SI E’ AVVERATO UN DESIDERIO CUSTODITO NEL CUORE

SANTINO VERNA E’ FRATE MINORE CONVENTUALE!

La commozione è leggibile sul volto e solca, intensa e dolce, le parole di saluto di fra Santino Verna.  Sono ormai le 21, la notte è scesa sulla città, ma c’è tanta luce nei cuori della immensa folla che gremisce le navate della Cattedrale di Atri.

Una lunga e suggestiva celebrazione, presieduta dal Vescovo Mons. Michele Seccia, che ha visto il coronamento di un sogno, l’avverarsi di un desiderio che, racconta il neo professo, custodiva fin falla infanzia.

Santino ripercorre le tappe di un lungo cammino iniziato nel lontano 1987 quando servì la Messa nella Basilica del Santo di Padova. Una voce che ti entra dentro, una chiamata che si fa chiara e limpida durante gli anni della formazione. La gratitudine ai formatori si unisce a quella per i genitori, il nonno tanto amato, le tante persone che gli sono state vicine accompagnandolo lungo un percorso che trova la sua conclusione nella austera e solenne Cattedrale di Atri la sera del 6 settembre 2014.

Con lui un altro giovane di Silvi, fra Alfonso di Francesco, che consegna ad una suggestiva testimonianza il racconto di un “dono inaspettato” che ha sconvolto e arricchito la sua vita.

Sono tanti i frati conventuali, provenienti da tutti i conventi della Provincia Abruzzese, a stringersi, con un abbraccio fraterno, intorno ai  due nuovi confratelli che entrano a far parte, a pieno titolo, della grande famiglia della fraternità conventuale.

La nostra città ha vissuto un evento straordinario, per la prima volta celebrato nella cornice stupenda della nostra Concattedrale.

Particolarmente emozionante il momento in cui i due professi leggono la formula con la quale consegnano nelle mani del Ministro Provinciale il loro futuro che desiderano vivere, in povertà castità e obbedienza, nell’Ordine dei Frati Minori Conventuali.

E’ una svolta, un capitolo  nuovo della propria esistenza, pagine da scrivere attingendo forza e luce nel rapporto intimo con il Signore e nel dialogo intenso e filiale con il Santo Padre Francesco che, certamente, dal cielo sorride vedendo due suoi nuovi figli entrare nella grande famiglia serafica da lui fondata nel lontano 1200.

E’ un segno della giovinezza della fede, della freschezza degli ideali, della bellezza di una consacrazione totale al Signore.

Mentre vengono invocati i santi, fra Santino e fra  Alfonso, distesi per terra, sentono la carezza del cielo e avvertono il calore amico di tante voci che si uniscono nell’invocare su di loro la protezione “dell’Altissimo e Bon Signore”.

La comunità atriana e quella di Silvi fanno sentire il palpito di cuori amici, lieti e festanti perché ogni volta che, nella piena libertà interiore, si raggiunge una metà e si concretizza un sogno la gioia è piena e condivisa.

La francescana perfetta letizia vibra nell’animo di chi, sulla scia di tanti santi e in comunione con tanti fratelli, sperimenta la bellezza di un dono e la soave pienezza di senso della vita con una consacrazione che ha un respiro di cielo, di infinito.

A fra Santino, nostro prezioso e gradito collaboratore, e ai suoi famigliari, i più cari auguri di tutta la redazione di indialogo.

Ci conforta sapere che continuerà a  scrivere per noi, raccontandoci pezzi di storia della nostra città e aiutandoci, conoscendo e scoprendo il passato, a costruire un futuro che è,  sempre sterile, senza feconde radici.

Il suono festoso delle campane saluta i due neo professi e la grande folla di fedeli e amici che hanno testimoniato, con la loro presenza, affettuosa e gioiosa partecipazione ad un celebrazione che ha donato alla chiesa e al mondo nuove voci che racconteranno le meraviglie del Signore con il cuore e l’ardore del Poverello di Assisi.

P.P.