L'ULTIMA PARTITA DI LUIGINO SCIARRA

UN UOMO APERTO A TUTTE LE SFIDE

 

La notizia e' arrivata come un fulmine a ciel sereno. E' piombata nella sua città, quella nella quale per molti anni è stato il Presidente della pallacanestro Atri, la squadra rossoverde che aveva raggiunto il traguardo della B1, una meta ambiziosa e prestigiosa. Aveva 80 anni circa Luigino, 80 come i punti di una partita di basket, di quelle dure, infinite, emozionanti, all'ultimo respiro. L'ha giocata da protagonista, a testa alta, anche quando, per via della grave crisi economica e la chiusura delle aziende del territorio, unica fonte di sostegno per lo sport locale,  era stato costretto a ripartire dai giovani, dalla serie D, categoria dilettantistica e non adeguata alla prestigiosa storia del club rossoverde.

Per Luigino l'obiettivo era esserci comunque, evitare la cancellazione del sodalizio atriano dalla storica tradizione cestistica,  a costo di ripartire dal punto piu' basso, coinvolgendo i giovani del posto, quelli che hanno mosso i primi passi nella palestra della scuola, per poi arrivare a calcare il parquet del Palasport. Per Luigino il basket era la sua seconda famiglia ha scritto qualcuno sui giornali in queste ore. Aggiungo: molto di piu'. Aveva una vita da "pensionato tranquillo ", con un trascorso da manager in importanti aziende, poteva godersi la vita, a modo suo, con la sensibilità  per il gusto, per le cose belle che riusciva a vedere anche seduto al bar, con una chiacchierata davanti ad una tazza di caffè. E invece no, preso giorno e notte a trovare la soluzione vincente per la " sua " pallacanestro. Il Presidente non amava la scena, ma dietro le quinte amava confessarmi le amarezze della sua giornata, lo stato d'impotenza di fronte ad una crisi che mieteva vittime in qualsiasi settore della società, la preoccupazione per i giovani, il suo grande pensiero. Il suo recente passato lo aveva visto alla guida dell'Ente Ricciconti, in politica,candidato alle ultime elezioni amministrative del nostro comune. Un uomo, Luigino, aperto a tutte le sfide, anche quelle proibitive, inarrivabili. Ricordo il brivido delle sfide con Giulianova nel vecchio palazzetto, le trasferte per seguire la squadra, le promozioni nelle serie superori, i colori delle bandiere per il corso sotto un cielo di stelle e di emozioni magiche. La follia degli atriani in una notte, anzi nelle tante notti di festa a salutare gli eroi , i nostri ragazzi che tornavano dalla trasferta esterna con il titolo in mano, quello della promozione. Atri ha vissuto una stagione ricca di vittorie, entusiasmo, calore e coinvolgimento attorno ad una squadra, una maglia, una città che non potrà nè dovrà cancellare il grande sogno di un uomo che anche fuori casa, ad Ascoli, ha combattuto la sua ultima partita. Ciao Luigino!

MARINO SPADA