LETTERA APERTA ALL E AUTORITA’ COMUNALI E REGIONALI

QUALE FUTURO PER L’OSPEDALE DI ATRI?

Egregi Signori, ho assistito, ovviamente  ai margini della medesima, alla sfilata di ieri, 28-Luglio-2014, di personalità della nuova Giunta Regionale, di Consiglieri Regionali, e del nuovo Assessore alla Sanità della Regione Abruzzo presso il Presidio Ospedaliero di Atri.

Bene! Non credo che il medesimo abbia fatto il giro di tutti gli Ospedali d'Abruzzo, finirebbe  a Natale, ma sicuramente ha dovuto visitare o visiterà quelli maggiori, quelli più importanti, e se così è, come lo è, e lo voglio proprio ricordare a lor Signori, che il S. Liberatore, non è l'Ospedale di S. Omero o di Giulianova, oppure  quello di Guardiagrele o di Gissi, ma è stato il 5° Ospedale d'Abruzzo, se non qualcosa di più rispetto agli allora Ospedali provinciali, e, rimane anche oggi uno dei più importanti, nonostante la dissennata gestione politica delle varie Giunte regionali, di centro destra come di centro sinistra della sanità abruzzese e teramana (2006-2009).

Non c'è stata differenza: tutti hanno tagliato, anzi, in merito, debbo dire che hanno fatto male di più quelli del centro  sinistra, ma in una gara al ribasso, non concedo a nessuno di elevarsi  al meno peggio. Capito?

Quindi carissimi compaesani e non, la passerella va bene, la presa d'atto va anche bene, ma che non si incominci  a tagliare, a cazzeggiare, contro e verso Atri.

Ritengo a lor signori di  segnalare come COMITATO, giacchè siamo in vacanza del Direttore Generale dell'ASL di Teramo, o dalle notizie che si sentono , e cioè che si vuole creare due Aziende Sanitarie in  Abruzzo, e nel qual caso, Atri con chi sarebbe? Io credo che debba stare con Pescara, diversamente Teramo, come ho già scritto recentemente e più volte nel passato, cercherà, anche palesemente, come più volte annunciato da Brucchi  (Sindaco di Teramo)e da Catarra (Presidente  dell'Amministrazione Provinciale), anche pubblicamente, che il S. Liberatore  deve essere ridimensionato ulteriormente, e rimanere in gran parte quello di Teramo e Giulianova e S. Omero (sic !) ed anche in termini potenziali..

Lo so che non sarà mai così, ma già piove, e quindi l'alba non la vediamo bene, e la nuova Giunta, a parte i soliti tifosi che in Atri svolazzano per ingraziarsi le benevolenze degli amministratori regionali, per il sottoscritto permangono forti dubbi, legittimi dubbi sulle volontà pro ed a favore del S. Liberatore, perchè? Perchè è il 5° Ospedale d'Abruzzo, oltre ad avere una produttività  alta, professionalmente elevata,una posizione strategica nel territorio, un nome da difendere oltre che da rinsaldare nonostante i GUFI che sono dentro e fuori  l'Ospedale, in città, nei partiti atriani.

Quindi, ritengo, per un idoneo e possibile rilancio, di sollecitare alcune questioni importanti, pendenti da tempo,da troppo tempo, e cioè:

1°-Atri deve ancora mantenere almeno 3-4 Primari, nelle UUOO di Chirurgia Generale, di Ortopedia Generale, Pediatria, e soprattutto della Medicina Generale e di Lungo Degenza, che da sola costituisce la forza di posti letto e di ricoveri tali da rendere  il Presidio un luogo importante nel territorio. 

Medicina e Lungodegenza, che assieme a servizi associati in un dovuto riscontro terapeutico diagnostico ne farebbe sicuramente un Centro di Eccellenza, e mi spiego: l'associazione della Cardiologia/UTIC, il ripristino delle attività di impianti di PaceMaker (eravamo i primi in Provincia) con la struttura della Medicina, una rete telemetrica delle varie strutture, un potenziamento dell'attività e delle prestazioni di Fisiopatologia Respiratoria, la  concertazione con la Diabetologia,  renderebbe la struttura polifunzionale e polispecialistica, completa, tale, da  poter soddisfare gran parte delle patologie e delle esigenze di una popolazione sempre più anziana, sempre abbisognevole  di terapie e di ricoveri per  tutte quelle problematiche inerenti la terza età, aggiornamenti dei protocolli  terapeutici oncologici medesimi e relativa somministrazione della terapia per i Tumori compresi.

Intanto,  provvedere a rendere ancora più accogliente la UUOO di Medicina, con camerette dedicate, ridipingere tutto  il Reparto, dedicare al medesimo  Ecografi e Ecocardiografi, affinchè del personale Medico capace ed aggiornato e motivato, possa dare  soluzioni istantanee alle esigenze del momento in Reparto, senza intasare i Servizi, che sono in ben altre faccende affaccendate, cioè  sono, come sono, a soddisfare altre aree,  altre richieste, oltre che le attività esterne,  ambulatoriale o di specialistica, e di ausilio per altre realtà divisionali o di Pronto Soccorso, ovviamente riferendomi sempre alla Radiologia.

Ma per far questo, diventa subito, necessario, “utilizzare la graduatoria in essere,” stante il rifiuto  del precedente nominato, e dare a chi si presta, ed ha intenzione di fare, che si sente l'appartenenza alla struttura atriana, è giovane, la nomina  a responsabile della UUOO  di Medicina di Atri, con le particolarità e le collaborazioni di cui sopra. Non credete a questo? Io sono certo che andremmo a riavere una struttura  degna  e soprattutto efficiente per i pazienti, che non è poco  di questi tempi, in cui  molti professionisti, Medicina di Atri compresa, che sentono la frustrazione di decisioni ed organizzazione che mancano alla tutela della salute, in particolare del più anziano, e vorrebbero dare il loro apporto, ma una burocrazia, ed una NON VOLONTA' POLITICA POSITIVA,, direi anche DISTRUTTIVA, impedisce soluzioni possibili a costo zero o giù di li !!

2°-Spostare in luoghi più idonei, essendoci a bizzeffe nel Presidio, stanze ed aree, da poter utilizzare per le attività di Endocrinologia e di Diabetologia, veramente sconvenienti nelle loro realtà funzionali e logistiche di utilizzazione da più di 20 anni. Ma allora non aveva spazi l'Ente, oggi, la cosa è estremamente cambiata, diversa,  spazi vuoti ce ne sono eccome, basta vedere solo la notte, in particolare nei nuovi padiglioni (ex nuovi), ci sono piani interi spenti, quindi non utilizzati allo scopo. Ci vuole solo volontà, e non altro.

3°-Completare gli organici delle UUOO di Chirurgia e di Ortopedia, motori  della domanda di ricovero per acuzie e per patologie di urgenze, da parte di un territorio compreso nell' AREA VASTA, che, se mi consentite, comprende una popolazione di circa  250 mila ab, senza contare il periodo estivo, la 5° Provincia d'Abruzzo, scusate se è poco. Ed il Presidio Ospedaliero in questa realtà, è al centro, come più volte, questo COMITATO, ha segnalato e scritto alle loro Signorie, senza un minimo riscontro.

4°-Riattivare, le attività chirurgiche, soprattutto i Day Ospital,ma anche  associate alla possibilità di ricovero notturno per gli operati non dismissibili giornalmente per varie ragioni obbiettive e soggettive, da parte della Oculistica, Otorino e, soprattutto per  la Urologia , che  con la sua attività potrebbe coprire, come copriva fino a qualche  mese addietro,la possibilità di poter soddisfare l'80-90% delle patologie e delle problematiche acute della popolazione sia maschile che femminile, che potrebbe trovare soluzione, in una proposta già alle parti formulate, di unire la struttura di Giulianova con quella di Atri, ma ad Atri, rendendola, con il maggiore organico disponibile e le strutture necessarie allo scopo, di fatto, un centro eccellente, per il 95% delle  necessità mediche, diagnostiche e chirurgiche  di una popolazione, per il resto c'è Teramo e Pescara o altri centri del territorio nazionale, adeguatamente  selezionati e convogliati alla necessità. Così deve funzionare e non diversamente tutta la organizzazione (aumenterà ulteriormente la mobilità attiva e si ridurrà notevolmente quella passiva). Inoltre, in questa visione, cercare di avere una organizzazione che richiami l'utente, che non faccia muovere  l'utente da e per altri presidi del territorio abruzzese, in particolare per Chieti o per strutture al di fuori della stessa regione, mi riferisco ad una  nuova logica, cioè quella di non far muovere i pazienti, ma far muovere gli specialisti, , in particolare per tutte  quelle possibilità offerte da una chirurgia  in Day Ospital di Otorino ( rinoplastiche ecc.) ed anche Oculistiche con la riduzione delle Miopie con tecniche innovatrici, che intasano ad es. Chieti, e che in convenzione, sia per l'ORL, che per l'OCULISTICA, potrebbero trovare idonee soluzioni.

Struttura questa, come l'Oculistica, che in Atri già determina una funzionalità diagnostica e chirurgica quasi superiore a quella di Teramo, ed il tutto, potrebbe trovare qualche giornata settimanale nell'utilizzo, sia del personale, che delle Sale Operatorie per questo tipo di prestazioni e di attività chirurgiche, le quali costituiscono una grossa fetta della mobilità passiva per l'ASL Teramana, e che potrebbe invece dare ad Atri un ruolo di eccellenza  per il 99% delle patologie interessanti le specialistiche di riferimento, ripeto: sia in Oculistica che in Otorino, sempre che si voglia fare, utilizzando  il personale che abbiamo, e le sale  Operatorie che abbiamo, e poste le camerette di accoglienza, logisticamente  in un unico Piano operativo di assistenza. Cosa questa già al D.G. dell'epoca, proposto  con concretezza di disponibilità, dal personale della Oculistica /Otorino, e comprendente anche in quella proposta,  l'attività  chirurgica della Maxillo facciale, ma, “NON CI FU NULLA DA FARE”.  Si decise diversamente e si è fatto morire alcune delle predette attività, siano esse ambulatoriali che chirurgiche, alla faccia della buona sanità pubblica o espressa da strutture pubbliche come ha fatto per decenni l'Ospedale di Atri.

5°-Riattivare un processo di interessamento e di approvvigionamento di apparecchiature  elettromedicali, di Ecografi, e di Diagnostica pesante, quali:

-RNM- Risonanza Magnetica Nucleare  (promessa ma mai data) da 1,5-2 Tesla;

-Gamma Camera per le attività di Scintigrafie e controllo vari per gli accertamenti di metastasi in particolari pazienti, che abbisognano di questi accertamenti periodici e che sono costretti a girovagare  in regione e fuori regione per periodici controlli essendoci solo a Teramo una Medicina Nucleare (non degna di essere chiamata tale e fuori legge rispetto alla struttura atriana), ed inoltre, incominciare l'attività  di Iodioterapia radiante (J131) in associazione  con la UUOO di Endocrinologia per la diagnosi e la cura, nonché con la chirurgia, per l'attività di chirurgia  correlata, che ne ha fatto un centro di importanza nazionale.

Nella struttura  della Radiologia di Atri, determinare un dipartimento tra Radiologia e Medicina  Nucleare con due responsabilità, ma con un unico coordinatore, il dr. Capone.

Allora si che si avrebbe la completezza della struttura a rispondere a domande e prestazioni globali, che, con l'attuale PUNTO NASCITA, adeguatamente sorretta da una attivazione  ed incremento del  PARTO INDOLORE e da una Chirurgia Ginecologica NON INVASIVA, già all'avanguardia e già operativa ormai da anni, ne darebbe  ulteriore slancio alla struttura, ripeto, in un' AREA VASTA, già rispondente  a questa richiesta, a questa domanda , e per molte patologie.

Ovviamente, per far questo, sorreggere questo  progetto, non può essere ridimensionato l'organico della Sala Rianimazione e degli Anestesisti in essere, Compreso?  Altrimenti verrebbe meno tutte queste possibilità tecniche e progettuali, che già oggi vengono fatti in gran parte, ma che vengono anche garantite dalla disponibilità di professionisti e di operatori in una logica di appartenenza  non comune  nella struttura.

Ed inoltre, non può essere nemmeno in crisi il Servizio territoriale di Dialisi, che va sempre tenuto conto come punto di riferimento territoriale per le attività di istituto essendo  il nostro Presidio, ripeto al centro  di una ipotesi di AREA VASTA che non va mai dimenticata.

Ed Inoltre, andrebbe ripresa adeguatamente  un'attività logica e precedente  alle ordinanze allora fatte del Centro di Riabilitazione  di Atri associandolo alla responsabilità della Ortopedia Generale invece che avere una responsabilità, dimostratasi inutile e costosa, rispetto a prima, quando la medesima struttura lavorava su organizzazione della Ortopedia generale  del Presidio invece che avere una identità autonoma.

6°-Ridare slancio attivo al Centro Trasfusionale, come era una volta, uno dei centri più importanti della Regione, con annessa attività di “ALLERGOLOGIA” già in piena intesa operativa e collaborativa con la Università di Chieti, UUOO di Allergologia,. Strutture queste, che in attività COMPARTIMENTALE INTERDISCIPLINARE, con il Laboratorio, l'Anatomia Patologica, darebbe, come lo è già da tempo, un ulteriore dimostrazione di produttività e di efficienza per la stessa economia dell'ASL Teramana (se rimaniamo con Teramo).

 

Ecco, ho provato, ancora una volta, l'ennesima, a cercare di far capire e proporre soluzioni possibili a far si che il Presidio Ospedaliero di Atri, possa dare ancora al territorio di un' AREA VASTA di oltre mezzo milione  ed oltre di cittadini, in particolare d'Estate, oltre che essere un ulteriore punto di riferimento in questo territorio e per la stessa ASL di Teramo, se dovessimo  rimanere sotto Teramo, diversamente, sono certo, saremmo visti meglio, ancor meglio dall'ASL di Pescara o di  Pescara Chieti.

 

7°-In ultimo, e non per ultimo ridare identità e slancio all' UTIC-CARDIOLOGIA,più volte malmenato da una volontà cieca e distruttiva a livello politico gestionale di farla chiudere, condizionandola sempre ed in ogni modo. Struttura UNICA  nell'ambito dell'ASL di Teramo a NORMA, rispetto alle due esistenti (Giulianova e Teramo).

8°-Sistemare dignitosamente il POLIAMBULATORIO polispecialistico del DSS, trasferendo nei  due piani sovrastanti, le varie attività, che sta riducendo l'attuale operatività, stante  le difficoltà ambientali, nel mentre esistono locali inutilizzati e pronti all'uso. Perchè non si fa? Che ruolo rivestono  il Direttore Sanitario ed Amministrativo del Presidio per questo mancato blocco? Cosa ci stanno a fare?

9°-Sistemare dignitosamente tutta l'area di accesso al Presidio, sia  in quello vecchio che nel nuovo, con dovuta illuminazione, pavimentazione, e segnalazione per i vari accessi. Con questo sistemare anche il corridoio di collegamento posto a piano terra tra i padiglioni, coprendo, dovutamente  le vetrate affinchè non si identifichino in esse : magazzini o altro, giacchè, i medesimi, erano allora nati per un percorso pulito e sporco per le varie attività di istituto.

 

Sono certo che quanto sopra possa essere  almeno letto e determinare un punto di riferimento per l'attività politica  di chi andrà a decidere le sorti e le attività di questa nostra sanità, in particolare per le sorti del Presidio Ospedaliero di Atri, e non perdersi in inutili rattoppi, ma in questa utile visione agli interessi della collettività, al paziente, al cosiddetto anche cliente, che in questi anni, non è stato né l'uno e né l'altro, come al solito in Italia, le cose si fanno sempre a metà o per un quarto, e tutto finisce nell'oblio, ed il tempo passa ed i danni la politica continua farlo, ovviamente mi riferisco a quella politica becera e clientelare, non decisionista e capace.
In attesa di riscontri, cordialmente e Buon Lavoro

Mario MARCHESE, COMITATO DIFESA OSPEDALE di ATRI