UN RITO ANTICO CHE PARLA IL LINGUAGGIO DELLA MISERICORDIA

ATRI: LA PORTA SANTA SI APRE AL MONDO

Una porta aperta è il segno dell'incontro, del dialogo, della disponibilità al confronto. Oggi sono tante le porte chiuse, sigillate dall'egoismo,che fanno barriera e impediscono  la bellezza della fraternità.

La solenne celebrazione del 14 agosto, presieduta per la prima volta da un cardinale, non è un evento folkloristico dal forte richiamo turistico. E' qualcosa di più e di diverso.  Ci racconta, con il linguaggio dei segni, che anche e soprattutto nei momenti più bui c'è sempre una porta aperta, quella del cuore di Dio che non si stanca mai di accogliere l'uomo smarrito e di perdonare  l'uomo pentito.

La colpa ci sigilla nell'abbraccio gelido della solitudine, della amarezza, del fallimento tragico dei nostri ideali. Una vita frantumata e dispersa viene ricomposta e ricostruita dal calore dell'amore che salva, redime, rinnova, apre nuovi e insperati sentieri.

Perchè la porta si apra, si spalanchi davanti ai nostri passi, occorre rimuovere ogni ostacolo, liberarsi dal peso opprimente del passato per gustare la vera libertà, quella interiore, che mette ali di speranza a cuori appesantiti dagli errori, dai peccati, dalle scelte sbagliate.

L'evento che la nostra città si appresta a vivere è, quindi, è ricco di significati, che affonda le sue radici nella storia ed è fortemente inserita nell'attualità della stagione ecclesiale e civile che stiamo vivendo.

Il venti di guerra, le vittime dei conflitti, le ferite degli abitanti le periferie insanguinate del nostro tempo chiedono gesti forti di pace, di fraternità, di impegno a costruire e ricostruire la civiltà dell'amore.

La fiaccola che accompagna l'evento vuole esser luce che squarcia il buio dell'odio e chiede di essere accolta nel grembo del cuore per liberarlo dalle tenebre che ci fanno smarrire l'attesa dell'aurora.

Attraversare la Porta Santa vuol dire varcare la soglia dell'amore, impegnarsi ad entrare in una nuova dimensione di vita, lasciarsi alle spalle  il peso del passato per gustare l'ebbrezza di orizzonti nuovi.

La cornice culturale, illustrata dal ricco programma che pubblichiamo, è finalizzata a sottolineare il senso vivo e attuale di un appuntamento che da secoli segna la storia e la vita di Atri.

Una Porta che si apre è una speranza che si accende, un dono che ci viene offerto, uno squarcio di luce che ci raggiunge e veste di tenerezza i nostri giorni.

P.P.