UNA LUNGA STORIA E UN FUTURO INCERTO

EUROPA E SOVRANITA’ NAZIONALE

Mario Draghi, governatore della Banca Centrale Europea, ha lanciato il guanto di sfida, ha lanciato una forte provocazione: “per i paesi dell’Eurozona è arrivato il momento di cedere sovranità all’Europa per quanto riguarda le riforme strutturali”.

Sono almeno trenta anni che sento parlare di riforme strutturali in modo generico e generale. Tutti sono d’accordo, a chiacchiere, sulle riforme ma poi quando si passa ai contenuti tutti hanno le loro ricette, le loro soluzioni, a volte opposte l’una all’altra, e non si fa nulla. Qualche volte un governo italiano ha fatto una riforma ma appena nominato un governo diverso la cambia o addirittura la elimina. Si parla sempre di riforme epocali ma poi sono sempre delle semplici modifiche dell’esistente.

L’avvertimento di Draghi sembrava fosse rivolto all’Italia, che non riesce a centrare delle vere riforme, invece, con gli indici economici negativi degli ultimi tempi in tutta l’Europa, era rivolto a tutti i paesi membri ma con uno sguardo particolare all’Italia.

Il nostro ministro dell’economia Padoan, un ministro tecnico imposto dai poteri forti e dall’Europa, si è subito allineato, con dichiarazioni fatte a sei quotidiani ha affermato che bisogna “affidare a Bruxelles la via delle riforme”.

Dalla seconda guerra mondiale l’Europa uscì fuori con un cumulo di macerie morali e materiali, cosicché i nuovi politici principalmente De Gasperi,  Adenauer e Schuman ebbero l’dea e l’ardire di creare un unico stato sovrano e popolare europeo.

All’inizio si partì con l’unificazione nel settore economico e con il Trattato di Parigi si creòla CECA(Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio). Con l’adesione di 6 paesi essa entrò in funzione il 23 luglio 1952 e cessò la sua attività il 23 luglio 2002. Nel 1952 fu firmato il trattato che istituivala CED(Comunità Europea di Difesa) che fallì già prima di nascere. A seguito del fallimento della CED si scelse di continuare a procedere per una maggiore integrazione nel solo settore economico e così con il Trattato di Roma venne creato il MEC (Mercato Comune Europeo). Il MEC iniziò a funzionare il 1 gennaio 1958 con un crescendo di successi e di eliminazione delle barriere ed arriva al 1969 anno in cui fu deciso di allargare ad altri stati e di completare l’integrazione, dando vita alla CEE (Comunità Economica Europea).

Negli anni ottanta si passa alla elezione diretta del Consiglio Europeo con rappresentanti eletti in ogni singolo paese e con l’emissione di Direttive che però non possono entrare negli argomenti dei singoli stati. Nel 2001 entra in vigore l’EURO (la moneta unica europea) che ha creato dei problemi ma ne risolti altrettanti (penso alle tempeste monetarie degli anni novanta e alla mia partecipazione ad un lavoro a livello comunitario dove in Olanda sono andato con gli stessi soldi che avevo in tasca).

Adesso manca l’ultimo tassello: la creazione di uno stato sovrano europeo con un unico parlamento che faccia leggi valide ed uguali per tutti gli stati membri, ad esempio IVA uguale per tutti, età pensionabile uguale per tutti, trattamento di pensione uguale per tutti, che era l’idea principale dei tre padri fondatori. Draghi ha posto all’attenzione di tutti gli europei la vera grande riforma da fare che però non può essere fatta dai banchieri e dagli economisti, che non hanno nessun mandato, ma deve essere avere una sua legittimità popolare.

Nicola Dell’Arena