati – ma è appunto un giubileo: una riconciliazione sociale collettiva con cancellazione dei debiti. Questo voleva Celestino V, Celestino della gente” (Edizioni Celestiniane, 156 pagine): un compendio della vita, delle opere, della filosofia e dei principali misteri che ruotano attorno all’affascinante figura di San Pietro dal Morrone.
Celestino, “Non era un personaggio da accademia, da salotto. Era della gente, perché della gente aveva premura E quando incontrava le massime autorità di allora, era per piegare il potere al servizio alla gente. Un riguardo ai destinatari del suo esempio, del suo amore, della sua voglia di riscatto.
Tra i temi del libro, la questione dell’identità di “colui che fece per viltade il gran rifiuto”, appioppato a Celestino V da una parte della critica dantesca in relazione alla misteriosa figura descritta da Dante Alighieri nel terzo canto dell’Inferno, prima cantica della Divina Commedia.
Celestino valutò che a mancare era proprio la riconciliazione. Senza di questa, passare per la porta santa è semplice superstizione. La sveglia che voleva dare e che oggi L’Aquila deve darsi – ha aggiunto ancora – era: datevi una mossa, ricostruite la città su cui è stata pronunciata una benedizione, che ha conosciuto un meccanismo veramente di privilegio. La scelta dell’Aquila e la citazione nella Bolla della Cattedrale di Atri, sono il segno della profonda amicizia fra Celestino e il Beato Francesco Ronci creato da lui Cardinale e nativo di Atri. Anche di questyo si parlerà nella presentazione del libro :” Celestino della gente”.