L'OSPEDALE DI ATRI HA BISOGNO DI PERSONALE E APPARECCHIATURE

CI SARA' UNA RISPOSTA?

Leggo sempre con piacere ed attenzione, da ex dipendente TSRM del Presidio Ospedaliero di Atri ASL di Teramo, quando gli Ospedali dell’ASL si attrezzino con apparecchiature di avanguardia, importanti, che diano prestazioni ai cittadini, ed evitino viaggi della speranza, spese private inutili per tanti nostri concittadini.

Mi riferisco alla notizia di un acquisto ed attivazione di una nuova PET al Mazzini di Teramo, dell’acquisto di una nuova RNM articolare all’Ospedale di Giulianova, dell’acquisto di uno strumento analitico di laboratorio, il cosiddetto POCT, utilissimo al Pronto Soccorso di Teramo, per diagnosticare “pregressi infarti del miocardio”, in tempi brevissimi. A questo proposito mi chiedo:

1)-quando un paziente viene ricoverato all’Ospedale Civile di ATRI, Giulianova, S. Omero, con problemi di dolore  toracico, è un possibile condannati all’incertezza? Se nessuno se ne accorge? Oppure le analisi che immancabilmente vengono fatte in questi casi, per la verifica degli enzimi in circolazione, essi possono ed arriveranno troppo tardi per prendere idonei provvedimenti, in mancanza, ripeto della “POCT”?

Allora, mettiamo la “palla al centro”, carissimi Direttori e Sindaci, e comunque responsabili, e mi va di dire questo, di proporre questo, che almeno in ogni Presidio Ospedaliero dell’ASL di Teramo dovrebbero esserci:

2)-In ogni Ospedale, in particolare la dove non esiste l’UTIC , (S. Omero ed Atri), dovrebbe essere posto nel relativo Pronto Soccorso, un apparecchio simile, cioè il “POCT” per avere più celermente i dati, e provvedere in merito;

3)-In ogni Ospedale dell’ASL teramana dovrebbe avere almeno una TAC (e lo hanno tutti);

4)-In ogni Ospedale dell’ASL dovrebbe avere almeno una RNM (Risonanza Magnetica Nucleare anche ad alto campo, 2,5 Tesla). Ad oggi, il solo il S. Liberatore non lo ha, il resto si, anzi Giulianova e Teramo ne hanno 2 e 3. Per ATRI, seppure già deliberato l’acquisto 5-6 anni fa, promesso 20 anni addietro, è rimasta lettera morta, nulla di nulla, è rimasta solo nelle intenzioni, ed i privati del territorio, con convenzioni fantasme, si arricchiscono a discapito del pubblico (e noi paghiamo addizionali regionali estremamente esose, anche per questo, e sono da capogiro per ripianare questi debiti, oppure non è così?).

5)-In ogni Ospedale deve avere anche un ORTOPANTOMOGRAFO digitale, ed un MAMMOGRAFO digitale per le attività di routine e di screening.

CHIARO?  E’ QUESTO UN MODO DI RISPONDERE AI CITTADINI ED AI LORO BISOGNI, NON QUELLO DI ARRICCHIRE IL PRIVATO, E METTERE IN DIFFICOLTA’ IL PUBBLICO ED I CITTADINI CHE SI FIDANO SOLO DEL PUBBLICO, IN QUANTO CHE HA , PER QUALSIASI EVENIENZA IL “PRONTO SOCCORSO” e la “RIANIMAZIONE”.

Compreso, cari signori? Lei Direttore Sanitario, e lei Direttore Generale, sono già dipendenti  pubblici in aspettativa per questo prestigioso incarico e responsabilità, e queste cose le capite, e le vivete,  li avete vissute quando non eravate nei vostri ruoli di oggi, come responsabili dell’ASL, ma di Settori ed UOC. Quindi parlo a persone che conoscono il problema ed i problemi di cui sopra.

6)-Inoltre mi va di segnalare che le ore date  all’oncologo che si sposta da Teramo in Atri, sono veramente poche, o pochi gg al mese, ed i pazienti sono costretti ad aspettare tempi biblici anche negli angusti corridoi dedicati presso l’Ospedale di Atri, oltre che avere in dotazione IGNOBILI WC dedicati, stante i possibili tempi lunghi di attesa dalle rispettive ore di convocazione, dalla visita programmata, di controllo, per ovvii motivi……. E questo, nonostante l’impegno, la dedizione, e la bravura del dr Cianci, che vi si dedica anima e corpo, con prestigio ed amore, oltre  con onorata e riconosciuta professionalità.

7)-Inoltre, mi va di segnalare che bisognerebbe riattivare il CENTRO TERMALE DI ATRI, chiuso in tempi di Covid19, ma estremamente necessario al territorio per le prestazioni da esso offerte in anni ed anni di onorata attività, quasi pari a quelli offerti da centri termali di Caramanico.

8)-Poi, ho saputo, che sono stati estromessi da Capo Sala-Coordinatori in importanti settori, come il Pronto Soccorso di Atri, e sostituiti con altri con qualche  “carticella” in più, Come mai? Ma la professionalità acquisita sul campo, per voi, non conta nulla? Forse sono stati puniti da lor signori  per aver organizzato al meglio, i relativi reparti, in tempi di urgenza di tutto Covid19, senza guide, ma con le loro professionalità, i loro personale rischio e dedizione alla causa? Atri in primis? Che con pochissimo personale, ha dato il meglio di se con accessi che venivano dalle Marche, oltre che da Pescara, da Teramo, da tutta la Provincia.

Li avete puniti per questo, così come avete punito il S. Liberatore  di Atri tutto Covid19 per tre volte? Chiudendo reparti ed accorpando gli stessi? Non dando ferie e permessi a nessuno (o quasi) degli operatori?

Io credo, che questi operatori dovrebbero essere agevolati a riprendere i relativi crediti, oppure a mantenere i ruoli che hanno acquisito sul campo per professionalità e meriti acquisiti sul campo.

Ecco, signori, altre questioni da affrontare, oltre al personale, oltre la riapertura della Cardiologia, la Urologia in piena attività, la Pediatria, e la Chirurgia e Ortopedia ed Oculistica, che, con deficienze di personale preposto e dedicato, non possono riattivarsi come  quando c’era il pre-COVID19, anno 2019.

Credo che potrebbero essere evitati questi disagi, mobilitando personale Medico, Infermieristico e TSRM, ed OSS, in attesa di assunzioni, dall’Ospedale di Teramo e portarli ad Atri, e non vedere che accade sempre l’inverso, cioè un accentramento di mobilità e di assunzioni  dalla periferia all’Ospedale di Teramo, anche li dove  le necessità non ci sono, o sono meno marcate, che dall’Ospedale di provenienza, almeno non come avviene e continua ad avvenire in Atri, che hanno centinaia di gg di ferie da prendersi, non possono fare i turni da svestiti presso la sezione Covid, ancora esistente in Atri, e sono costretti a portare i pannoloni il personale femminile, perché? Perchè  non possono nemmeno andare in bagno. Questa è una vergogna!!! Altro che eroi!!!! Direi schiavi ed ancor peggio.

Molti atriani lavorano a Teramo e potrebbero essere ritrasferiti ad Atri.

Personalmente ho verificato questa abbondanza, ripetutamente esistere, avendo frequentato il Mazzini nell’ultimi due anni. Quindi la decisione non può essere quella di occupare, accorpare, sopprimere, per arrivare al minimo indispensabile per far funzione alcuni punti necessari alla vita dell’Ospedale di Base, lasciando “intoccabile” settori del DEA di 1° livello, cioè Teramo.  Ma altri sono i parametri da valorizzare, come le prestazioni fatte, gli accessi al Pronto Soccorso, le attività ambulatoriali diagnostiche e di laboratorio, la domanda di prestazioni chirurgiche che attende in lista nelle varie specialistiche, nonché il personale invece dedicato. Da qui farne un rapporto, e decidere la MOBILITA’,  e soprattutto, INCENTIVIper la mobilità prima volontaria e poi quella forzata per esigenze di servizio, nonchè quella per aumentare la produttività recuperando e dare risposte alle LISTE di ATTESA , che sono evidenti in ogni dove, per qualsiasi disciplina, siano esse strumentali che di diagnosi e di cure .

Poi, verificare che Medici di Atri, siano chiamati a fare anche la REPERIBILITA all’Ospedale di S. Omero(Ortopedici), appare sconveniente, stante che  più vicini ci sono quelli di Teramo e di Giulianova, proprio ad Atri lo dovevate prendere?  Che hanno liste di attesa chilometriche, ed hanno ancora accorpati i relativi reparti con la Chirurgia Generale?

Compreso cari Direttori? Altrimenti che ci state a fare?

Sono certo che questi problemi li conoscete, ed intanto, affrontateli in ogni modo, anche, ripeto con la mobilità momentanea, INVERSA, cioè da Teramo in Atri.  Insomma, una volta c’erano i carichi di lavoro individuali per  determinare  gli organici, poi, con le aziende è andato tutto a catafascio, sic!!! Compreso?     Cordiali saluti,

Mario Marchese

Comitato Difesa Ospedale Atri  (Sindaco emerito della Città di Atri)