CONSIDERAZIONI SUL S. LIBERATORE DI ATRI
E RESPONSABILITA’ POLITICHE SULLA
SUA SITUAZIONE ATTUALE

Carissimi cittadini, direi concittadini di Atri, mi DUOLE il cuore, mi piange l’ANIMA, mi sento un fallito nel mio essere, nella mia storia (modesta storia) di impegnato prima come sindacalista per decenni nella CGIL-FP, poi come Consigliere Comunale ininterrottamente dal 1975 al 2007, circa 35 anni di seguito, prima nel PCI fino al 1993, poi in Rifondazione Comunista, fino al 1999, e poi ancora nel PdCI (Comunisti Italiani) fino al 2007, da Sindaco di Atri. Da sindacalista presso il S. Liberatore di Atri dal 1966, con altri colleghi della Cisl e della Uil, (con Massimo Della Sciucca, Vittorio Ferretti, Ruggeri Liberato).

Tutti per rendere “GRANDE” questo nostro Presidio Ospedaliero, arricchendolo di diritti dei lavoratori (mensa aziendale, contratti integrativi tendenti a premiare le professionalità, assunzioni mirate, promozioni con regole  da rispettare e rispettate, e crescita dello stesso, compartecipando alle volontà strategiche dell’allora “Comitato di Gestione”, o, prima, il “Consiglio di Amministrazione”).

Con il lavoro di tutti, tendenti alla crescita di SERVIZI specialistici, specializzazioni, attivando  con gli incentivi alla produttività, aumentando la fatturazione al Presidio Ospedaliero, e quindi dare la possibilità poi di acquistare altre  innovazioni strumentali e cliniche, come la Medicina Nucleare dal 1975 in poi, (nel 2000, ivi si faceva la PET, oltre d avere la TAC da anni in Radiologia).

Si era attivata la “Terapia del dolore”, l’UTIC nel 2001, un Centro Trasfusionale con annessa  Allergologia tra le più efficienti d’Abruzzo, un Laboratorio analisi attrezzatissimo e con altissima produttività aziendale, un’Anatomia Patologica tra le più efficienti in Regione, comprese altre attività,  uniche, attivate dalla Pediatria, sotto la guida del dr  Di Pietro e la dr Modestini, con la istituzione 

della Auxologia, i disturbi della crescita, la “Fibrosi Cistica”. Parlo anche della “Fisiopatologia respiratoria  e centro del controllo dei disturbi del sonno”, il tutto “fai da te”, per non parlare dell’Oculistica e dell’Otorino e l‘attivazione del Centro Termale.

Inoltre, in Rianimazione si praticava la terapia del dolore, iniziata dal dr Loffredo (padre) e la sua equipe che ha fatto scuola anche a livello regionale. Ed aggiungo anche, la nascita del “Centro di Endocrinologia di fama nazionale con il dr Raggiunti” per i disturbi della tiroide e relativi interventi chirurgici e di terapia, diretta ed indiretta, oltre che la Diabetologia di interesse anch’esso a livello regionale. L’ultima chicca, fu la istituzione del’UTIC, con un Primario ottenuto con un intervento diretto presso l‘assessorato alla Sanità regionale, allora  di Del Colle, fatto in qualità di Sindaco di Atri nel 1998 .

Struttura unica, quella, l’unica a norma nell’ambito dell’ASL teramana ed oltre, attrezzatissima, anche per esami radiologici  per cateterismi e angioplastiche, oltre che angiografiche. Ma, visti poi i risultati, si è andati, man mano a farla ridimensionare prima, e poi farla chiudere del tutto, compreso oggi la Cardiologia. La produttività allora dell’UTIC, pareggiava con quella di Teramo, e questo, l’ASL, la dirigenza di allora, non la sopportava, ed allora intervennero incominciando a vietare prestazioni ed applicazioni diverse che nell’UTIC di Atri, si facevano quotidianamente come i Pace Marker, le applicazioni di sonde esofagee, ed anche cateterismi cardiaci per  urgenze varie, fatte dal Primario dr Ciampini. Dico Primario, non un responsabile.

Non dimentichiamo  gli “screening di massa”, per i “tumori al colon retto” con l’attività della Gastroenterologia di primordine, per “l’ulcera duodenale” con la ricerca di batterio “helicobacter-pylori”, nonché la ricerca del “tumore della Cervice Uterina”, che accompagnato allo screening di “SENOSANO per i tumori del seno”, rendeva il presidio di Atri, primo in Regione per queste attività di prevenzione organizzata nella prevenzione dei tumori.

Fummo i primi in Abruzzo ad avere tutto questo ed organizzare tutto questo anche a livello burocratico con progetti regionali direttamente finanziati dalla stessa, Il tutto era un esempio di organizzazione e di produttività in Abruzzo, tanto che fummo segnalati a livello nazionale, come uno dei 10 migliori Ospedali d’Italia”. Non va dimenticato che avevamo un centro di “Camerette a Pagamento e di libera professione”.

Fummo i primi ad applicare la “legge 194” (interruzione della gravidanza assistita), compreso l’applicazione della “Legge Basaglia” creando un reparto a se, la prima in Abruzzo in un Ospedale Civile.

POI, POI, ed ancora POI, come ebbe a ricordare, qualche gg fa, in Atri, il dr INSINNA, noto presentatore in RAI 1,  si è voluto che le ULSS, gli Ospedali, fossero chiamate “AZIENDE”, e per cui incominciarono i guai per ATRI.

Si perse l‘Autonomia Ospedaliera, poi l’Autonomia dell’ ULSS, il tutto per volontà politiche, partitiche, sia del centro destra che soprattutto del centro sinistra (PDS-DS-PD), (ovviamente parlo dell’area progresista, sic!)..

Si è chiuso di tutto, si è tentato di chiudere di tutto ad Atri, direi anche per favorire le cliniche private del pescarese e del chietino, nonché per i laboratori di analisi e radiologici posti e proliferati nel territorio, come non mai nel passato, ovviamente in convenzione con la Regione, ed altrettanto ovviamente, riducendo finanziamenti a quelli pubblici, in particolare periferici, non più sede di ULSS come quello di Atri. E così, piano, piano, con le complicità dei partiti che hanno governato la Regione Abruzzo, da Del Turco (con il famigerato PSR del 2007-2010), poi da Chiodi, ed ancora poi, con D’Alfonso-Paolucci, ed oggi con Marsilio-Verì.

Tutti hanno fatto “carne di porco dell’Ospedale di Atri”, rimasta senza difese politiche per una CECITA’dei nostri partiti locali, che hanno preferito appoggiare, far votare, nelle varie edizioni elettorali Regionali, candidati di Roseto, di Notaresco, di Teramo, di S. Egidio, di Pineto, e non mai coalizzarsi per uno di Atri, eppure  ci sono stati candidati eccome, anche Ospedalieri dal 1999 in poi, ma si sono preferiti altri, che immancabilmente ce lo hanno messo nel di dietro (ovviamente parlo dell’area progressista).

Abbiamo pagato cara questa cecità politica, e direi amministrativa. 

DICEVO, DICEVO, all’inizio, che “MI PIANGE il CUORE”, tutte le sere, quando passo davanti all’Ospedale, e vedo le finestre al buio, di interi piani, dove c’erano: Pediatria, UTIC, Cardiologia, Medicina Nucleare, Urologia, Otorino, Oculistica, e con i vari accorpamenti che vanno ancor più a ridurre la nostra risposta recettiva e far posto ai privati che letteralmente “scoppiano di ricoveri, interventi, e prestazioni strumentali e non”, a tutto danno delle tasche della Regione Abruzzo, e delle ASL  (mobilità passiva), ed ovviamente degli Ospedali di Base, come Atri è. (Voglio ricorda che ultimamente, l’Ospedale di Sulmona, era stato definito, classificato, come giusto che fosse, nel nuovo “PSR, Ospedale di Base, come Atri”.

Immediatamente scesero in piazza alcuni cittadini, il Sindaco, e persino il Vescovo, e tutto ebbe a  ritornare come prima, cioè Ospedale di 1° Livello quello di Sulmona, compreso il Punto Nascita, che doveva essere chiuso dal 2015, come Atri, Penne e Ortona, ma la politica lo ha fatto rimanere aperto, nonostante che faceva solo 219 part l’anno, ed Atri ne faceva 530 all’atto della  soppressione, colpevole soppressione. Questo fa la politica , se vuole, così come altre negative scelte, per Atri, ad esempio.

Intanto non vengono assunti personale per indurre alla stessa, difficoltà oggettive, e far  abbassare così il tetto nelle relative prestazioni ancora possibili, facendo rimanere: chiusure della Pediatria, della Cardiologia, accorpamenti della Chirurgia e della Ortopedia etc. etc. Tutto è studiato a tavolino, nel mmento che il S. Liberatore rialza la testa, ecco  provvedimenti oscurantisti e negativi da parte dell’ASL di Teramo e la politica teramana e regionale.

Solo ATRI è rimasta ISOLATA, e “terra di pascolo di tutti”. Vero oggi, oltre che ieri. E’ vero caro PD? Centro destra? Vero caro Sindaco di Atri Prof. Ferretti, Vero altri Sindaci del passato recente?

Mi fa pena tutto questo. Ho rivisto le luci nell’Ospedale solo quando è stato tutto “COVID 19”, poi, per ringraziamento, “TUTTO BUIO”, buio pesto. Anche se si cerca di reagire con le attività poste dal dr Marini, dal dr----Chirurgia Generale, dal dr----, Ortopedia Generale, dal dr------Urologia, dal dr Paone, Oculistica, e loro collaboratori nelle varie specializzazioni, nonchè di laboratorio analisi e di quelle strumentali in radiologia, a questa volontà demolitrice del potere politico, oggi del centro destra in Regione, in Atri, in Provincia, nell’ASL di Teramo. “E….NESSUNO REAGISCE !!!”

COSA NE VOLETE FARE DI ATRI?

Cari Concittadini, sembrate tutti “ANESTETIZZATI” dal potere in quanto che nessun partito è senza colpe per tutto questo, forse è solo, ed è per questo che nessuno “FIATA” : TUTTI COLPEVOLI, NESSUN COLPEVOLE”.  In politica vale sempre questo detto, conosco il motto. Vero? Vero?: FI-F.lli d’It.-Lega-PD, ed altri reticoli insignificanti? Ecco perché il dr “DI GIOSIA”, fa quello che vuole (nei limiti di legge), così come  il Pr “BRUCCHI”, così gli eletti onorevoli della provincia di Teramo, che sono venuti anche qui in Atri, piddini ed ex piddini, di Lega e di FI, a piangere “lacrime di coccodrillo” in Consiglio Comunale, (compreso alcune OOSS provinciali, non locali, che si sono ben guardati a difendere il S. Liberatore), anche ad ammettere le loro responsabilità personali e di partito, ma poi, poi, si sono fermati là, non hanno conseguenziato nulla,  rimettendoci ancora una umiliazione ed una presa in giro nella Sala Consigliare, davanti alla maggior assise rappresentativa istituzionale della Città, in Consiglio Comunale (ero presente, ed ho ascoltato la, le prese in giro, più di una volta)……..Si, sono venuti anche ad ammettere  responsabilità personali e soprattutto di partito per lo scempio fatto sul S. Liberatore.

Ma si sono fermati lì, hanno continuato ad emettere provvedimenti contro Atri, il S. Liberatore,

che è di nuovo. “RIMASTO SOLO”, nonostante che si è prestato ad essere “Ospedale tutto COVID19” per ben 2-3 volte, salvando Teramo, ed anche Pescara che in Atri si è sempre appoggiato, come avviene nelle attività e prestazioni di Pronto Soccorso ogni giorno, chiedete, chiedete se racconto balle.

“E poi, quando qualcuno poteva dire la sua, dire la propria, secondo gli impegni presi in campagna elettorale, laddove si decide, cose e perché, ha rifiutato questa responsabilità, direi dovere, verso i cittadini che lo hanno votato, quelli di Atri e del territorio.

Altro che Punto Nascita, pl di Ostetricia e di Ginecologia, abbiamo ulteriormente perso: PEDIATRIA, RYA, MN, PRIMARI, CARDIOLOGIA, SERVIZI SPECIALISTICI, oltre che subire mobilità di personale verso Teramo ed anche verso S. Omero e Giulianova”.

Cari partitoni di ATRI, cosa volete fare? Cosa avete a mente? Atri si sta spegnendo, e se scende al disotto dei 10 mila ab, son cazzi amari. Poi possiamo perdere anche altre cose, servizi, istituzioni territoriali.

Prendete provvedimenti per l’Ospedale in primis, tutti i Sindaci del territorio sono per questa soluzione, quella della Val Fino, della Val Vomano, della costa, da Roseto a Montesilvano, con Città SA ed Elice, lo hanno detto e dimostrato più volte, ma avete fatto sempre “orecchie da mercante”.

(Ricordate il vostro Piano di Sviluppo Strategico, da voi commissionato e fatto, onerosamente per il Comune di Atri. Cosa ne avete fatto? Questo asseriva, cioè metteva il S. Liberatore di Atri al CENTRO dello sviluppo territoriale di quasi 200 mila ab. I Sindaci coinvolti, erano entusiasti di questo, e sostenevano questo percorso. Cosa ne avete fatto? Lo avete buttato nel cesso? E con questo gli atriani allocchi?

Abbiamo perso partite Iva, chiusi attività artigianali, commerciali, in agricoltura non contiamo nulla,  opifici importanti in questi 15 anni, ed il TURISMO non è decollato attivamente, il “mordi e fuggi”, non risolvono questi problemi, compreso il fallimento dell’Albergo diffuso.

Chi mi ascolta? Nel 2023 e 2024 si rivota (Comune e poi Regione Abruzzo), pensate che tutto questo non conti nulla per giudicare chi e coloro che lo hanno prodotto? Determinato? Cordiali saluti,

Mario Marchese, (Sindaco emerito della città di Atri), Comitato Difesa Ospedale di Atri