Opinioni \ Riflessioni

LA CRISI DELL’ITALIA

La maledizione zio Putin continua. Draghi, come aveva promesso si è dimesso, dopo che il M5s non è entrato in aula per votare la fiducia sul Decreto Aiuti. Mattarella, non poteva fare diversamente, lo ha rimandato alle camere e mercoledì 20 vediamo cosa succede.

Dall’inizio della guerra i nostri grandi giornalisti scrivevano, tutti i giorni, di migliaia di complottisti pronti ad uccidere il tiranno, il dittatore, il nazista Putin. Io ai miei amici invasati di Biden e Zelensky dicevo faranno prima fuori Biden e Johnson di Putin.

Poi leggo i sondaggi e in Russia l’80% sono con Putin e in Italia il 70% non vuole mandare le armi all’Ucraina. I sondaggi dell’ultima settimana dicono che il 48% degli italiani ha fiducia in Draghi rispetto al 65% dei mesi scorsi.

La crisi di governo, che molti non hanno capito a cominciare dai grandi giornalisti, viene da lontano. Grillo, personaggio di estrema sinistra, con ritardo ha capito cosa significa inviare le armi in Ucraina e ha tirato il freno. Conte inizia la battaglia per non far inviare le armi in Ucraina ma Draghi non lo ascolta.

Conte inizia la battaglia per uscire dal governo e Di Maio, coccolato e illuso da Draghi e forse anche da Mattarella, esce dal M5s e fonda “Insieme per il Futuro”. Penso che Di Maio faccia la stessa fine di Fini, coccolato e illuso da Napolitano.

Il comportamento di Di Maio è di una vergogna assoluta. Di Maio aveva firmato un contratto in cui si impegnava a dimettersi da parlamentare in caso di cambio casacca e per lui non lo ha fatto. Di Maio, quando era il numero 1 del M5s dichiarava che bisognava multare chi usciva dal partito e per lui non lo ha fatto. Di Maio è ministro degli esteri, ministero pesante, perché in quel momento era il numero 1 di un partito che aveva maggiori parlamentari. Grande errore di Draghi per non aver fatto un rimpasto e a dare a Di Maio un ministero più leggero.

Esce la polemica che Draghi telefona a Grillo per eliminare Conte. Una pura e indegna intromissione negli affari interni di un partito che Conte non digerisce. Una punta di vendetta per come è stato sfrattato da palazzo Ghigi Conte c’è l’ha, inutile far finta che non ci sia.

Ogni volta che c’è la crisi spuntano i responsabili e i salvatori della patria. Con Berlusconi fu Razzi. L’anno scorso la moglie di Mastella era il capofila, voltagabbana e pronta a prendere un ministero. Questa volta tocca al voltagabbana Di Maio e va alla grande.

Io purtroppo vado controcorrente e dico che questa volta i responsabili sono quelli che toglieranno Draghi e Di Maio (il primo guerrafondaio e inventore delle sanzioni contro la Russia, il secondo incompetente, voltagabbana che ha riempito Putin di parolacce e insulti certamente non degno di un ministro) dal governo. Solo con la cacciata di questi due si può sperare che la Russia possa riaprire il rubinetto del gas e non far affondare l’Italia nella recessione e in una crisi economica profonda.

Adesso sento i grandi giornalisti che fanno l’apoteosi di Draghi come il grande salvatore della patria, l’unico che ci può salvare, il più competente e potente in Europa. Adesso sento i grandi  giornalisti evocare l’apocalisse economica che la crisi di governo può portare senza accorgersi che già ci siamo ed anche merito di questo governo. La crisi si può tamponare accelerando la fuoriuscita di qualche responsabile dal governo o con la formazione di un nuovo governo a seguito di elezioni anticipate.

A sentire queste cose mirabolanti e apocalittiche mi da un enorme fastidio.

Dell’Arena Nicola