LA CHIUSURA DEL PUNTO NASCITA DI ATRI

 UNA SCELTA GRAVE CHE PENALIZZA IL TERRITORIO

La decisione assunta dal Comitato Tecnico sulla individuazione dei Punti Nascita nella Regione Abruzzo, per la gravità delle conseguenze che  determinerà verso il presidio ospedaliero di Atri , è assolutamente da respingere. Le considerazioni sono di natura meramente tecnica e politica.

Innumerevoli sono le ragioni che pongono il Punto Nascita del san Liberatore in una posizione di netta legittimità: il numero dei parti, in considerevole ripresa e, soprattutto la specifica collocazione territoriale . Quest’ultima, alla luce delle disastrose condizioni in cui versa il sistema viario della Provincia , è condizione non di poco conto.

Il criterio della sicurezza, posto come premessa alla necessità della riduzione dei Punti, se tale, deve essere considerato in tutta la sua ampiezza.  Se un parametro numerico è in grado di determinare l’indice di sicurezza ( peraltro non risultano, allo stato, casi di nascite a rischio ),come può non  esserlo la distanza rispetto ad un altro presidio e le difficoltà oggettive di raggiungerlo ?

Sotto il profilo politico, è davvero imbarazzante la modalità con cui tutta la vicenda sia stata seguita e sarebbe  oltremodo utile ricordare come nel 2012 il sub commissario Baraldi avesse dato l’assenso all’attuabilità alla rete del nuovo percorso nascite, che escludeva già Atri . E’ evidente che la decisione fu solo rimandata , senza, però, assumere azioni in grado di  garantire numeri più alti, come voluto, invece, per il presidio di S.Omero ,decisamente lontano dal parametro delle 500 nascite allora, notevolmente in ripresa ,oggi, grazie alla scelta ( politica) di introdurre il parto indolore.

Su tutte le problematiche relative al S. Liberatore siamo stati sempre attivi, in qualità di amministratori, di consiglieri di minoranza e, certamente, non ne abbiamo fatto una bandiera strumentale in campagna elettorale , poiché la sua tutela e la sua  difesa è un dovere insito di ogni cittadino atriano.

Continueremo,pertanto, come abbiamo fatto in passato, ad agire ogni percorso possibile al fine di scongiurare questo ennesimo scippo al nostro territorio.

Gabriella Liberatore, Paolo Basilico