CARLO VERDECCHIA

LA "PITTURA INEBRIANTE" DI UN GRANDE MAESTRO

Pittore, nacque a Casoli di Atri (TE) il 9 ottobre 1905. Era il secondo dei quattro figli del Dr. Giuseppe, veterinario di largo credito e brillante umanista con precipui interessi rivolti alla storia dell’arte, nonché fine pittore ed appassionato collezionista di ceramiche antiche. A diciassette anni,  Carlo si trasferì a Napoli dove si iscrisse all’Accademia delle Belle Arti per seguire i corsi dei maestri Vincenzo Volpe e Paolo Vetri. Nel capoluogo campano fu a lungo ospite del grande pastellista pugliese Giuseppe Casciaro la cui dimora, al Vomero, era il ritrovo assiduo di illustri rappresentanti del mondo intellettuale locale e nazionale. Ovviamente, tali contatti arricchirono l’educazione del giovane allievo instillando nel suo animo una serietà di ricerca ed una vitale passione  che caratterizzarono tutto il suo operoso itinerario artistico ed umano.

Nella primavera del 1929 esordì alla Galleria Bardi di Milano. Fu un successo. Lo stesso Carlo Carrà, sulla rivista di critica d’arte “L’Ambrosiano”, formulò giudizi lusinghieri parlando di “pittura inebriante”. Seguirono anni di intensa attività espositiva nelle Mostre Intersindacali  Nazionali del ‘33 a Firenze, del ’37 a Napoli e nel ’41 a Milano, nella Biennali di Venezia del ’36, del ’42 e del ’48, nelle Quadriennali di Roma del ’35, ’39 e ’43.

Alla fine della seconda guerra mondiale, dopo l’adesione alla “Libera Associazione di Artisti Napoletani”, fu presente in altre prestigiose esposizioni: Mostra dell’Arte nella vita del Mezzogiorno d’Italia (Roma 1954), Mostra del Disegno Italiano (Firenze 1954), Mostra Nazionale “Lo Struscio artistico”  (Napoli 1955), Mostra di sei Maestri napoletani (Galleria Giosi, Roma 1965), Dieci Maestri della Scuola napoletana contemporanei (Galleria Diarcon, Milano 1971), Mostra del Premio dell’Accademia artistica “G. Pontano” (Napoli 1972) e molte altre. Tra i numerosi riconoscimenti e premi conseguiti, ricordiamo : Premio Michetti, Premio Posillipo, Premio Capri (medaglia d’oro), Biennale Abruzzese di Aquila, Premio Villa San Giovanni, Premio Ente Porto di Napoli, Premio assoluto “Suffrana d’Oro” di Aquila.

E’ stato membro dell’Accademia Cherubini di Firenze e titolare della cattedra di disegno all’Istituto d’Arte di Torre Del Greco e all’Istituto d’Arte di Napoli.

Le sue opere figurano in pinacoteche pubbliche e collezioni private, nazionali ed estere.

Di lui, Domenico Rea (Premio Viareggio 1951), così ha scritto: “Verdecchia fu come Palizzi, pittore bucolico. E avvertì con religioso stupore i caratteri di una terra la cui asprezza e la cui fatica possono trovare attimi di sospensione e magica tregua........E s’apre in questi paesaggi la stupenda varietà cromatica delle sue immagini fatte di tinte su tinte, di toni su toni. Quasi in scene da presepe o da antica parabola si stagliano i suoi umili: i chierichetti inginocchiati in preghiera, gli ignudi fanciulli pescivendoli, le sue popolane pensose e indifferenti, i suoi pastori messi a guardia del gregge, i suoi contadini piegati su immobili campi”.

Morì in Atri il 23 marzo 1984.

ARISTIDE VECCHIONI

Bibliografia essenziale

AA.VV. Linea figurativa napoletana 1930/1980, Centro d’Arte Serio, Napoli, 1980

Carlo Munari, Carlo Verdecchia, Centro d’Arte Serio, Napoli 1980

     “       “       , Linea figurativa napoletana, catalogo a cura della Galleria “L’isola”, Milano, 1983

Domenico Rea, Carlo Verdecchia e la sua terra infinita, Stampa L.A.N., Napoli 1986.

Giorgio Di Genova, Storia dell’arte italiana del 900,edizioni Bora, Bologna, 1997

AA.VV. Carlo Verdecchia, Edizioni De Luca, Roma, 1998.

AA.VV. Ottocento e Novecento, due secoli di pittura a Napoli, Electa, Napoli, 1999

AA.VV. Arte a Napoli dal 1920 al 1945. Gli anni difficili, Electa, Napoli, 2000

Dario D’Alessandro (a cura), Le opere d’arte nel palazzo della Provincia, Poligrafica Mancini, Pescara, 2000

Carlo Fabrizio Carli–Andrea Romolo Barberini, Carlo Verdecchia in Tracciati d’Arte  in Abruzzo/2, Centro culturale San Francesco Giulianova, 2004.

Mariantonietta Picone Petrusa, La pittura napoletana del ‘ 900, edizioni Franco Di Mauro, Sorrento (NA) 2005.