SAN FRANCESCO DI PAOLA, PATRONO
DELLA GENTE DI MARE

Il 27 marzo 1943 Pio XII dichiarava S. Francesco di Paola, patrono della gente di mare. Il fondatore dei Minimi, secondo la leggenda, attraversò lo Stretto di Messina, servendosi del mantello come zattera, perché il barcaiolo non voleva offrirgli il servizio. Osservato il prodigio, se ne pentì amaramente, e ogni giorno contemplava il mare di Messina ripensando all’occasione mancata.

S. Francesco di Paola, vissuto tra XV e XVI secolo, nativo della città calabrese indissociabile dal nome, è patrono della Calabria e dell’ex-Regno delle Due Sicilie. Era venerato ad Atri, perché nel XVII sec., durante la vacanza degli Agostiniani Scalzi, nel Convento di S. Spirito, furono presenti per la sostituzione. Come gli Agostiniani Scalzi non erano un Ordine Magistrale, ovvero non potevano conferire gradi accademici, e tale soluzione ha una spia nell’antico giro delle Quarant’Ore, nella città degli Acquaviva. Le Chiese cittadine sono classificate secondo l’ordine ascendente di dignità. Infatti si partiva dalla Chiesa più piccola, l’oratorio della Trinità, per finire in Cattedrale. Ovviamente parliamo di chiese del centro storico, perché ultimamente fu inserita la Parrocchia di S. Gabriele dell’Addolorata, nel rione S. Antonio. La seconda Chiesa, era proprio quella degli Agostiniani Scalzi e dei Minimi, S. Spirito, dove nel XVIII sec. fu portata la devozione a S. Rita da Cascia. Da tre anni è Santuario Diocesano di S. Rita.

S. Francesco di Paola era pure venerato nella Chiesa di S. Reparata, dove si conserva un medaglione. Essendo un testimone della fede del Regno di Napoli, era venerato ad Atri, appartenente a questo territorio preunitario, anche se inclusa nel Ducato d’Atri, una sorta di area a statuto speciale, vicina allo Stato Pontificio. La festa cade il 2 aprile e la data può essere poco consona per le celebrazioni, perché può cadere nella Settimana Santa, in Quaresima o nell’ottava di Pasqua. Stessa cosa accade con la contigua festa di S. Vincenzo Ferreri, molto venerato nel Regno delle Due Sicilie, e anche ad Atri, nella Chiesa di S. Giovanni, essendo frate predicatore.

S. Francesco di Paola è compatrono di Fontanelle, frazione di Atri, e fino a non molti anni fa veniva festeggiato. Attualmente nella frazione a Sud del Vomano, si venera solamente S. Gaetano Thiene, guarda caso altro Santo del Regno delle Due Sicilie, vicentino di nascita e patavino di adozione, ma napoletano in tutte le fibre. Una pubblicazione promossa dal Dott. Antonio Morricone, con commento del Prof. Gian Carlo Prosperi, ha riportato recentemente all’attenzione il Santo di Paola, la cui iconografia, felice coincidenza, lo confonde con S. Francesco d’Assisi e S. Antonio Abate. Infatti S. Francesco di Paola, indossa saio scuro con cappuccio, ha la barba corta grigia e un bastone con all’estremità un cartiglio con la scritta “Charitas”. Non ha cordiglio trinode, perché tale oggetto appartiene esclusivamente ai francescani.

S. Francesco di Paola, patrono della gente di mare, è legato quindi ad Atri, perché fino al 1932 aveva una striscia di costa, tra Vomano e Calvano. Non è questa la sede per riaprire dibattiti circa la riconquista di un tratto simbolico di spiaggia. Immediatamente dopo l’ultima guerra mondiale vi furono tentativi di riavere un po' di mare, ma non fu possibile. Il tema fu riaperto nel 1981, quando la Provincia di Teramo acquistò la Torre di Cerrano, trasformandola in laboratorio di biologia marina e fluviale. La torre è ubicata presso l’antico porto di Atri, o meglio l’approdo di alcune barche. Nelle vicinanze c’era la Chiesa di S. Nicola di Mira (o di Bari), altro patrono della gente di mare, il cui corrispettivo atriano, era l’altare, a metà della navata destra della Cattedrale.

Il tema fu di nuovo riaperto nel 1998, con la nascita del comprensorio delle Terre del Cerrano, dove oltre ad Atri, Pineto e Silvi, storici comuni intorno alla torre, fu inserita Roseto, forse nel tentativo di incasellare anche Giulianova, storicamente legata agli Acquaviva d’Aragona (il nome della cittadina, deriva da Giulio Antonio Acquaviva) e residenza di svago e di emergenza della famiglia ducale. Se nello stemma municipale di Atri, abbiamo il mare (come si può vedere a Piazza duchi d’Acquaviva o nel prolungamento absidale di S. Reparata), dobbiamo avere anche S. Francesco di Paola che evoca i valori del nostro Mezzogiorno.

SANTINO VERNA