Opinioni \ Riflessioni

FONDI RUSSI: INUTILE TEMPESTA

All’improvviso scoppia il problema dei fondi russi nel mezzo della campagna elettorale. Il Segretario di stato americano, Antony Blinken dichiara che dal 2014, 300 milioni di dollari sono stati dati dalla Russia ai partiti di 20 paesi europei.

Subito parte la caccia al ladro, ovvero la caccia ai partiti italiani che hanno preso i soldi dalla Russia perché potrebbe stravolgere il risultato elettorale.

Io più modesto dei giornalisti italiani  mi sono  chiesto alcune cose. Putin è così cretino che ha passato la lista dei suoi amici agli americani? Gli americani come hanno fatto ad avere questi dati, visto che se ci fossero sono passaggi segreti? I servizi segreti americani oramai ci hanno abituati a notizie false ed inventate di sana pianta, sarà anche questa volta?

Nelle TV si organizzano dibattiti sull’argomento e così sento dalla  Gruber  il giornalista Severgnini pontificare che in Italia ci sono tre partiti implicati perché sono amici di Putin: Forza Italia (ma aggiunge che non è possibile perché Berlusconi ci mette i soldi) Lega e M5s e argomenta il tutto come se fosse vero. Nelle altre trasmissione la stessa cosa e nessuno parla come possibile fruitore il PD di Letta.

Allora mi rileggo alcuni passi della storia recente italiana e trovo che il 26 settembre 2013 Putin, Letta (Presidente del Consiglio) e Alfano (ministro degli esteri) firmano a Trieste numerosi accordi bilaterali. Il curioso della  situazione per lo smemorato Letta è che tra i contratti fu firmato quello del passaggio del gas dal 19%  al 43%.

Non voglio incolpare nessuno ma fra tutti quei contratti economici è possibile che qualche regalino al PD non ci sia stato? Non ci credo. Sono cose normali nei contratti economici. 

Di Maio, come ministro degli esteri, ci sguazza sopra dicendo che ci sono due documenti e in quello riservato ci sono i nomi degli italiani. Questo è il secondo caso che dimostra la pericolosità di avere un ministro degli esteri come Di Maio. Tra l’altro non si è reso conto, secondo quanto detto da alcuni giornalisti, che come grande rappresentante del M5s lui ci stava dentro.

Salvini annuncia querele a tutto spiano.

Arrivano le smentite ufficiali. Adolfo  Urso presidente del COPASIR (Comitato Parlamentare per la sicurezza della Repubblica) dice chiaramente che nei documenti in suo possesso non ci sono partiti italiani. Draghi telefona a Blinken il quale gli risponde che non ci sono partiti italiani. Gabrielli, nominato da Draghi sottosegretario alla sicurezza, all’audizione presso il COPASIR dichiara che non ci sono partiti italiani.

Alla fine si può dire  che gli USA hanno combinato un gran casino sparando nel mucchio, e forse (per me è una certezza) senza avere  nulla in mano. Per dirla con Shakespeare hanno combinato una tempesta in un bicchiere d’acqua. No riesco a capire se con questa uscita volesse influenzare l’esito delle elezioni italiane.

Una cosa è certa, questi cugini americani negli ultimi tempi non mi piacciono per nulla.

Dell’Arena Nicola