Opinioni \ Riflessioni

IL PAPA RIPROVA PER LA PACE

Il Papa ci riprova per la pace in Ucraina. Il Papa in una conversazione con i direttori delle riviste dei gesuiti di tutta l’Europa (erano presenti in 10) parla della situazione dell’Ucraina e della soluzione per la pace.

Ritorna sull’abbaiare dei cani e precisa che l’espressione non è sua. “Un paio di mesi prima dell’inizio della guerra ho incontrato un capo di Stato, un uomo saggio, che parla poco, davvero molto saggio. E dopo aver parlato delle cose di cui voleva parlare, mi ha detto che era molto preoccupato per come si stava muovendo la Nato. Gli ho chiesto perché, e mi ha risposto: ’Stanno abbaiando alle porte della Russia. E non capiscono che i russi sono imperiali e non permettono a nessuna potenza straniera di avvicinarsi a loro”. Ha concluso: “La situazione potrebbe portare alla guerra”. 

Chi sia questo capo si Stato “molto saggio” non l’ha detto. Di una cosa sono sicuro che non è Mattarella, perché tra tutti gli stati occidentali è quello che si è dimostrato, per come ha agito e parlato, il più guerrafondaio.

Noi italiani siamo l’anello debole (per gas, petrolio, energia e grano) di tutta l’Europa abbiamo agito con il massimo vigore per essere guerrafondai. Non solo, la soluzione di chiudere le transazioni con il circuito SWIFT alla Russia, che poi si è rivelata una scemenza, è partorita dalla mente di Draghi e la Russia lo sa.

Alla domanda sulla soluzione per far finire la guerra il papa ha risposto “dobbiamo allontanarci dal normale schema di Cappuccetto rosso: Cappuccetto rosso era buona e il lupo era il cattivo. Qui non ci sono buoni e cattivi metafisici, in modo astratto. Sta emergendo qualcosa di globale, con elementi che sono molto intrecciati tra di loro”.

Con il ricorso alla favola di Cappuccetto rosso il Papa non ha fatto una analisi precisa e lucida della situazione. Sin dall’inizio della guerra i nostri mezzi di comunicazione ci hanno presentato Putin come il lupo cattivo (pazzo, famelico, nazista, fascista, dittatore, despota, criminale, e il nostro grande Di Maio animale) che vuole mangiarsi Cappuccetto rosso (l’Ucraina).

Il papa dice che per arrivare alla pace bisogna, per prima cosa, sgomberare il campo dalla più grossa menzogna di  questa guerra che la Russia sia il lupo cattivo.

Come se volesse prevenire una eventuale condanna (perché in questi tempi è pericolosissimo dire di essere a favore di Putin, tranne poi dopo la vittoria di essere tutti putiniani di ferro) papa Francesco dice “Qualcuno può dirmi a questo punto: ma lei è a favore di Putin! No, non lo sono, sarebbe semplicistico ed errato affermare una cosa del genere. Sono semplicemente contrario a ridurre la complessità alla distinzione tra i buoni e i cattivi, senza ragionare su radici e interessi, che sono molto complessi. Mentre vediamo la ferocia, la crudeltà delle truppe russe, non dobbiamo dimenticare i problemi per provare a risolverli. È pure vero che i russi pensavano che tutto sarebbe finito in una settimana  ma hanno sbagliato i calcoli. Hanno trovato un popolo coraggioso, un popolo che sta lottando per sopravvivere e che ha una storia di lotta”.

Il papa dice che la realtà è complessa, che gli elementi sono intrecciati, e che non è possibile dire che esistono, in modo semplicistico, i buoni solo da una parte e i cattivi solo dall’altra parte ed inoltre dice che bisogna ragionare su radici e interessi (aggiungo soprattutto gli interessi che sono state le cause di tutte le guerre).

Dell’Arena Nicola