RICORDO DI GIUSEPPE CIAVOLICH
MAESTRO DEL VINO IN ABRUZZO

Ha concluso la giornata terrena, nell’imminenza della giornata della memoria, momento annuale per parlare dello sconosciuto macrocosmo dell’Est-Europeo, il paron dell’omonima azienda vinicola, Giuseppe Ciavolich.

Nato a Miglianico nel 1929, proveniva da una famiglia di lontane origini bulgare. I Ciavolich (il cognome è pronunciato con la “c” dura), erano mercanti di lana che nel XVI sec.  per sfuggire alle persecuzioni ottomane si trasferirono in quel lembo d’Abruzzo, immortalato in una delle straordinarie pagine di Gabriele D’Annunzio.

Il palazzo avito di Miglianico, fu rifugio di sfollati durante l’ultimo conflitto mondiale. Sin da giovane si dedicò all’attività vitivinicola, non solo nella cittadina in provincia di Chieti, ma anche a Loreto Aprutino, dove aveva ereditato alcuni terreni.

Per motivi di salute nel 2004, ha ceduto il timone alla figlia Chiara, laureata in giurisprudenza e avvocato, peraltro alunna del liceo classico “G. D’Annunzio” dove raccontò brevemente la storia della famiglia, con le implicazioni geopolitiche, su invito del Prof. Lucio Scenna, docente di Storia e Filosofia e di Storia Contemporanea all’U.d.A., nella facoltà di Chieti, attento ai problemi del mondo balcanico, dirimpettaio di Pescara.

Chiara Ciavolich ha contribuito a diffondere gli ottimi vini in tutto il mondo e ha proseguito con entusiasmo e solerzia, l’attività di famiglia. La notizia della dipartita di Don Peppe è rimbalzata sui social ed è apparsa sul quotidiano d’Abruzzo.

Le esequie sono state celebrate nella Chiesa di S. Andrea in Pescara, ad un tiro di schioppo dalla casa dove Giuseppe Ciavolich abitava con la consorte Anna Bortoli. Siamo vicini alla Signora Anna, a Chiara, Gian Luca e Beatrice, visitati dal lutto, nella certezza di riabbracciare l’indimenticabile Don Peppe, nella luce senza tramonto del Regno dei Cieli.

SANTINO VERNA