Opinioni \ Riflessioni

IL MESSAGGIO DEL PAPA E LA PACE

Il giorno di Natale e di santo Stefano il Papa lancia il suo appello per la pace in Ucraina. È l’ennesimo appello che lancia e il Fatto Quotidiano ha pubblicato il libro dal titolo: Un’enciclica sulla pace in Ucraina. L’autore Francesco Maria Grana è il vaticanista del Fatto Quotidiano.

Il libro raccoglie tutti gli appelli, i messaggi, e le azioni fatte dal Papa per la pace in un ucraina. Tutti inascoltati e spero che questo di Natale sia raccolto dagli interessati.

Papa Francesco nella prefazione ha scritto “Quello che tra le mani è un testo che raccoglie ciò che in questi mesi di guerra è scaturito dal mio cuore vedendo le immagini di questa immane tragedia”. Ed ancora “Una vera e propria enciclica sulla e per la pace in Ucraina e in ogni parte della terra”.

Nel discorso di Natale il Papa dice “Il Signore ci renda pronti a gesti concreti di solidarietà per aiutare quanti stanno  soffrendo, e illuminare le menti di chi ha il potere di far tacere le armi e porre fine a questa guerra insensata! Purtroppo si preferisce ascoltare altre ragioni, dettate dalle logiche del mondo. Ma la voce del Bambino,  chi l’ascolta?”. Il Papa richiama tutti a lenire la sofferenza e quelli che devono fare la pace, ne sono solamente due: Biden e Zelensky e potrebbe fare una semplice telefonata.

In questi giorni tra TV e giornali si sente parlare di una conferenza di pace tra Russia e Ucraina a febbraio.  Entrambi i contendenti cominciano con le schermaglie, come è logica che sia per aumentare il peso delle richieste. I due ministri  degli esteri si sono accusati reciprocamente  di non volere  la pace e di boicottare la conferenza. 

Per volere la pace ciascuno dei due deve rinunciare ai qualcosa ed ad oggi non mi sembra che ci sia questa volontà. 28 dicembre il TG1annuncia che è imminente una grossa sconfitta russa nel Dombass. Con la riconquista del Dombass, che era ed è il principale obiettivo della Russia è possibile la pace?

Questa volta non mi sbilancio, aspetto febbraio per vedere e raccontare quello che è accaduto.

 Nicola Dell’Arena