FAR RIDERE E FAR RIFLETTERE

L’IMMENSITÀ DI GIORGIO FALETTI

Scrittore, attore, comico, paroliere e cantante: qui si celava la straordinaria poliedricità di Giorgio Faletti, che ho piacere di celebrare nell’anniversario della sua scomparsa, avvenuta nel luglio del 2014. Uomo di estrema sensibilità e di vivace intelligenza, capacissimo di usare i registri più diversi, passando con nonchalance dal serio al faceto, grazie alla sua sagace ironia. Dietro i suoi occhi puri e color del cielo, si celavano un animo in perenne subbuglio e uno spirito indomito, pervaso al contempo di rara umiltà dato che, nonostante i suoi indiscutibili talenti e il suo rinomato acume, nutriva anche dei dubbi su di sé e la paura di non essere realmente compreso e apprezzato. Peculiarità che, tuttavia, sono spesso comuni ai più grandi, che s’interrogano continuamente su loro stessi e sull’esistenza, non sentendosi mai arrivati o superiori rispetto agli altri.

Giorgio ha subito, purtroppo, il pressappochismo dilagante per cui se sei un uomo spiritoso e sorridente, sei leggero ed esente dai tormenti. In pochi c’hanno visto lungo con lui, attaccati al ricordo dell’esilarante Vito Catozzo, famosissimo personaggio che interpretava in Drive In, celebre programma degli anni 80. In pochi sono riusciti ad andare oltre e a scavare nel suo intimo, così pregevole e nobile.

Temeva che i suoi scritti andassero perduti e che potesse essere dimenticato, ma tante sue perle rimarranno per sempre come la sua intensa e struggente canzone “Signor Tenente”, intonata a Sanremo nel 1994 e che condivido alla fine nell’articolo. Di seguito elenco, invece, svariate sue riflessioni significative che abbracciano i settori più disparati:

“Non ho mai sopportato la sufficienza dei fiori finti, che restano belli per sempre e proprio per questo non sono belli mai.”

“Forse l’errore stava tutto lì. Era l’errore che tutti gli uomini fanno da sempre. Cercare di mostrarsi forti, sprezzanti e vincitori quando forse basta avere il coraggio di chinare la testa e dire: ho paura.”

“I ricordi hanno bisogno di molto tempo per sparire. Ma gli basta un nulla per riaffiorare. Una voce, un suono, un’immagine, un profumo, un odore.”

“Cerca di essere te stesso e non la tua ombra o te ne andrai senza sapere che cos’è la vita.”

 “È incredibile come certa gente si arrenda subito. Non sono perdenti, sono quelli che non ci provano nemmeno. E questo li rende protagonisti di qualcosa che è molto peggio di qualunque sconfitta.”

“Geni incompresi nel mondo non ce ne sono, se uno ha qualcosa da dire prima o poi viene fuori. Il 10% dipende dal talento, ma l’altro 90 dal lavoro duro.”

“È tipico delle persone piccole a cui viene dato un piccolo potere. Forti con i deboli, deboli con i forti.”

“La morte è fredda e calda insieme. La morte è sudore e sangue. La morte è purtroppo l’unico vero modo che il destino ha scelto per ricordarci continuamente che esiste la vita.”

“L’enigmistica mi eccita e mi distende. È la difficoltà di una sfida cercata, un ostacolo da superare gettando l’immaginazione e la fantasia oltre le parole.”

“Il limite dei furbi è che non riescono ad esimersi dall’esibire i frutti della loro furbizia, prima o poi.”

“Nel mondo dei ciechi, un solo occhio può essere una valida qualifica per diventare re.”

https://www.youtube.com/watch?v=8VULEOoJzLM

Alessandra Della Quercia