IL CALORE DEI RICORDI

CIRIACO DE MITA AD ATRI

La scomparsa del Presidente Ciriaco De Mita, un grandisimo Democristiano, mi ha fatto frugare nei tanti ricordi della mia lunga militanza di Democristiano mai pentito.

Dal cassetto, non solo virtuale, mi sono tornate in mente le diverse visite in Atri del Presidente, perchè da noi, allora, i "grandi" venivano spesso e pure volentieri.

Una visita in particolare mi piace ricordare: quella del marzo 1998 quando la Direzione Regionale del Partito Popolare, della quale ero Vice Segretario oltre che Segretario locale, volle celebrare in Atri il ventennale del rapimento di Aldo Moro .

Di quella manifestazione allego qualche scatto.

Accettò l'invito con entusiasmo e signorilità, come aveva fatto altre volte, e volle che gli mandassi in anticipo il testo dell'ultimo discorso pubblico che Moro aveva tenuto in Atri nel luglio del 1977 che gli era noto e del quale pure parlò nel corso del suo intervento, arricchito di profonde riflessioni politiche e considerazioni storiche, nel nostro Teatro Comunale gremito di pubblico attento e di stampa.

Intervenne -oltre al Segretario Regionale Bernardo Mazzocca, all'On Cerulli ed altri amici-  anche il Senatore Giovanni Galloni, già V.Segretario Nazionale della DC e V. Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura e ricordo bene che i due fuoriclasse si beccarono pubblicamente sul ruolo dei Servizi Segreti americani nel sequestro e nell'assassinio del Presidente Moro, diatriba questa della quale parlò anche la stampa nazionale e che continuò anche a tavola in una partecipata conviviale d'altri tempi, come mi disse affettuosamente De Mita congedandomi il mattino successivo, dopo aver trascorso la notte nostro ospite all'Hotel du Parc.

Finissimo ragionatore, stratega formidabile, amabile conversatore ma attentissimo alle cose concrete di Partito delle quali è impastata la politica vera e che lui non trascurava mai, come peraltro era costume abituale per tutti noi allevati nella scuole di vita, oltre che di politica, che erano le sezioni di Partito.

Basti pensare che in una precedente occasione, mi pare nel 1996, mi chiese con curiosità, seduto in poltrona nella Sezione di Via S. Chiara, quanti democristiani in Atri erano transitati nel Partito Popolare e se ci fossero state defezioni di rilievo, esortandomi, con un sorriso sornione, a colmare qualche tessera eventualmente mancante nel mosaico.

Veramente altri tempi e altri uomini.

Se è vero che l'esperienza democratico/cristiana non è ripetibile in quanto tale, è altrettanto vero che chi l'ha vissuta e condivisa, deve testimoniare, sopratutto ai più giovani, l'unicità e l'importanza nella storia italiana dell'impegno dei cattolici, i quali hanno garantito sviluppo e sicurezza al nostro Paese, anche nella dimensione locale, anche in Atri, coniugando serietà, concretezza e lungimiranza, ancorando l'Italia ai valori dell'europeismo e dell'atlantismo dei quali, adesso, molti chiacchieroni parlano a vanvera, mentre i pochi rimasti continuano a garantirli, anche dal Quirinale e per due volte come Mattarella, avviato alla politica proprio da De Mita.

Spero che questo ricordo possa contribuire alla causa.

Pierluigi Mattucci