CHI DIFENDE IL NOSTRO OSPEDALE?

Ospedali pubblici vuoti, sanità privata piena
 

Ricordate quando nel 2006 Little Tony ebbe un infarto durante una tournée negli Stati Uniti? Raccontò di aver girato un paio di cliniche, dove gli chiedevano l’assicurazione sanitaria privata, e alla fine lo curarono solo dopo essersi accertati che il malcapitato avesse di che pagare. Sia Tony che l’Italia allora scoprirono che negli USA non vi era il welfare e, quindi, non una sanità pubblica degna di questo nome e che l’Italia, dunque, doveva tenersi stretta la propria conquista.

Da allora, l’ombrello che copriva la nostra vita, si è rovinato sotto i colpi dell’insipienza delle politiche nazionali e regionali e dal morso degli interessi privati che, invece di svolgere un ruolo di supplenza, hanno trovato un accondiscendente spazio sempre più ampio. Così vediamo, ogni giorno, il convento della Sanità Pubblica impoverirsi ed i frati priori arricchirsi. Abbiamo constatato, durante la pandemia, lo sforzo immane degli Ospedali e delle strutture pubbliche mentre i privati (cliniche, farmacie ed indotto) incassavano.

Questa lunga premessa era doverosa perché il nostro Ospedale S. Liberatore non è un corpo isolato ma fa parte di questa galassia in movimento.

Dopo anni di battaglie politiche e civili che hanno visto la mobilitazione dei cittadini insieme a tutto il personale sanitario, dopo l’immane sforzo compiuto durante la Pandemia, dopo che ci hanno tolto la cardiologia, la pediatria e l’urologia insieme al taglio del personale, dopo che le forze politiche e sociali dell’opposizione hanno sempre offerto un fattivo contributo di collaborazione sui temi cruciali della Città come questo, la sola cosa che il Sindaco uscente Ferretti sa dire è che mancano gli anestesisti e che forse arriveranno.

Per incapacità politica e amministrativa di alcuni e per bieco interesse di altri, ci stiamo giocando la Sanità pubblica e stiamo consentendo la svendita di questo patrimonio di tutti, tradendo un mandato popolare e costituzionale. Ormai, tutti gli studiosi del sistema salute ci dicono che c’è bisogno di un sussulto nazionale in difesa della sanità pubblica.

Ultimissima! Se passerà la proposta di legge che consentirà di detrarre dalla tassazione tutta la spesa dell’assicurazione sanitaria privata, sarà la fine.

Noi di ALLEANZA CIVICA non possiamo assistere passivamente a tale tentativo di dequalificare il nostro Ospedale e di regredirlo a semplice ambulatorio territoriale e di Comunità. Questo stato di fatto deriva dall’incapacità e inconsistenza politica dell’amministrazione uscente e dalla sua mancanza di peso politico nelle Istituzioni.

Il suo fallimento politico, sociale e amministrativo ci porta indietro.

D’altronde, chi non ha coraggio, non può darselo.

Il 14 e 15 maggio Atri avrà l’occasione di eleggere un nuovo Sindaco nella figura del Dott. Alfonso Prosperi e una nuova amministrazione per aprire una nuova fase nella quale la nostra Città, da subalterna e sempre alla rincorsa dei problemi, torni ad essere finalmente protagonista. Cogliamo l’occasione.

RIPRENDIAMOCI L’OSPEDALE CHE AVEVAMO!

ALLEANZA CIVICA