ATRI, UNA CITTA' CHE MUORE

MUSEO ETNOGRAFICO,OSPEDLE, UNIVERSITA',
ATTIVITA' PRODUTTIVE PERSE...

Si legge, anche e dopo averne avuto conferma da parte del Direttore  di questo importante Museo, il dr Ettore CICCONI, che la “controsoffittatura dell’aerea espositiva del Museo, è caduta addosso ai reperti e vetrine sottostanti, contenenti patrimoni di notevole importanza storica per il Museo”.

E questo non è da oggi, ma è da tempo…..

Il provvedimento a seguito della segnalazione quale è stato?

“CHIUDERE IL MUSEO”.

Già, avete fatto presto a fare questo, tanto per questo patrimonio, voi, in 15 anni, non avete fatto nulla di nuovo, di strutturale, avete solo messo la “firma nel libro di presentazione  e di riapertura dello stesso, anni fa (15 anni fa)”. Invece, altri Sindaci vi hanno lavorato attivamente per renderlo tale, con finanziamenti diretti, o fatti richiedere alla Regione Abruzzo, su leggi esistenti a tutela dei Musei Civici Regionali, o per l’acquisto di opere, o per finanziare allestimenti del medesimo in quel libro, di questi direi meriti, i medesimi non appaiono, ma solo quelli del centro destra, bontà loro. Ma almeno, in questi 15  anni verificare, la sua manutenzione ordinaria ed eventualmente straordinaria, nonché la tutela ed eventualmente anche l’arricchimento di questo patrimonio, che vi ricordo essere “uno dei Musei più importanti della Regione Abruzzo, fors’anche superiori al MUTAC di Picciano”.. Ma cosa ne intendete fare di questo Museo?Cosa intendete fare per ripristinarne l’agibilità, la sicurezza e l’integrità strutturale? Oppure, ed anche del suo ampliamento con l’allestimento del “piano sottostante”, ormai da voi dimenticato, e nella quale sede albergano importanti reperti di archeologia industriale, nonchè i famosi “SIPARI” del Teatro Comunale, sicuramente buttati li, senza un destino  concreto e possibile per essere recuperati ed esposti alla curiosità ed interesse dei cittadini. Ricordo che dei Teatri importanti d’Italia, moltissime scenografie del tempo sono state perse causa  incendi ed altre ragioni, quelle di Atri permangono ancora e potrebbero trovare sia il loro restauro, che la loro esposizione, nell’istituendo: “Museo delle Scene del Teatro Comunale di Atri, già dalla Regione Abruzzo istituita per Atri, con atto di Giunta Municipale”. Ho più volte sollecitato in questi 15 anni ad interessarsi in merito queste giunte di centro destra, facendo anche delle proposte concrete, ma non sono state prese in considerazione. E tutto questo, avrebbe espresso un percorso Museale atriano di notevole interesse ed importanza. Certo, non vi duole, non avete fatto nulla per renderlo tale?

E queste considerazioni mi fanno ricordare anche, che dopo aver acquisito con atto di Giunta la “EREDITA’ ROSATI”, da  Teramo, Amministrazione Provinciale, che ne deteneva la custodia da quasi centro anni, e dopo lotte ed altro, personalmente mi adoperai e riuscii nell’intento, che oltre a riaverlo, ebbi a richiedere ed ottenere da Presidente della Fondazione Tercas, Mario Nuzzo, di 600 milioni per provvedere all’allestimento di detti reperti presso il Museo Archeologico “De Galitiis-De Albentiis-Tascini-.e…...”e poi ancora, da NON Sindaco, da Sindaco EMERITO poi, mi impegnai continuamente per avere una 2° trance, di oltre 1 milione di Euro (non ricordo), richiesto personalmente allora, al Presidente, che me lo aveva promesso nel corso del mio mandato, che lo avrebbe finanziato con una seconda trance, e così è stato. Non so, e come siano stati utilizzati questi finanziamenti per l’allestimento presso la struttura Museale da parte della Soprintendenza competente in materia. Basterebbe verificare i reperti esposti, quelli ancora presenti nella cattedrale, nel suo chiostro, mi sembra che non siano andati a buon fine, cioè per aprire altre sezioni Museali (come da allora intenzioni), tanto che, completandolo, il nostro Museo sarebbe potuto diventare il 2° Museo Archeologico d’Abruzzo dopo la Civitella di Chieti, ed anche recuperare da li, le serie di “monete atriane”, li esposte e custodite, in attesa di essere ridate alla città di Atri, ovviamente dopo averne espresso richiesta e adottate  le dovute condizioni per  la giusta esposizione. Dico questo, prima che leggi e regolamenti, fanno rimanere li, per diritto acquisito, quelle serie di monete, che invece dovrebbero stare  qui, in Atri..

Questo “escursus museale”, mi fa ricordare inoltre, la triste fine fatta fare alla generosità dei coniugi Paglione, e Camper”, che dopo aver letteralmente DONATO, con atti notarili al Comune di Atri dette opere (Grafici di Paglione) e disegni e cartoni, e biblioteca e Vetrate, della ditta Camper, ovviamente a condizione che venissero esposte, dico esposte, le stesse sono state reclamate dalle legittimità delle rispettive proprietà, e donate ad altre amministrazioni più sensibili della nostra (vedi Chieti per i grafici di Paglione). E, pur tra mille mie personali sollecitazioni, che posso sempre dimostrare di aver fatto per iscritto, giustamente protocollate, le cose sono andate a finire così, abbiamo perso tutto, dimostrando una insensibilità unica come amministratori. Ho più volte sollecitato la creazione di un “Museo della Liquirizia”, nonché un Museo del “Du bott”. Nulla all’orizzonte.!!

Tutto questo si abbina perfettamente al “disinteresse dimostrato verso il S. Liberatore di Atri”, che dimostra ampiamente di far finire a “scatafascio”, oltre che assistere ad una decrescita economica, occupazionale di Atri, da far preoccupare, veramente preoccupare.. Basta guardare la perdita del numero degli Abitanti negli ultimi 15 anni per rendersene conto, così, ed anche per le attività produttive, fabbriche: Pompea, Iezzi Cucine, Sib Iezzoni, ed altre di minor conto, artigianali e commerciali, oltre al Tribunale, l’Università, e dei rischi corsi per la Caserma di PPSS, che è sempre da salvare in caso di “caduta verticale degli abitanti di Atri”. Aggiungo, la stessa fine e rischio sta determinandosi verso il S. Liberatore di Atri, ormai reso ai minimi termini dalle scelte dell’ASL di Teramo, della Regione Abruzzo, sempre di centro destra, come la vostra Giunta, la Provincia ed anche oggi il vostro Governo Nazionale. Direi una “filiera politica ed amministrativa invidiabile”, mai combinatisi in questo modo nelle realtà  politiche precedenti.. Avete abbandonato ogni tutela o ripristino per il Punto Nascite e pl di Ostetricia e Ginecologia, ma avete ulteriormente fatto declassificare la Urologia, la Cardiologia, e depotenziare le attività di Sala Operatoria, con rischi grossi per tutta la sua struttura.. Per Sulmona, per Penne, per Ortona, per Giulianova, per S. Omero, sono scesi in campo  le forze di centro destra alla loro tutela, ma per Atri è mancato tutto questo. Perchè? Cosa dobbiamo ancora pagare, oltre la insipienza dei nostri amministratori? Ed avervi votato (io no). Anzi, per Atri, dopo l’essere stato posto come Ospedale tutto Covid19  per ben due volte, due anni, abbiamo subiti ulteriori ridimensionamenti, come la Pediatria da h24 in h12, cioè solo ambulatorio, così per la Cardiologia, da UOD a semplice ambulatorio, così per la Urologia a solo h12, da UOD, tanto è che non fanno interventi se non solo in Day Surgery. E mi fermo qui, solo per  grazia di Dio.

Certo in 15 anni ne avete fatta di strada a danno della città di Atri, e dei cittadini di Atri, nei suoi servizi acquisiti con difficoltà in decenni di storia, con lotte avanzate verso altre istituzioni territoriali, come nei confronti della Provincia di Teramo, l’ASL di Teramo, la Regione Abruzzo etc.

Oggi, è questa l’ATRI che si vede, si, certo, abbiamo più studenti nelle superiori, più specializzazioni, specialistiche liceali, vero, ma oggi è semplice questo, a differenza di ieri. Basta avere un DIRIGENTE scolastico a favore, un n° di ragazzi iscritti  tanto da giustificare la nuova specialistica scolastica,  per istituire nuove  realtà.

IERI, c’era una guerra continua con la Provincia di Teramo e con il Provveditorato  agli studi di Teramo per far si ad avere una nuova istituzione scolastica, ve lo posso assicurare che è stato così per anni, anche al tempo del mio pur breve periodo sindacale.(meno di 4 anni). Provincia che aveva una ottusa volontà di difendere le proprie realtà, comprese  quelle dell’asse Giulianova e di Roseto oltre che la stessa Teramo.

Ovviamente Atri era esclusa da questo banchetto, come sempre, stante le difficoltà ad avere  dovuti rappresentanti in Regione che ne sostenesse il percorso e le volontà politiche. Ebbi solo a difendere l’Ospedale di Atri,  e il DSS che volevano trasferirlo  tra Pineto e Silvi, cosa questa che pagai cara politicamente. Inoltre Atri aveva allora tutte e 15 i Primari, 300 pl, la Medicina Nucleare, con la PET, la Terapia del dolore, la TAC, e fu finanziato anche l’istituzione della UTIC, dopo un personale interessamento, con relativo organico medico-Infermieristico e Primario (Ciampini), attrezzature tecnologiche di monitoraggio di 4 pazienti intensivi, con sala per la emodinamica ed applicazioni di Pace Maker, e 10 pl riabilitativi, in una struttura a norma, dico a norma, l’unica a norma delle 3 esistenti nell’ASL di Teramo, cioè: Teramo, Giulianova ed Atri,  sono rimasti quello di Teramo (giusto) e Giulianova (non si capisce il perché, stante che a 5 minuti, c’è l’Utic e l’Emodinamica, nonché la cardiochirurgia di Teramo, nel mentre quello di Atri, dico, l’unico a norma fu soppresso dalla politica regionale di centro destra e di centro sinistra e della ASL teramana. Tutto morto e sepolto, grazie per questo Sindaci  del centro destra per aver aggravato quello Del Turco, Chiodi,D’Alfonso ed ora Marsilio,nonché tutta la politica dell’ASL teramana e dei vari Consiglieri regionali  di centro destra  provinciale . Cordiali saluti,

Mario Marchese, Circolo della Sinistra Indipendente E. Berlinguer-Atri